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Sono ripartita dai miei sogni più grandi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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Sono ripartita dai miei sogni più grandi

Giorgia Pellegrino, Perugia

Con il Gosho come bussola e il maestro nel cuore, Giorgia è ripartita dai suoi sogni più grandi sfidando l’oscurità che le impediva di credere nel suo potenziale. In questo modo ha rivoluzionato la sua vita, sciogliendo antichi nodi con il padre e realizzandosi nel lavoro oltre ogni aspettativa

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Ho avuto il grande beneficio di crescere “circondata” dal Buddismo e ne sono sempre stata affascinata, grazie soprattutto all’esempio di mia madre che da sola ha cresciuto me e mia sorella a suon di Daimoku. è stato proprio questo che mi ha incoraggiata a iniziare a praticare, sei anni fa, per trasformare la montagna di dolore che provavo.
In quegli anni avevo vissuto una violenza, sia fisica che psicologica. Inoltre soffrivo per il rapporto con mio padre e per le enormi difficoltà a livello economico che avevamo dovuto affrontare da quando lui era andato via di casa, quando io ero piccola, portando via tutti i soldi e lasciandoci i suoi debiti.
Ho recitato Nam-myoho-renge-kyo la prima volta a diciassette anni per trasformare una situazione con un professore che mi faceva soffrire. La mia pratica era incostante, ma quando avevo l’opportunità di recitare Daimoku le risposte arrivavano immediate, come dopo gli esami di Stato, quando ottenni il beneficio di accedere gratuitamente a un’accademia professionale di trucco molto costosa.
Finita l’accademia, nel gennaio 2017, ero ufficialmente truccatrice con qualifica professionale, tuttavia le occasioni di lavoro non arrivavano. Me ne chiedevo la ragione e lucidando il mio “specchio” con la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo compresi che ero io la prima a non credere in me stessa.
Così decisi di prendere in mano la mia vita e di praticare con costanza approfondendo lo studio del Buddismo del Daishonin che divenne la mia bussola. Ci sono tante frasi del Gosho che mi hanno accompagnata in questa rivoluzione, come ad esempio: «Ma coloro che abbracciano il Sutra del Loto possono capovolgere tutto questo. Per loro l’inferno diventa la terra della luce tranquilla» (L’inferno è la terra della luce tranquilla, RSND, 1, 404).
Ho avuto tante prove concrete nella mia vita e grazie alla pratica buddista sto trasformando il rapporto con mio padre: a piccole dosi e con tanto Daimoku mi ritrovo anche a dialogare con lui serenamente, con il piacere di passare del tempo insieme e farci pure due risate. La mia vittoria più grande è di non essere più intaccata da quella sofferenza che mi portavo dentro da sempre e non mi faceva vedere la sua natura di Budda.
Durante il primo lockdown le difficoltà economiche sono diventate ancora più forti: io, mia madre e mia sorella eravamo tornate al punto di aver paura che il frigo rimanesse vuoto, ma questa volta eravamo decise a trasformare il nostro karma.
In quel periodo con i compagni di fede determinammo di far crescere il Gruppo giovani. Ogni settimana organizzavamo riunioni giovani ed eravamo sempre in tanti, tutti entusiasti di approfondire insieme lo studio del Buddismo e il legame con Sensei.
Nella Proposta di pace del 2017 il maestro Ikeda scrive:

I giovani detengono le chiavi per realizzare gli scopi stabiliti dall’ONU […]. Quando i giovani determinano di illuminare l’angolo di mondo in cui abitano, creano uno spazio di sicurezza in cui le persone possono riacquistare la speranza e la forza di vivere

Allegato a BS, 182, 5

Sono ripartita dai mei sogni, quelli più grandi che agli occhi del mio piccolo io erano impossibili.
Uno fra questi era lavorare per un grande brand di make-up che assume solo truccatori con alte qualifiche professionali. Presi coraggio davanti al Gohonzon e presentai il mio curriculum.
Nel frattempo facevo altri lavori, sempre a breve termine, tenendo nel cuore le parole del Daishonin che ci incoraggia a «indossare l’armatura della perseveranza» (cfr. RSND, 1, 347).
Sapevo che avrei vinto perché l’avevo promesso a Sensei. Insieme ad altre due giovani donne ingaggiammo una lotta con la nostra oscurità che ci faceva credere di non essere in grado di manifestare tutto il nostro potenziale, determinate a vincere anche per gli altri. Ci sentivamo regolarmente per recitare Daimoku e nei momenti di sconforto studiavamo insieme sostenendoci a vicenda.
Nonostante le difficoltà abbiamo determinato che il 2 gennaio del 2022, compleanno del nostro maestro, avremmo vinto.
Il 4 gennaio 2022 ho ricevuto una chiamata: era la store manager dell’azienda per cui volevo lavorare che mi chiedeva se potevamo incontrarci con il titolare. Il colloquio è andato a buon fine e sono stata assunta con un contratto a chiamata. Per quanto grata e felice, ero decisa a non scendere a compromessi e così decisi davanti al Gohonzon di tener fede alla promessa fatta a Sensei.
Determinai che per il 3 maggio, giorno di maestro e discepolo, avrei firmato il contratto così da poter raccontare la mia esperienza a zadankai. Il 6 maggio 2022 ho firmato un contratto di tre anni con tutte le condizioni che avevo determinato. Alla fine tutte e tre abbiamo vinto, conquistando una stabilità economica.
Sono molto felice di avere l’opportunità di lavorare con dei professionisti che mi stanno insegnando molto di questo mestiere, ed è un lavoro che mi consente di mettermi in gioco.
Ogni giorno determino di accogliere le persone come nell’attività byakuren, e ho sempre occasione di fare shakubuku.
Quando ho avuto l’opportunità di partecipare al Corso europeo di studio, nel 2019, avevo determinato di fare ogni mese l’offerta per kosen-rufu e da quel giorno non c’è stato un mese, incluso il periodo di lockdown, in cui io non abbia avuto un’entrata fissa, anche dai miei lavori più precari, che mi ha permesso di fare ogni mese l’offerta.
Oggi mi trovo dove cinque anni fa sognavo di essere. Ho accanto a me un compagno che mi sostiene e mi rispetta, ho degli amici con cui condivido legami di valore, e con mia madre e mia sorella stiamo costruendo una forte stabilità nelle nostre vite.
Ho ancora tanti progetti per il futuro verso il 2030, perché come ci incoraggia Sensei dobbiamo sempre determinare di rendere possibile l’impossibile.
Sono infinitamente grata alla montagna di sofferenza che mi ha portata a decidere di dedicare la mia vita a kosen-rufu.
Come scrive Nichiren Daishonin: «Chissà che buone radici devi aver creato [nelle vite passate] per nascere come una persona in grado di recitare anche un solo verso o una sola frase del Sutra del Loto!» (RSND, 1, 61).

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