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Tante attività, un unico obiettivo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:43

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Tante attività, un unico obiettivo

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Dopo la pausa estiva si è riunita la Consulta nazionale l’8 e il 9 settembre a Roma. Pubblichiamo una sintesi dell’intervento del direttore generale Tamotsu Nakajima e due approfondimenti sugli esami di primo livello e sulla raccolta dei dati statistici della Divisione futuro e studenti. «Non vi disperdete in ogni singola attività, ma consideratele tutte come qualcosa che contribuisce a realizzare l’obiettivo di quest’anno» ha suggerito Nakajima

Tutte le attività organizzate fino alla fine dell’anno sono finalizzate alla realizzazione dello scopo del 2012. Nella settimana in cui vengono svolte le riunioni per Divisione, propongo di studiare insieme il libro che raccoglie i consigli del presidente Ikeda per i responsabili, Vi affido i membri della Soka Gakkai. Alla consulta partecipano i responsabili e i rappresentanti regionali, quindi ogni aspetto dell’attività nelle vostre singole regioni ricade sotto la vostra responsabilità. Non potete lasciare questo compito agli altri. È proprio il senso di responsabilità che dovrebbe spingervi a realizzare lo scopo di ogni regione.
A novembre ci saranno gli esami di Buddismo di primo livello. Non vi disperdete in ogni singola attività, ma consideratele tutte come qualcosa che contribuisce a realizzare l’obiettivo di quest’anno.
Il numero dei nuovi membri entrati a far parte dell’associazione quest’anno è maggiore del 2011. Anche se la crescita che desideriamo realizzare è ancora lontana, il punto fondamentale è che queste persone possano praticare il Buddismo correttamente e trarne beneficio.
Il nostro desiderio è che in ogni gruppo ci siano due nuovi membri, dei quali almeno uno giovane e che allo stesso tempo siano messi in grado di praticare bene, cioè partecipare alle riunioni, fare gli abbonamenti alle nostre riviste per poter approfondire lo studio, prendere parte all’offerta e fare shakubuku. Così possono sperimentare i benefici della pratica buddista. Per poter trasmettere tutto ciò, prima di tutto dobbiamo esserne convinti noi stessi.
Cerchiamo di migliorarci sempre, senza pensare di essere arrivati. Se facciamo uno sforzo continuo per cambiare in meglio, non diventeremo arroganti. Chi non migliora, invece, rischia di diventarlo. Il Buddismo di Nichiren Daishonin ci permette di manifestare la Buddità nella nostra vita e realizzare benefici, il verificarlo, però, dipende da ciascuno di noi. Se miglioriamo, anche i membri lo faranno. Se, al contrario, ci fermiamo, cominciamo a criticare gli altri e a lamentarci. Tutti hanno il diritto di essere felici. Come responsabili dobbiamo impegnarci sempre perché i membri sperimentino pienamente i benefici della pratica buddista.
Un altro punto su cui ci stiamo impegnando è nell’utilizzare al meglio le offerte per sostenere il movimento di kosen-rufu in Italia. Riflettiamo bene su come evitare gli sprechi. Lo spirito dell’offerta va spiegato a ogni nuovo praticante, ma deve essere fatto con il cuore, non da un punto di vista tecnico. Fare zaimu è un diritto che arreca grandi benefici. Se qualcuno pensa che si tratta di parlare con i membri di questioni di soldi, non ha compreso il significato dello spirito dell’offerta, un’attività fondamentale per kosen-rufu.

L’orario di chiusura delle riunioni

C’è un tema che mi sta particolarmente a cuore. Le giornate, andando verso l’inverno, diventano sempre più corte. Vi chiedo, per favore, di chiudere l’attività alle 21.30. Così non disturbiamo i vicini di casa. Inoltre la società sta diventando più pericolosa, aumentano i casi di violenza; cerchiamo di evitare qualsiasi tipo di incidente e, una volta finita la riunione, torniamo subito a casa. Sempre nell’ottica di creare meno disturbo possibile, poiché chi offre la casa fa già tanto, facciamo sì che non si senta in obbligo di offrire anche dolci e bevande. Appena finita la riunione, salutiamo e lasciamo libera la casa senza perdere tempo. Usiamo la massima attenzione per evitare incidenti. È come se il presidente Ikeda ci avesse affidato i membri della Soka Gakkai, dobbiamo averne cura.

Riflessioni dalla Nuova rivoluzione umana sulla felicità

Nella Nuova rivoluzione umana si legge: «La vita non è infelicità. Possiamo gioire della vita nonostante il luogo in cui ci troviamo, il cibo che mangiamo e gli abiti che indossiamo. Se si conosce la Legge che regola la vita, l’esistenza è colma di felicità» (vol. 25, cap. Atsuta). Chi è felice in ogni situazione è un Budda. Occorre credere in ciò che dice il Daishonin nel Gosho, altrimenti non si realizza la felicità. Facciamo attività per allenarci a credere totalmente.
Ognuno di noi ha il proprio carattere, magari vuole stare tranquillo, senza incontrare difficoltà. Chi ha superato le difficoltà, si sente felice. Felicità non è evitare le difficoltà, ma trasformarle.
Lo scopo dell’organizzazione è aiutare ogni membro a diventare felice. I responsabili hanno le proprie difficoltà, più quelle dei membri. Sentiamo le difficoltà degli altri come se fossero nostre? La responsabilità è un’occasione per recitare più Daimoku e studiare di più. Recitiamo e accompagniamo le persone nel loro percorso di trasformazione dei problemi. Aiutare gli altri è un’occasione; per esempio, come responsabili di regione dobbiamo far diventare felici tutti gli abitanti della nostra regione. Cerchiamo di avere un punto di vista più ampio possibile e in ogni momento libero recitiamo sinceramente; ciò significa con un Daimoku “disperato”. Ogni azione ha un valore, perciò cerchiamo di tirare fuori il massimo valore da ogni cosa. Ad esempio, di fronte a chi offre la casa, facciamo sì che questa offerta venga sfruttata nel miglior modo possibile. Non scarichiamo tutte le incombenze sul padrone di casa. Abbiamo gratitudine verso chi offre la casa? Possiamo alleggerire il peso di chi offre la casa? Chiediamocelo.
Ogni ditta, ogni ufficio ha una divisione di ruoli nel lavoro e ciascuno deve far bene il lavoro che gli è stato affidato. Quando si assume una responsabilità, si assume un compito. Noi non siamo pagati, ma la nostra retribuzione è costituita dai benefici e dal miglioramento di noi stessi. Se qualcuno non può impegnarsi, lasci la responsabilità. Lo sto dicendo per tutti, ma prima di tutto per me stesso. Per favore, possiamo riconfermare la responsabilità ogni due anni? Dovremmo cercare di aiutare le persone a sviluppare un pieno senso di responsabilità. Il discorso non è che se qualcuno non è bravo, deve lasciare la responsabilità. Vogliamo creare una Soka Gakkai che funzioni bene. Tanti lasciano l’attività perché non sono contenti dei responsabili. Perciò riflettiamo su noi stessi, su cosa possiamo migliorare.

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Gli esami: il sostegno del gruppo
A novembre la prova d’esame per chi lo sostiene per la prima volta

Il 25 novembre potranno sostenere l’esame di primo livello i membri entrati a far parte dell’Istituto Buddista entro dicembre 2011. Considerando l’importanza delle basi costituite da un serio studio della filosofia buddista è auspicabile che i gruppi si organizzino per aiutare i nuovi membri nella preparazione.
Si segnala che il materiale di studio, scaricabile anche online, ha subito delle variazioni rispetto all’edizione precedente.
Nel testo Vi affido i membri della Soka Gakkai, si approfondisce il tema degli esami e dello studio da vari punti di vista.
«Noi tutti siamo abituati a considerare gli esami sulla base delle esperienze scolastiche e questo forma un pregiudizio che porta alcuni a rifiutarsi di partecipare, sentendoli come una sterile forma di valutazione. In realtà, come ci spiega Ikeda, gli esami di Buddismo sono una grande occasione di sfida con se stessi per avanzare lungo la propria rivoluzione umana. “Gli esami della Soka Gakkai hanno proprio lo scopo di incoraggiarvi a studiare il Buddismo. La cosa fondamentale è che voi non solo rafforziate la decisione di continuare a studiare gli insegnamenti del Daishonin per tutta la vita, ma vi sforziate anche di mettere in pratica quello che avete imparato studiando per l’esame, anche se solo una frase o una parola. Il vostro scopo non è semplicemente quello di passare l’esame, ma di diventare vincitori nella fede, campioni di felicità” (NRU, 7). Come tutte le attività della Soka Gakkai, anche gli esami sono concepiti affinché chiunque possa cimentarsi. Non sono richieste né una particolare preparazione culturale né proprietà espositive, l’unica cosa che conta è la diligenza nel prepararsi all’esame in base al programma previsto. Addirittura ci sono state persone analfabete che hanno imparato a leggere per prepararsi agli esami. Anche per chi ha disabilità di vario tipo sono previsti ausili e strumenti da utilizzare nel corso dell’esame. In definitiva lo spirito con cui affrontare gli esami buddisti è che anche solo partecipare è già una vittoria. “Quelli tra voi che sentono di non riuscire a passare l’esame, perché non hanno studiato abbastanza, determinino di affrontarlo tante volte quante saranno necessarie per superarlo. Studiare il Buddismo del Daishonin è fonte di grande fortuna, perciò è importante sentire orgoglio e gioia nel farlo” (NRU, 5). Per questo è fondamentale che i responsabili, comprendendo questo spirito diano l’esempio e siano in grado di incoraggiare i membri a partecipare e fare così una bellissima esperienza di fede. È anche molto utile creare delle occasioni di studio “partecipato”, a livello di gruppo o settore, dove chi ha già superato gli esami possa studiare insieme ai candidati, rinfrescando così anche la propria preparazione. “Gli esami forniscono l’opportunità di accumulare un immenso beneficio, non soltanto per gli esaminandi che si impegnano con vigore ad approfondire la propria comprensione del Buddismo del Daishonin, ma anche per chiunque altro partecipi all’attività, come coloro che sostengono i membri nella preparazione, i responsabili che hanno il compito di distribuire e valutare le prove, e tutto lo staff operativo nel giorno dell’evento. Come afferma il Daishonin: ‘Dove c’è una virtù invisibile ci sarà una ricompensa visibile’ (RSND, 1, 806). Coloro che partecipano agli esami stanno piantando i semi per diventare straordinari filosofi, educatori e leader di felicità e vittoria […]. Desiderando incoraggiarli, dissi loro [ai candidati che stavano sostenendo l’esame]: ‘Vi prego di affrontare questo esame con fiducia. Il solo fatto che siate qui riuniti con l’obiettivo di approfondire la vostra comprensione del Buddismo è di per sé una vittoria e un grande risultato. Servirà come potente forza trainante per la vostra fede lungo tutto il corso della vita’” (NR, 472, 6)» (Vi affido i membri della Soka Gakkai, pag. 79).

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Prendersi cura di ogni persona
Nel mese di maggio è stata fondata la Divisione futuro della SGI italiana. Per poter curare al meglio chi rappresenta il futuro dell’associazione, su richiesta dei giovani, è stato dato il via a una rilevazione statistica dettagliata per quanto riguarda i membri delle Divisioni futuro e studenti

Nel libro che raccoglie i consigli del presidente Ikeda ai responsabili si legge: «”Per favore, prenditi cura con me di questi membri, te li affido”. Prendendo seriamente questa richiesta, fatta a noi direttamente da sensei è fondamentale avere un’idea precisa di chi sono i nostri membri, dove stanno e come stanno. Insomma, avere tutte le informazioni utili per fare in modo che ogni persona che ci è stata affidata, ottenga il massimo beneficio dalla pratica buddista, proprio come farebbe il presidente Ikeda.
La statistica è un prezioso strumento che aiuta a prenderci cura di ogni singola persona. “La Legge non si propaga da sola; poiché è la persona che la propaga, sia la persona che la Legge sono degne di rispetto” (GZ, 856). […] Poiché ci occupiamo di esseri umani e non di numeri astratti, per prima cosa dovremmo avere una lista completa e aggiornata dei “nostri” membri, sapere prima di tutto chi sono» (Vi affido i membri della Soka Gakkai, pag. 85).
La raccolta dei dati (il modulo è disponibile nello spazio aderenti sul sito istituzionale) sarà curata dalla Divisione giovani mentre l’inserimento sarà a cura dell’incaricato di ogni capitolo.

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Ritorna il libro più richiesto

«La prima volta che mi parlarono di Buddismo non capii granché. Forse succederà anche a voi. Ma non c’è da preoccuparsi: in fondo è una religione con duemilacinquecento anni di storia, che affronta il mistero della vita. Un tema piuttosto complesso. Già, la vita è una cosa davvero misteriosa, anche nelle vicende di tutti i giorni. I problemi non mancano mai: a volte ci sentiamo imprigionati dalle situazioni spiacevoli; altre volte cerchiamo di fuggire da una realtà dura e complicata. A volte invece tocchiamo il cielo con un dito e tutto diventa subito leggero e luminoso. Ci sentiamo forti: le tempeste non ci fanno paura; la gioia o la serenità ci avvolgono per un po’. Poi però ci facciamo trascinare o sommergere dalle sofferenze che piombano inaspettate; combattiamo per restare a galla, per inseguire un desiderio, un sogno. E poi si ricomincia» (Felicità in questo mondo, pag. 5).

Felicità in questo mondo ha subito un restyling. Ecco la nuova veste grafica, il prezzo, invece, rimane invariato (2,75 euro). Per chi ne acquista cinque copie o più, il prezzo scende a 2,20 euro.

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