Ai bambini del gruppo Futuro ritratti in queste pagine è stato chiesto se avessero un sogno da concretizzare, e di disegnarlo.
I sorrisi, gli sguardi, i disegni raccontano di speranze, di desideri, ma anche di determinazioni. Quante volte da bambini ci è stato chiesto cosa volevamo fare da grandi… sogni, che talvolta si sono realizzati, altre volte sono mutati, oppure sono finiti in fondo a un cassetto… per fare spazio ad altri sogni. Ikeda afferma: «Per i giovani è giusto inseguire dei sogni anche se sembrano troppo grandi. Ciò che si può raggiungere in una sola esistenza non è altro che una frazione di ciò che vorremmo realizzare. Dunque se partite da aspettative troppo limitate potreste finire per non riuscire a realizzare nulla» (In cammino con i giovani, domande e risposte su come affrontare la vita, pag. 69). Un incoraggiamento a non limitare se stessi perché un sogno, per quanto apparentemente impossibile e lontano dalla realtà, parla sempre di qualche aspetto del sognatore che può essere coltivato, magari conducendo a realizzare cose inattese. Sicuramente, come dice Ikeda: «Se rimarrete fedeli ai vostri princìpi e vivrete con coerenza, il vostro vero valore di esseri umani risplenderà. Il Buddismo insegna il principio di “realizzare le proprie innate capacità”. In pratica vi insegna a manifestare la vostra vera identità, il vostro vero io, a manifestarlo e farlo brillare, illuminando tutto l’ambiente intorno a voi. Tutto questo in relazione alla vostra più pura individualità e unicità» (I protagonisti del XXI secolo, Dialoghi con giovani, vol. 1, pag. 7).
Allora, buoni sogni a tutti!