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Studiare il Gosho - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:53

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Studiare il Gosho

Lo studio diretto degli scritti di Nichiren Daishonin è la spina dorsale della fede, il pilastro di ogni nostra attività, la bussola per attraversare il mare della vita senza vacillare nei momenti cruciali

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Lo studio diretto degli scritti di Nichiren Daishonin è la spina dorsale della fede, il pilastro di ogni nostra attività, la bussola per attraversare il mare della vita senza vacillare nei momenti cruciali

C’è un libro che ha lasciato un’impronta indelebile nella mia vita: è la copia del Gosho che appartenne al presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, adesso in mostra permanente in una sala a lui dedicata presso il Makiguchi Memorial Hall.
Ebbi occasione di esaminarlo per la prima volta da giovane e in esso vidi la prova solenne della sua fervida dedizione allo studio. Aprendo la copertina consunta e ridotta a brandelli, trovai le pagine sottolineate in rosso con i commenti scritti a matita. Alcuni brani erano sottolineati due volte, e altri evidenziati con linee punteggiate, i passi importanti erano contornati da riquadri. C’erano numerosi commenti scritti a penna e, in alcune pagine, a margine di certi brani difficili, aveva scritto: «Studiare» oppure «Studiare ancora».
È evidente che Makiguchi lesse il Gosho più e più volte.
L’apertura degli occhi aveva un gran numero di sottolineature in rosso. In margine aveva scritto: «Che cos’è un devoto?» e termini come «shakubuku», «grande voto», «persecuzioni» e «la questione della retribuzione immediata». Percepii la sua intensa lotta per cogliere lo spirito del Daishonin. Al momento sto scrivendo una serie di lezioni su L’apertura degli occhi e, dall’inizio alla fine, mi accompagna e mi ispira quest’idea di studio coscienzioso propria di Makiguchi.
Sin dal primo momento della sua conversione, all’età di cinquantasette anni, Makiguchi studiò il Buddismo di Nichiren Daishonin con immensa dedizione, servendosi sempre del Gosho e mettendone in pratica lo spirito in ogni sua azione, per far conoscere ampiamente agli altri la filosofia e gli insegnamenti del Daishonin e per “refutare l’erroneo e rivelare il vero”. Sebbene in Giappone la libertà di culto fosse gravemente minacciata dal militarismo fanatico, egli portava con sé il Gosho quando faceva visita ai membri della Soka Gakkai per offrire loro consigli e incoraggiamento, quando andava alle riunioni di discussione e quando parlava senza mezzi termini per confutare gli insegnamenti falsi e denunciare coloro che cercavano di distruggere il Buddismo di Nichiren Daishonin. Inoltre, durante la prigionia, la prima cosa che si fece spedire dalla famiglia fu la sua copia del Gosho.
Ero ammirato dall’atteggiamento di Makiguchi nei confronti dello studio del Gosho, che mi faceva capire quanto vada svolto con serietà e solennità. E decisi di studiarlo io stesso in modo approfondito, mettendoci tutto il mio cuore e appassionandomi alla sfida. Feci anche profondamente voto di condividere questo grande Buddismo con le persone di tutto il Giappone e del mondo intero.
Il Gosho è la spina dorsale della nostra fede e come tale è la spina dorsale incrollabile del nostro carattere. È anche il pilastro della nostra lotta condotta con le parole, è una sacra scrittura di speranza, fonte di coraggio e saggezza, che apre la strada alla felicità di tutte le persone.
Lo studio del Buddismo ci dà una grande filosofia da usare come bussola per attraversare i pericolosi mari in burrasca della vita. Più solida è la base dello studio del Buddismo e più forte crescerà la fede. Se, d’altro canto, manca la solida spina dorsale dello studio buddista, nei momenti di crisi saremo fragili.
I massimi leader della Gakkai, che vennero arrestati e incarcerati all’epoca dei divieti imposti dal governo militarista alla nostra organizzazione durante la Seconda guerra mondiale, uno dopo l’altro abbandonarono la fede. Josei Toda, discepolo e successore di Makiguchi, si infuriò per quel comportamento che egli ascrisse alla mancanza di una solida conoscenza del Buddismo. Costoro illustravano perfettamente l’ammonimento del Daishonin: «Gli stupidi sono soliti dimenticare le loro promesse quando viene il momento cruciale» (SND, 1, 200). Chi imprime il Gosho nella propria vita resterà forte nel momento cruciale.
Makiguchi contrassegnò in modo particolare la pagina contenente il brano «Esercitati nelle due vie della pratica e dello studio» (SND, 4, 235). La pratica comprende sia la pratica per sé che la pratica per gli altri, vale a dire recitare Daimoku e diffondere gli insegnamenti del Buddismo del Daishonin. La pratica e lo studio sono le due ruote che muovono la fede, sono le basi fondamentali. Se trascuriamo le parole del Daishonin sull’importanza della pratica e dello studio ed evitiamo di fare lo sforzo costante di studiare il Gosho, saremo sconfitti.
Anche la mia copia del Gosho contiene una traccia delle lotte accanite della mia vita. Dai giorni della mia giovinezza fino a oggi il Gosho è stato il mio fedele compagno nella battaglia per kosen-rufu, con i brani studiati assieme a Toda o letti nei momenti più difficili.
Il ruggito del leone del Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, risuona in tutto il Gosho. La compassione del Budda arde negli scritti del Daishonin e il fiume della sua compassione vi scorre maestoso. Lo scopo dello studio buddista è di ereditare questo spirito combattivo e renderlo parte della nostra vita.
Spero che tutti coloro che sosterranno gli esami del Dipartimento di studio, e in particolar modo i giovani, studino il più possibile, sentendo di aver fatto veramente il massimo. L’esperienza di aver sfidato i propri limiti brillerà come uno dei tesori più preziosi della propria vita. Chiedo ai più anziani nella fede di sostenere gli esaminandi, sulla base dello spirito di aprire il cammino per i prossimi cinquant’anni di kosen-rufu, impegnandosi al massimo per far crescere persone capaci per il nostro movimento.
Nel vostro studio, per favore, non trascurate mai di leggere direttamente il Gosho. Le lezioni e i commentari sul Gosho sono meri ausili. Pensare di aver compreso un brano del Gosho senza averlo in realtà mai letto direttamente negli scritti del Daishonin è un grave errore. Anche se leggere il Gosho a volte vi sembra difficile, fatelo con impegno e attenzione. Sforzarsi per comprendere profondamente i concetti contenuti negli scritti del Daishonin, per quanto strenuo e impegnativo possa essere, è il sentiero verso la vittoria nella fede.
Il Daishonin scrive: «La Legge del Budda decide la vittoria o la sconfitta, mentre la legge del re si basa su ricompense o punizioni» (SND, 5, 113). Makiguchi sottolineò in rosso questo famoso brano e segnò sul margine accanto, sempre con inchiostro rosso: «Vittoria o sconfitta» e «Ricompense e punizioni».
Scrisse molti altri commenti accanto a diversi passi in tutto il Gosho. Per esempio, accanto al brano «La collera può essere una funzione sia del bene che del male» (GZ, 584), annotò: «Collera pubblica contro collera privata?» e accanto al brano: «Questi fatti si accordano col principio che gli uomini di grande arroganza devono alla fine piegarsi davanti ai loro nemici» (SND, 2, 95), scrisse come per confermare: «Gli arroganti si piegano davanti ai loro nemici».
Makiguchi fu oltraggiato dalla condotta degli individui arroganti che tradirono la causa di kosen-rufu: persone che si vantavano di agire per il bene della collettività e del paese, ma che in realtà si curavano solo dei loro interessi egoistici. Egli rispose comportandosi secondo i propri principi e in definitiva sacrificando la propria vita per le proprie convinzioni, sommerso da ingiurie e critiche ignoranti fino all’ultimo. Toda, erede della visione di Makiguchi, combatté con fierezza contro chi aveva minacciato di annientare l’insegnamento corretto del Buddismo.
Allo stesso modo, come discepolo allenato personalmente da Toda, non ho mai permesso a nessuno di far soffrire i membri che si adoperano con dedizione alla causa di kosen-rufu.
José Martí (1853-95), paladino dell’indipendenza cubana, affermò: «Ai quotidiani ostili, un quotidiano difensore. Ai libri antagonistici, un libro di verità. Dovremmo rispondere con prudenza e prontezza a tutto il linguaggio ostile. Dovremmo levare la nostra bandiera e dar battaglia ovunque il nemico possa attaccare». La giustizia deve trionfare. Un grande bene si mostra vincendo su un grande male. Tutti i grandi personaggi della storia che hanno lottato per nobili ideali hanno sempre avuto bene in mente questa severa realtà. Allo stesso modo, la nostra lotta condotta con le parole per gli ideali di Soka, seguendo l’esempio del Daishonin, non può mai minimamente scendere a compromessi con il male che cerca di distruggere il Buddismo.
Il grande scrittore e attivista cinese Lu Xun (1881-1936) disse che i malfattori si meritano un severo castigo. Con la lama affilata della sua penna, egli prontamente dava il colpo di grazia ai furfanti che fingevano rimorso quando erano rimproverati, per poi cercare nuovamente di tradire e nuocere alle persone. Comprendo appieno questo risentimento di fronte all’ingiustizia, la «collera pubblica» alla quale si riferiva anche Makiguchi.
Nella società giapponese odierna abbondano le calunnie mosse dall’invidia, mentre legioni di farabutti senza princìpi che spargono il veleno dell’odio e del risentimento fanno soffrire i comuni cittadini. L’unico modo per raddrizzare questa situazione distorta è rafforzare la nostra campagna di parole per il bene della gente comune e assicurare che la verità e la bontà trionfino. Questo è il modo pratico per progredire verso il nostro scopo di «adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese» [giapp. rissho ankoku, n.d.t.].
Lo scrittore francese Romain Rolland (1866-1944) scrisse che per illuminare gli altri con la luce del sole bisogna anzitutto averlo dentro di noi. Nella SGI abbiamo questo sole dentro di noi. Sosteniamo il Buddismo del sole, che illumina con la luce della speranza tutti coloro che incontriamo nella nostra vita.
Abbiamo un potere enorme e una missione importante. Come fieri protagonisti del movimento Soka, abbracciando la suprema filosofia del Buddismo del Daishonin, avviamoci insieme con coraggio nella nobile lotta per realizzare l’ideale di kosen-rufu e creare una splendida era di umanesimo!

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