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Siamo tutti grandi filosofi e filosofe del principio di “tremila regni in un singolo istante di vita” - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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Siamo tutti grandi filosofi e filosofe del principio di “tremila regni in un singolo istante di vita”

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Un essere umano non può diventare qualcosa di più di un essere umano, né ha bisogno di diventarlo.
Nichiren Daishonin ha aperto la strada a tutti gli esseri umani, così come sono, affinché possano risplendere al massimo, con suprema nobiltà, dignità e umanità.
La Santa Nichimyo era una discepola del Daishonin che si trovò ad accudire da sola la figlia ancora piccola. In un periodo caratterizzato da difficoltà e disordini sostenne con dedizione i suoi compagni di fede e viaggiò con la figlioletta fino alla remota isola di Sado, per fare visita al Daishonin in esilio.
Il Daishonin la lodò con queste parole: «Come un cittadino comune può diventare re in questa vita, così una persona comune può diventare istantaneamente Budda. Questo è il cuore della dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita» (Lettera alla Santa Nichimyo, RSND, 1, 288).
Nelle sue parole risuona un messaggio di sconfinata compassione: “La tua forte fede sta a indicare che la tua condizione vitale è quella di un Budda. È impossibile che tu non diventi una “regina” di felicità.
Questo è lo scopo del Buddismo, che insegna il principio dei “tremila regni in un singolo istante di vita (ichinen sanzen)!”.
Il nostro presidente fondatore, Tsunesaburo Makiguchi, sottolineò queste parole di lode alla Santa Nichimyo nella sua copia del Gosho.
Siamo emersi dalla vasta terra delle persone comuni come grandi filosofi e filosofe della vita, invitando innumerevoli altre persone a unirsi a noi. Ognuno di noi possiede intrinsecamente lo stato vitale della Buddità, che «non deve essere migliorato in alcun modo» (cfr. La raccolta degli insegnamenti orali, BS, 117, 54), e incarna il principio supremo dei “tremila regni in un singolo istante di vita”.
Il carattere giapponese “ō” che significa “re”, “sovrano” o “monarca”, appare frequentemente negli scritti del Daishonin, ma non viene mai utilizzato come simbolo di potere autoritario.
Ad esempio, il Daishonin scrive: «Un sovrano considera il suo popolo come i propri genitori» (Offerte nella neve, RSND, 2, 760).
Afferma anche: «Il sovrano del paese ha una maggiore capacità di aiutare gli altri rispetto ai funzionari al suo servizio» (Sulla recitazione del Daimoku del Sutra del Loto, RSND, 2, 210).
Con questo termine, inoltre, indica il modo di essere imperturbabile e corretto di un re o campione della vita, dichiarando: «Il carattere che significa re o governante unisce il cielo, gli uomini e la terra» (Sul rimproverare Hachiman, RSND, 2, 880).
Nel marzo 1966 mi rivolsi con queste parole a una responsabile del Gruppo donne del Brasile che continuava con fermezza a guardare verso il futuro nonostante le attività di kosen-rufu fossero severamente limitate dal governo militarista di allora: «Lei può sentirsi frustrata e arrabbiata […], ma a seconda del modo in cui affronta la situazione in momenti difficili o impegnativi, può creare la causa di grandi progressi e vittorie» (cfr. NRU, 11, 49).
In perfetto accordo con le mie parole, la nostra organizzazione in Brasile oggi risplende come “regina” o campionessa di kosen-rufu mondiale.
La chiave è il nostro ichinen, ovvero la nostra determinazione in ogni singolo istante.
Proprio perché questo periodo sembra un tunnel buio in cui non si intravede via d’uscita, risvegliamo in noi la potente determinazione di adempiere al nostro voto di Bodhisattva della Terra, in grado di smuovere l’intero universo.
Impegniamoci con le persone comuni e per le persone comuni, espandendo sempre di più i nostri dialoghi per incoraggiare gli altri, con un comportamento pieno di umanità!
Unendoci saldamente insieme come “sovrani” dell’umanità, come “sovrani” delle persone comuni, creiamo un futuro di luminosa speranza!

Guardando dall’alto
la fugacità della vanagloria,
siate fieri di costruire
una magnifica cittadella
delle persone comuni!

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