Ripartire da un apparente fallimento, guardando nella propria vita per trovarvi con crescente chiarezza una missione: costruire una scuola per “non far morire il cuore”, seguendo lo spirito dei fondatori della Soka Gakkai.
di Alberto V.
Tutto è nato da una profonda crisi e da una grande sofferenza. Lavoravo come coordinatore in una scuola di musica, per una cooperativa che in seguito a problemi gestionali venne chiusa. Ciò mi costrinse a chiedermi più profondamente se l’esperienza maturata fino a quel momento era “solo” un lavoro o se sinceramente credevo negli ideali che mi avevano mosso ad accettare quella responsabilità.
Tramite un amico comune conobbi molte persone con le quali condividevo discussioni, sogni, difficoltà, e ideali rispetto al ruolo dell’arte in ambito educativo e musicale. Ci chiedevamo quali valori dovessero muovere le nostre azioni. Furono questi i primi passi per la fondazione di una cooperativa sociale che, attraverso l’arte, potesse migliorare le condizioni di vita delle persone. Così nacque nel luglio del 2000 il Centro interdisciplinare musica-arte-spettacolo (Cimas), le cui attività traevano ispirazione dai valori contenuti nelle teorie educative di Makiguchi.
È stato il bisogno di approfondire il significato di parole come lavoro, passione, sogno, conflitto, soldi, arte, responsabilità educativa, che mi ha fatto trovare nel pensiero di Makiguchi e negli scritti di Ikeda la strada che la mente, in preda all’amarezza, alla delusione e al senso di tradimento, aveva smarrito. Era incredibile come ogni mia domanda trovasse risposte profonde e incoraggianti. Leggendo e recitando Daimoku, ho seguito quella strada, che di volta in volta emergeva chiara, trovando nella fede e nel dialogo con gli altri la forza di andare avanti. Così decidemmo che nello statuto dovessero esserci riferimenti ai principi ispiratori di Makiguchi e di altri educatori quali Don Lorenzo Milani e Maria Montessori; valori attraverso i quali poter costruire gli aspetti gestionali e didattici.
Attualmente siamo riusciti non solo a fondare una scuola di musica meravigliosa, ma anche un centro per le terapie espressive dove l’arte è messa a disposizione di tutte le situazioni di disagio e di grave handicap. Tuttora procedo per tentativi ed errori, tra vittorie e sconfitte, ma più il tempo passa più mi sento forte, felice e innamorato della vita, anche quando credo di avere perso. La lotta è dura, soprattutto quella rivolta a trasformare le tendenze egocentriche di ognuno di noi soci fondatori al fine di un bene comune. Personalmente faccio costante riferimento ai princìpi educativi di Makiguchi e alla sua teoria per la creazione di valore, alla loro capacità di illuminare come un faro ogni situazione di difficoltà e ogni progetto da costruire. Sono grato alla vita perché esistono altre persone di grande valore con le quali posso crescere e migliorarmi, sconfiggendo di volta in volta le difficoltà e realizzando progetti utili alla società. Abbiamo in cantiere due progetti interessanti: un’orchestra composta da persone diversamente abili e la musica per i piccoli degenti del reparto di pediatria di un ospedale del territorio. Col teatro stiamo aiutando persone con seri problemi di disabilità mentale, e in futuro c’è in progetto la fondazione di una scuola di formazione nelle terapie espressive.
Sono contento che i miei colleghi abbiano potuto apprezzare un grande educatore come Makiguchi, una profonda filosofia di vita come il Buddismo di Nichiren Daishonin e un maestro come Daisaku Ikeda. E anche se siamo solo in due a praticare il Buddismo, ciò che conta è che si sia creato un luogo nel quale non far morire il cuore, anche attraverso momenti di conflitto e di scontro, dove la speranza di poter realizzare qualcosa di grande per se stessi e per gli altri continua a vivere nella vita di ognuno di noi.
Educazione Soka