«La presenza di così tanti giovani a Firenze rafforzò la convinzione di Shin’ichi riguardo al significato di “emergere dalla terra”, facendogli provare un’immensa speranza in vista del conseguimento di kosen-rufu» (NRU, 30, cap. 4 “Suonate la campana che annuncia l’alba”, p.ta 29)».
Il presidente Ikeda cita il principio di “emergere dalla terra” che si trova nel quindicesimo capitolo del Sutra del Loto. L’apparizione dei bodhisattva non ha mai subìto interruzioni, anzi grazie al Daimoku e alla determinazione del maestro è proseguita fino a oggi, e al compimento dei suoi novant’anni Sensei scrive: «Insieme ai miei amati discepoli che si trovano misticamente nell’assemblea sul Picco dell’Aquila, desidero dare una definitiva prova concreta dell’”emergere dalla terra” che durerà per l’infinito futuro dell’Ultimo giorno della Legge» (NR, 621, 9).
Ho cominciato a leggere La nuova rivoluzione umana con assiduità e passione appena mi sono trasferita a Tokyo per motivi di studio, nel 1993.
La mia responsabile del Gruppo studenti mi raccontò che leggeva tutti i giorni le nuove puntate de La nuova rivoluzione umana pubblicate sul quotidiano Seikyo come se fossero lettere che riceveva personalmente da Sensei. Queste sue parole mi colpirono molto perché fino a quel momento consideravo quest’opera un semplice romanzo sulla storia della Soka Gakkai.
Il giorno successivo ho cominciato a leggere le puntate de La nuova rivoluzione umana dicendomi: «Vediamo cosa mi scrive Sensei».
Da allora ogni puntata del romanzo ha cambiato il corso della giornata, del mese e di tutta la mia vita.
Nel brano sopracitato de La nuova rivoluzione umana Sensei racconta del Garden party che si tenne in una villa sulle colline fiorentine, nel maggio del 1981. Partecipai a questo evento come membro del coro dei bambini insieme alle mie due sorelle.
Il ricordo che ho di quel giorno è che il maestro Ikeda con noi bambine si comportò diversamente da tutti gli adulti che conoscevo.
Combinammo una “marachella” e, nonostante lui ci avesse colto in flagrante, si rivolse a noi con sincero rispetto, ascoltandoci con attenzione, tanto che pensai fra me e me: «Questo adulto è strano! È diverso dagli altri… Da grande voglio diventare come lui!».
Trentasette anni dopo, quando lessi per la prima volta le puntate de La nuova rivoluzione umana inerenti a quell’evento, finalmente compresi perché mi aveva colpito quello “strano” adulto.
Sensei era ed è convinto che siamo tutti, senza eccezione, Bodhisattva della Terra, preziosi Budda dell’Ultimo giorno della Legge.
Questo episodio è il mio “punto di origine” a cui faccio ritorno ogni volta che nutro dubbi o perdo la speranza, e mi aiuta a rinnovare il mio voto di dedicarmi a kosen-rufu e nutrire gratitudine perché sono una bodhisattva richiamata dal Daimoku del mio maestro.