Mi chiamo Charity, sono nata a Carpi in provincia di Modena e ho iniziato a praticare il Buddismo grazie a mia sorella Comfort. Dopo varie esperienze vissute nel 2012, tra cui il terremoto in Emilia e la rottura con alcuni dei miei familiari, decisi di sperimentare il potere della Legge mistica. Il 30 marzo 2014 ricevetti il Gohonzon a Milano dove nel frattempo mi ero trasferita.
Da quel momento, praticando assiduamente, si susseguirono tante trasformazioni del karma: iniziai a lavorare nell’ambito della moda come docente di consulenza di immagine in una rinomata scuola privata italiana e nei backstage di eventi prestigiosi, un sogno che avevo nel cassetto. Inoltre approfondendo la frase di Gosho: «L’inferno è nel cuore di chi interiormente disprezza suo padre e trascura sua madre» (Gosho di Capodanno, RSND, 1, 1008), riuscii a riprendere i rapporti con tutti i membri della mia famiglia tanto che ad oggi siamo in tre giovani donne ad aver abbracciato il Gohonzon.
Nel 2019 mi trasferii in una nuova zona di Milano dove mi affidarono la responsabilità di capitolo e in cui facemmo attività senza sosta, mattina e sera.
In quel periodo inoltre parlai della pratica a venticinque nuove persone!
Sempre quell’anno partecipai al corso europeo giovani dove per la prima volta sperimentai la bellezza della ricca diversità presente in Europa.
Con il desiderio di far brillare la mia unicità, che per tanti anni ho faticato a riconoscere e a valorizzare, e quindi anche le mie radici africane, promisi al mio maestro che sarei diventata una leader di kosen-rufu felice e che mi sarei dedicata in questo paese alla missione di far sentire l’importanza della diversità.
Inoltre mi ispirò Sensei con l’affermazione: «Sono convinto che il ventunesimo secolo sarà il secolo dell’Africa» (BS, 128, 50).
Questa promessa si concretizzò nella determinazione di voler aprire un’agenzia dedicata al management di artisti e talenti afro discendenti.
Poco dopo, la mia situazione economica precipitò e dovetti lasciare il mio appartamento. Stavo soffrendo ma iniziai a recitare tre ore di Daimoku al giorno e continuai a rinnovare il voto fatto al mio maestro. Questa profonda lotta toccò il cuore di una mia cara amica che iniziò a praticare e ricevette il Gohonzon il 17 novembre a Chicago. Percepii al di là di tutto la mia missione come Bodhisattva della Terra.
Dopo tanti anni feci pace con le mie origini, con il colore della mia pelle e con tutto quello che rappresentava. Capii profondamente l’importanza di aver incontrato il Buddismo.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali Nichiren Daishonin scrive: «Ogni cosa – il ciliegio, il susino, il pesco, il prugno selvatico – nella sua propria entità, senza subire alcun cambiamento, è eternamente dotata dei tre corpi del Budda» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 124, 47).
Continuai a dedicarmi alle attività buddiste e continuai a pregare con il desiderio di vincere assolutamente.
Nel mese di giugno e luglio 2020 intensificai la ricerca di nuovi talenti. Mentre lottavo con tutte le mie forze, una nota società di doppiaggio mi contattò. Un loro cliente molto importante con sede in America aveva deciso di prendere una posizione politica forte e aveva imposto ad altre società di avere nel loro team maggiore diversità e quindi anche doppiatori afro discendenti.
Inoltre mi coinvolsero nella ricerca di un cast cinematografico il cui trailer sarebbe stato proiettato durante la mostra del cinema di Cannes per un lungometraggio legato alla tutela dei diritti dei minori africani. Queste vittorie segnarono la svolta decisiva.
Il 18 novembre 2020 ho lanciato ufficialmente l’agenzia “Wariboko” che è anche il mio primo nome e significa “Colei che apre una porta”.
Ad oggi ho creato un team di lavoro con un comune obiettivo: rendere capillare la presenza di artisti e talenti neri. Questo intento ci ha permesso di attirare produzioni cinematografiche allineate alla nostra visione: qualche settimana fa mi ha contattata una produttrice per un progetto inerente al razzismo che coinvolge anche un personaggio molto noto.
Lei mi ha detto testuali parole: «Wariboko incarna i valori che servono oggi per cambiare la società italiana e anche la visione che si ha del mondo. Vi ho scelto per veicolare al meglio l’importanza di valorizzare la diversità. Ci sono altre agenzie che rappresentano talenti afro discendenti, ma io vi ho scelto perché desidero guardare oltre, insieme a voi».
Ho scoperto in seguito che anche lei è buddista, appartenente al Gruppo donne!
Spero vivamente che questo possa risvegliare tante persone a lottare insieme per le ingiustizie e per le minoranze troppo spesso emarginate.
Ne La nuova rivoluzione umana Sensei afferma: «Gli obiettivi suscitano speranza. Dove c’è speranza, sgorgano coraggio e dinamismo» (NRU, 21, 65).
Il mio grande obiettivo è che entro il centenario della fondazione della Soka Gakkai, che coincide con la realizzazione dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, ci sia una coesione profonda di intenti volta alla sfida globale di ridurre le disuguaglianze, per sentirci tutti cittadini del mondo e, in quanto buddisti, mettere in pratica noi per primi lo spirito di non lasciare indietro nessuno.
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