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Siate campioni che lottano per proteggere le persone - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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    Siate campioni che lottano per proteggere le persone

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    Mirai Journal (mensile del Gruppo futuro in Giappone): L’obiettivo di questa serie è mettere ognuno in grado di espandere i propri orizzonti e coltivare grandi sogni.

    D. Ikeda: Non c’è nulla che mi renda più felice ed emozionato di vedere i miei cari amici del Gruppo futuro impegnarsi nella realizzazione dei loro sogni.
    Ogni tipo di professione ha un suo preciso scopo e offre il suo particolare tipo di soddisfazione. Attraverso il lavoro, possiamo far brillare le nostre vite e contribuire al benessere degli altri e della società.
    Anche se in futuro non farete nessuno dei lavori presi in esame all’interno di questa serie, è comunque importante conoscere delle varie professioni che le persone svolgono. In ogni parte del mondo esistono individui ammirevoli che dietro le quinte operano per il bene della società e degli altri.
    Da questo punto di vista, non dimentichiamo di dimostrare rispetto e gratitudine nei confronti di coloro che si impegnano per adempiere alle loro responsabilità nei vari tipi di lavoro.

    MJ: Assolutamente. Il primo tipo di figure professionali che prenderemo in esame sono quelle legate all’applicazione della legge, come l’avvocato, il pubblico ministero e il giudice. Queste figure si vedono spesso nei telegiornali o nei film.

    D. Ikeda: Mi domando cosa vi possa venire in mente quando udite la parola “legge”. Immagino pensiate a una cosa piuttosto difficile, complicata e inaccessibile.
    Le leggi proteggono e sostengono la nostra vita in molti modi non visibili. Noi possiamo vivere all’interno di una società sicura e ordinata proprio perché esistono le leggi.
    Per esempio, in Giappone i membri del Gruppo futuro oggi possono tenere incontri e trovarsi liberamente, studiare e discutere apertamente di vari argomenti. Questo è possibile perché l’attuale Costituzione giapponese garantisce la libertà di parola e di riunione.
    Grazie alla Legge sull’educazione, che garantisce a tutti il diritto all’istruzione, potete andare a scuola ogni giorno.
    Purtroppo nel mondo esistono ancora molti bambini che non hanno le vostre stesse opportunità.

    MJ: In Giappone esiste anche una legge contro il bullismo nelle scuole. Fino a un po’ di tempo fa il bullismo veniva ufficialmente riconosciuto solo nel caso si verificassero quattro condizioni: che fosse diretto unilateralmente contro un individuo più debole; che fosse continuo e persistente; che causasse una seria sofferenza alla vittima; che fosse confermato dalla scuola in cui aveva avuto luogo.
    Tuttavia, nonostante il manifestarsi delle suddette condizioni, vi sono state situazioni che non sono state trattate come casi di bullismo, nonostante le vittime avessero riportato delle ferite.
    Nel 2013 venne approvata una legge a favore delle misure di prevenzione del bullismo, ridefinendolo come una qualsiasi situazione in cui la vittima soffre fisicamente o mentalmente a causa delle azioni perpetrate dal bullo, inclusi gli atti di cyber-bullismo.

    D. Ikeda: Oggi si possono adottare misure immediate per porre un freno al bullismo e le vittime non devono più soffrire in silenzio. Molte forme di bullismo vengono considerate dei veri e propri crimini. Non dovete mai prendere parte ad azioni di bullismo o permettere che venga perpetrato su altre persone. E se voi stessi siete vittima di bullismo, per favore, parlatene anziché cercare di resistervi. Dobbiamo sempre rispettare i diritti umani degli altri.
    Lo scopo delle leggi è quello di proteggere i diritti delle persone e i loro mezzi di sostentamento. Per queste ragioni esse sono direttamente legate alla nostra vita quotidiana e, pertanto, sono davvero indispensabili.

    MJ: Ci sono molti tipi di lavori all’interno del mondo legale. In Giappone, ad esempio, abbiamo gli avvocati, i pubblici ministeri, i giudici, i giuristi specializzati in procedure amministrative, i cancellieri, gli avvocati specializzati in brevetti, in diritto del lavoro e in previdenza sociale. Sono tutte figure che sembrano avere una certa importanza.

    D. Ikeda: Mi domando chi tra i nostri membri conosca le leggi fondamentali del nostro paese. Per diventare un avvocato bisogna studiare quell’enorme raccolta di leggi e imparare ad applicarle.
    Un ex membro del Gruppo futuro che ora fa l’avvocato ha risposto così alla domanda su quale sia esattamente il suo ruolo: «Un avvocato aiuta ad alleviare le sofferenze di chi è stato coinvolto in qualche problema o incidente. È un lavoro che protegge la vita quotidiana delle persone».
    Si tratta di un approccio affine alla pratica buddista di togliere la sofferenza e dare gioia.
    Come una spada, le leggi tagliano le ingiustizie che ingannano e infliggono sofferenza alle persone. Come uno scudo esse proteggono con forza le persone dalle difficoltà e dai problemi che possono inaspettatamente presentarsi, e come una mappa ci indicano dove ci troviamo ora, e la strada su cui proseguire.
    Conoscere le leggi può costituire pertanto una guida preziosa per il nostro comportamento nel corso dell’avventura della vita.
    Anche se non andrete mai a svolgere un lavoro in ambito legale, è comunque importante saper comprendere le leggi. In questo modo potrete acquisire la capacità di pensare chiaramente e attentamente da soli, senza essere deviati dalle opinioni altrui o da ciò che vi circonda, e sarete voi stessi ad aprire la strada al vostro futuro.

    MJ: I membri del Gruppo futuro che sono interessati al mestiere di avvocato hanno chiesto quale sia la missione dei membri della Soka Gakkai che lavorano in ambito legale e che cosa definisca un professionista forense dedito alla verità e alla giustizia.

    D. Ikeda: Posso dire con certezza che il movimento Soka è una lotta per creare la felicità, in particolare per le persone più vulnerabili, come le madri e i bambini, e che la giustizia è lo spirito delle persone comuni impegnate a fare del bene.
    Nel 2002 incontrai Hilario G. Davide Jr., allora presidente della Corte Suprema nelle Filippine. Era un grande leader dalla brillante integrità. Nel corso del nostro incontro gli chiesi che cosa lo avesse spinto a occuparsi di diritto.
    Mi spiegò l’origine di questo suo interesse parlandomi della sua infanzia: era nato in campagna ed era cresciuto in una famiglia molto povera che, in quanto tale, aveva sofferto la crudeltà della discriminazione, dell’essere guardata dall’alto in basso e della derisione da parte dei compaesani.
    La sua sensazione era che ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato all’interno di una società che faceva della gente povera un oggetto di scherno e oppressione. Questa fu la motivazione che lo spinse a studiare Giurisprudenza. Uno spirito grande e invincibile porta a condurre una vita nobile.
    Il presidente Davide affermò inoltre che il ruolo di un giudice è quello di pacificatore, di promotore della pace.
    Questo suo punto di vista riecheggia nello spirito dei nostri membri che operano in ambito legale, che si impegnano a favore della verità e della giustizia.

    MJ: Il 6 luglio del 1943, mentre la Seconda guerra mondiale era ancora in corso, Tsunesaburo Makiguchi e il suo discepolo Josei Toda furono arrestati dalle autorità militariste giapponesi con l’accusa di avere violato la famigerata Legge per la preservazione della pace e di avere mancato di rispetto nei confronti dell’imperatore.

    D. Ikeda: Questa è la storia solenne della lotta della Soka Gakkai per i diritti umani. All’epoca il popolo giapponese non godeva della libertà religiosa. Era infatti privo di due tra i fondamentali diritti umani: la libertà di pensiero e la libertà religiosa. Una cattiva legge può diventare un’arma pericolosa a discapito di ciò che è bene e giusto.
    Tuttavia Makiguchi rimase assolutamente fermo nella sua fede religiosa durante la detenzione, rifiutandosi di cedere anche solo minimamente e alla fine morì per aver abbracciato le proprie convinzioni. Portò avanti una nobile lotta per i diritti umani a favore della libertà religiosa.
    Dopo la guerra, la nuova Costituzione finalmente garantiva la libertà religiosa al popolo giapponese. Toda fece sua la missione intrapresa da Makiguchi e propagò il Buddismo di Nichiren Daishonin per condurre alla felicità le persone che soffrivano.
    Voi, miei giovani amici del Gruppo futuro, oggi godete della libertà di fare Gongyo e recitare Daimoku ogni giorno, una libertà dal valore inestimabile, che rappresenta un diritto prezioso.
    Toda spesso diceva che la società ha a che vedere con la reputazione, il governo con i premi e le punizioni, e il Buddismo con la vittoria o la sconfitta.
    I vostri compagni di fede, tra i quali vi sono anche molti dei vostri genitori e parenti, sono dei buoni vicini di casa e cittadini che rispettano le leggi della società e della nazione e mettono in pratica tutti i giorni il Buddismo di Nichiren Daishonin, mirando alla realizzazione di un mondo pacifico e felice per sé e per gli altri. Si impegnano per fare in modo che i diritti umani, che l’umanità ha conquistato attraverso lotte lunghe e difficili, risplendano al massimo. Queste persone stanno scrivendo una pagina trionfante della storia, creando un mondo che nutre il massimo rispetto per il diritto di ogni persona di condurre una vita felice e dignitosa. Non esiste modo di vivere più nobile.

    MJ: Il 3 luglio del 1945 Toda fu rilasciato dal carcere. Lo stesso giorno, nel 1957, lei venne arrestato dalla polizia di Osaka con la falsa accusa di avere violato le leggi elettorali. Quest’anno (2017) segna il sessantesimo anniversario di quell’episodio, conosciuto anche come l’”incidente di Osaka”.

    D. Ikeda: Mi trattennero e interrogarono per quindici giorni. I pubblici ministeri allora furono spietati. Mi minacciarono dicendo che se non avessi ammesso di essere colpevole avrebbero arrestato Toda. Mi trattarono in quel modo anche se non avevo fatto nulla di sbagliato.
    Ero tormentato dal pensiero di quale fosse la cosa più giusta da fare. Non potevo confessare ciò che non avevo fatto. Tuttavia, allo stesso tempo, non potevo permettere che si facesse del male a Toda. Alla fine decisi di dichiararmi inizialmente colpevole per proteggere Toda, e dimostrare successivamente la mia innocenza in tribunale.
    Toda disse che il giudice avrebbe sicuramente visto da che parte stava la verità, e che alla fine avrei vinto.
    Il mio avvocato difensore, invece, mi avvertì che benché fossi innocente, sarebbe stato difficile ribaltare l’istanza del pubblico ministero e che dovevo pertanto aspettarmi un verdetto di colpevolezza. Nel corso del processo il pubblico ministero era determinato a mandarmi in prigione, anche a costo di falsificare la verità. Le sue azioni contorte rappresentavano la natura diabolica delle autorità.
    Il processo durò quattro anni e mezzo, e per tutto il tempo io continuai a dichiarare coraggiosamente la verità. Alla fine il giudice pronunciò un verdetto di non colpevolezza, e a quel punto tutti poterono constatare quale fosse la verità.
    Mi domandai quante altre persone comuni innocenti potessero soffrire per essere finite nelle mani di autorità ingiuste. Promisi solennemente a me stesso di continuare a lavorare per tutta la vita a fianco di giovani fidati, al fine di proteggere le persone e mettermi al loro servizio.

    MJ: La facoltà di Giurisprudenza dell’Università Soka venne fondata nel 1971, l’anno di apertura dell’Università, e nel 2004 venne inaugurata la Scuola di Legge dell’Università Soka. Da allora fino al 2016 più di trecento studenti hanno superato l’esame di abilitazione in Giappone.

    D. Ikeda: Che notizie incoraggianti! Ho anche saputo che molti di questi laureati svolgono dei ruoli attivi nelle loro professioni.
    Ho presentato tre linee guida per gli studenti della Scuola di Legge dell’Università Soka: (1) saggezza per correggere le ingiustizie;
    (2) calorosa compassione nei confronti delle persone;
    (3) salda determinazione a conseguire la vittoria.
    Con queste guide nel cuore, i nostri laureati stanno dando meravigliosi contributi alla società.
    Nichiren Daishonin scrive: «Saggio non è chi pratica il Buddismo prescindendo dalle questioni mondane, ma chi comprende perfettamente i princìpi che governano il mondo» (RSND, 1, 995).
    In un’altra lettera il Daishonin incoraggia tre discepoli che devono comparire in tribunale, aiutandoli a conseguire la vittoria contro le autorità oppressive (cfr. RSND, 2, 945).
    Il vero spirito di un avvocato è combattere per la felicità degli altri, per il benessere delle persone comuni e per la giustizia. Se anche solo uno di voi diventasse un professionista con queste doti, la società cambierebbe decisamente in meglio.
    La vostra solidarietà come giovani dediti alla protezione della verità e della giustizia spalancherà le porte al futuro e alla pace nel mondo.

    (1 luglio 2017)

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