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Tanti auguri per la tua nuova vita - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 17:37

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Tanti auguri per la tua nuova vita

La famiglia, la scuola, un rapporto squilibrato con il cibo. Lucrezia, 16 anni, non credeva che la pratica buddista potesse aiutarla a risolvere i suoi problemi. Ma quando ha iniziato, ha scoperto che «niente, assolutamente nulla, può bloccare la speranza»

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La famiglia, la scuola, un rapporto squilibrato con il cibo. Lucrezia, 16 anni, non credeva che la pratica buddista potesse aiutarla a risolvere i suoi problemi. Ma quando ha iniziato, ha scoperto che «niente, assolutamente nulla, può bloccare la speranza»

Pratico da poco più di due anni. Sono diventata membro dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai il 29 dicembre 2013 ed è stato uno dei giorni più emozionanti della mia vita. Conosco il Buddismo fin da piccola, ma mi sono sempre tenuta a distanza perché non credevo che mi avrebbe aiutato a risolvere le mie sofferenze.
Una domenica mattina decisi di partecipare a una riunione della Divisione futuro: mi trovai subito a mio agio e da lì non ho più smesso di praticare. In quel momento stavo cercando di superare una sofferenza legata al controllo ossessivo che avevo su ogni aspetto della mia vita e che, in quel periodo, riversavo sul cibo e sul mio peso. Da quando ho iniziato, tutto nella mia vita ha cominciato lentamente ma inesorabilmente a cambiare, andando oltre quegli schemi mentali, quelle prigioni in cui io stessa mi ero intrappolata. Dopo poco ho capito che le sofferenze sono il carburante per la nostra vita, sono ciò che ci permette davvero di diventare felici e soprattutto che scappare non mi avrebbe reso più felice, ma solo più vigliacca.
Mio fratello, proprio nel periodo in cui stavo male per il mio squilibrato rapporto col cibo, cominciò a fare uso di sostanze stupefacenti e mio padre mise in secondo piano la mia situazione per aiutare lui. Io, nonostante mi sforzassi di capire che mio fratello stava soffrendo e aveva bisogno di aiuto, ero arrabbiata con loro come se fossero la causa del mio sentirmi messa da parte. Praticando per provare gratitudine nei confronti di entrambi e per la situazione decisamente pesante, sono riuscita a sentire che al centro dell’universo non c’ero solo io con la mia tristezza, ma c’era anche qualcun altro che soffriva e che avrei dovuto aiutare. Ho avuto la conferma di quanto queste relazioni fossero cambiate proprio il giorno in cui sono diventata membro: mio padre e mio fratello erano al Centro culturale, in prima fila, con un mazzo di fiori in mano, e su un bigliettino mio padre aveva scritto: «Tanti auguri per la tua nuova vita». Aveva proprio ragione! Ora siamo molto uniti. Ovviamente la lotta non finisce qui.
Il 2013 è stato probabilmente l’anno più intenso, difficile e bello della mia vita. Frequento il liceo scientifico e volevo cambiare la mia relazione con i compagni di classe e della scuola. Non ho tanti amici perché a volte trovo difficoltà ad aprirmi con gli altri, un po’ per timidezza, un po’ per paura di non essere all’altezza. All’inizio dell’anno mi sono candidata come rappresentante di classe per cercare di creare relazioni migliori con i miei compagni. Non sono stata eletta ma, due giorni dopo, mi proposero la candidatura come rappresentante d’Istituto; ero spiazzata e impaurita, ma ho accettato. Dopo una settimana ero ufficialmente la nuova rappresentante d’Istituto! Avevo recitato molto Daimoku per creare relazioni di valore con più persone possibili e per superare la mia timidezza e la mia insicurezza, e questa era l’occasione perfetta.
Volevo anche trasformare il rapporto con la matematica e con l’insegnante: non sopportavo né lei né la materia. Avevo difficoltà a studiare perché quando non riuscivo a svolgere un esercizio mi arrendevo e chiudevo il libro. Era frustrante e lei, vedendo come mi comportavo, mi spronava a provarci di nuovo in modo un po’ burbero.
Alla fine dell’anno, dopo tanto Daimoku e tanta fatica, sono riuscita a essere la più brava della classe nella materia che odiavo di più e ad avere otto proprio in matematica. Ciò che mi ha dato il Buddismo e che mi dà la Soka Gakkai quotidianamente è la speranza. La speranza mi ha sempre sostenuta, mi ha sempre incoraggiato ad andare avanti, anche se mi trovavo in un vicolo cieco. Niente, assolutamente nulla può bloccare la speranza perché questa nasce oltre la paura, oltre gli ostacoli della nostra mente e ci porta a conquistare la vittoria, la felicità.

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