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Siate un modello di unità - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:41

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Siate un modello di unità

Parole di lode dal presidente della Soka Gakkai Minoru Harada ai membri della Soka Gakkai italiana, con l’appello a mantenere per sempre una salda unità basata sulla fede

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Parole di lode dal presidente della Soka Gakkai Minoru Harada ai membri della Soka Gakkai italiana, con l’appello a mantenere per sempre una salda unità basata sulla fede

Congratulazioni vivissime per questa riunione generale! È come se sensei fosse qui con noi!
Nel 1994 accompagnai il presidente Ikeda in visita in Italia e, dopo ventidue anni, ho avuto l’occasione di tornare.
Conosco da molto tempo il vostro direttore generale Nakajima. So che è una persona gentile, e sono rimasto impressionato dalla determinazione con cui ha lanciato poco fa gli obiettivi per il 2016! (vedi pag. 20) E mi ha colpito anche la fiducia che riponete in lui. Come ha scritto sensei nel suo messaggio: «Fate di oggi una nuova partenza, mettendo al centro il direttore generale Nakajima e la responsabile delle donne Anna Conti, verso i quali nutro profonda fiducia».
I compagni di fede in Giappone e nel resto del mondo sono stupefatti di fronte al meraviglioso sviluppo realizzato dall’Italia e provano grande ammirazione per voi.
L’anno scorso quando è stata firmata l’Intesa con lo Stato italiano, alla riunione dei responsabili di centro che si è tenuta nel Kansai “sempre vittorioso”, ho annunciato questa fantastica notizia al Giappone e al mondo.
Persino i compagni di fede del Kansai, che hanno realizzato insieme a sensei quell’incredibile risultato, 11.111 nuove famiglie di praticanti, erano stupefatti e commossi. Inoltre sentendo che in Italia, quando il procedimento dell’Intesa sarà concluso, alcune ricorrenze della storia buddista saranno riconosciute come festività, vi hanno applaudito provando un po’ di invidia per questa prova concreta di vittoria. Anche in occasione della visita per i saluti di Capodanno dell’amministratore delegato di un importante istituto bancario, il tema è stato l’incredibile sviluppo della Soka Gakkai in Italia.
Sono convinto che la persona più felice di questa vostra crescita è sensei, che ama infinitamente l’Italia e prega sempre per il vostro sviluppo.
Mi ricordo quando, durante le visite in Italia, sensei stava sempre in mezzo ai membri e si dedicava con tutte le forze a incoraggiare ogni singola persona.
Nel maggio 1981, quando venne in Italia per la sesta volta, i membri erano circa trecento.
Anche se avevano iniziato a praticare da poco, sensei volle stare in mezzo ai giovani incoraggiandoli con calore come se volesse abbracciarli uno per uno.
Nonostante che in Giappone fossimo nel pieno della prima vicenda col clero, sensei si dedicò con tutte le forze a sostenere singolarmente ogni giovane.
Lo stesso fece in occasione della visita nel giugno 1994. Al Centro culturale di Firenze l’ho visto incoraggiare più volte una donna su una sedia a rotelle e poi inchinarsi davanti a un gruppo di bambini in segno di profondo rispetto. Questo suo comportamento non lo dimenticherò mai.
A Milano, poi, durante il commovente finale del dodicesimo Festival mondiale dei giovani per la pace, sensei salì sul palco per stare in mezzo a coloro che avevano realizzato quello storico evento. Sembrava di assistere a una scena di un film: al centro c’era anche Roberto Baggio che stava per partire per i mondiali di calcio.
La mia sensazione è che sensei in Italia, stando sempre insieme alle persone, abbia toccato il cuore di ognuno più che in qualsiasi altro paese che ha visitato. Questa è la mia esperienza dopo averlo accompagnato nei suoi numerosi viaggi.
Voi membri italiani vi siete impegnati nel fare vostro l’ichinen e l’atteggiamento di sensei continuando a lottare fino a oggi. Proprio per questa ragione l’Italia ha guidato il meraviglioso sviluppo in Europa e nel mondo.
Da ora in poi, continuando a imprimere dentro di voi lo stesso spirito di sensei, prendetevi cura della Divisione giovani a qualsiasi costo, prendetevi cura di ogni singola persona e, rimanendo fra la gente, lottate con tenacia per la realizzazione della vostra e altrui felicità.
Il movimento di kosen-rufu in Italia non si arresterà finché ci sarà il legame diretto tra maestro e discepolo. Vi chiedo di ricordarvi reciprocamente questo punto, va bene?
Quest’anno cade il sessantesimo anniversario della campagna di Osaka.
Com’è stato possibile raggiungere questa meravigliosa prova concreta di crescita senza precedenti che conta la conversione di 11.111 famiglie? A partire dal decimo volume della Rivoluzione umana, sensei ci ha trasmesso i punti chiave di quella vittoria.
Qual è il punto su cui sensei ha concentrato la sua attenzione nella campagna di Osaka? L’incoraggiamento nella fede da persona a persona.
Quell’anno (1956) sensei arrivò a Osaka per la prima volta il 4 gennaio e quel giorno, di fronte al Gohonzon iscritto per la realizzazione del voto dell’ampia propagazione, egli con una convinzione potente sentì di aver già vinto. Subito dopo partecipò a una riunione dei responsabili giovani incoraggiandoli con tutto se stesso.
Il 5 gennaio diede consigli nella fede a decine di persone dalla mattina alla sera. Sempre in questo volume della Rivoluzione umana egli scrive: «Ho dedicato tutto me stesso a dare guide appropriate a ogni singolo membro del Kansai perché questo rappresenta il fulcro di tutte le lotte».
Lo stesso giorno, ai responsabili di settore disse: «Quando si parla delle basi della lotta, della Gakkai, di kosen-rufu, i compagni di fede rappresentano il punto di origine di qualsiasi cosa. Per favore anche voi fate la stessa cosa nella vasta terra del Kansai. Senza tutto questo non ci potrà essere alcun risultato». Con queste parole egli volle incoraggiare nella fede tutti i responsabili del Kansai.
A Osaka, in sei mesi, sensei incoraggiò ottomila persone, contando solo le visite a casa. Terminati gli incontri si sdraiava sfinito per la stanchezza.
Mise tutto se stesso nel cercare di trasformare la condizione vitale di ogni singola persona e costruì nel Kansai un’organizzazione che si prende cura e fa tesoro di ciascuno.
L’Europa è caratterizzata da un sentimento di individualismo, per questo realizzare visite a casa per incoraggiare le persone richiede uno sforzo notevole rispetto al Giappone e ad altri continenti.
Ma senza costruire con pazienza e perseveranza relazioni di fiducia e profonda amicizia, è impossibile far crescere persone capaci per kosen-rufu.
In Italia come è possibile concretamente prendersi cura e fare tesoro di ogni singola persona rispettando le vostre caratteristiche? È necessario far sgorgare un’infinita saggezza; allora si potrà realizzare un ulteriore progresso del movimento di kosen-rufu. Ne sono certo.
Un altro punto chiave della vittoria nella campagna di Osaka è stata l’unità. Ancora nel decimo volume della Rivoluzione umana troviamo la seguente guida del maestro Toda: «La nostra unità si trova nella forza del Gohonzon. Non dimenticate mai questo punto. Non dipende da strategie organizzative. Tutto dipende sempre dalla fede. Un’unità così forte, salda e meravigliosa, basata sul mettere il Gohonzon al centro, non si trova da nessun’altra parte. Non dimenticatevelo neanche quando dormite. Se provate a lottare in questo modo, lo capirete da soli. Credete in questo con tutto il cuore. La saggezza derivante dal diretto legame col Budda, emerge senza limiti».
L’unità della fede: è facile dirlo a parole, ma costruirla nella realtà non è così semplice. Quando si fallisce si corre subito verso nuovi progetti e si finisce per dare la responsabilità a qualcun altro. Se le nostre lotte dovessero progredire senza nessun intoppo si rischierebbe di rimanere preda del proprio ego e la nostra condizione vitale sarebbe quella del demone dell’arroganza che ci fa pensare: “Io, io.” Questa è la tendenza eterna delle organizzazioni e dei gruppi che riuniscono le persone.
Quando sentì questa guida del suo maestro, sensei comprese che le linee guida di Toda e le azioni che stava portando avanti nel Kansai erano coerenti e in quel momento rafforzò ancora di più la sua convinzione. I membri del Kansai mantennero fino alla fine l’unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente) e grazie a ciò riuscirono a realizzare un grandioso sviluppo trasformando l’impossibile in possibile.
L’organizzazione italiana riuscirà a mantenere per sempre l’unità della fede? Ricordiamoci che tutto dipende da come utilizzeremo la forza del Gohonzon. In altre parole, la radice dell’unità si trova nella preghiera basata sul voto di ognuno di realizzare a qualsiasi costo kosen-rufu in Italia, con la convinzione di dimostrare che insieme a tutti i compagni di fede, nessuno escluso, si può diventare assolutamente felici.
Inoltre, il comportamento di sensei è la prova della lotta di non dualità di maestro e discepolo con Toda. Il presidente Ikeda ha sempre esortato i membri italiani a essere uniti. Anche il discorso che tenne a Firenze nel luglio del 1992 fu incentrato sull’unità. In quell’occasione diede la seguente guida: «L’essenza della felicità risiede in ciò che sentiamo nel nostro cuore, in ciò che vive e regna nella profondità del nostro essere. […] Qualunque cosa accada, spero che continuiate sempre a dedicarvi al flusso eterno di kosen-rufu e al movimento della SGI esclamando: “Evviva kosen-rufu!”, “Evviva la SGI!”, e avanzate dimostrando l’unità più salda al mondo”».
Sensei ha affidato a voi il compito di realizzare l’unità “numero uno al mondo”. Se voi nel profondo del cuore sarete un tutt’uno con l’ichinen di sensei, in base al principio di non dualità di maestro e discepolo, l’essenza del Buddismo, riuscirete a far emergere un’infinita forza derivante dalla fede. Al contrario se ci si allontana da quell’ichinen ci si allontana dalla bussola di kosen-rufu perdendo la passione.
«La costruzione è una strenua lotta. La distruzione avviene in un attimo». Adesso che vi state sviluppando in modo così splendido cercate di dare il meglio di voi. Insieme a sensei, continuiamo tutti a lottare fino in fondo con lo spirito di prenderci cura e fare tesoro di ogni persona mettendo l’unità al primo posto.
Adesso è il tempo di innalzare la preziosa torre dello shakubuku nella nuova era di kosen-rufu in Italia. Insieme a sensei e a tutti i compagni di fede della SGI, apriamo la nuova era di kosen-rufu nel mondo.

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