Si è aperto il sipario sull’epoca dei discepoli e in tal senso il mese di marzo è particolarmente significativo. Nel poema dedicato ai giovani nel 1988 per il trentesimo anniversario del 16 marzo, Un blu più intenso dell’indaco, il maestro Ikeda scrive:
[…] «Io credo che voi scalerete
in modo illuminato
vette scoscese e senza precedenti,
e suonerete fieri, più e più volte,
la campana dell’alba
per salutare il nuovo secolo.
È giunto di nuovo il momento
di celebrare il giorno di kosen-rufu.
Questo giorno simboleggia l’alba
della speranza per i miei amati discepoli»
(NR, 623, 23)
Ogni volta gli incoraggiamenti del maestro Ikeda riportano sotto una luce diversa le lotte personali che stiamo affrontando. Se soffriamo o ci sentiamo schiacciati dal senso di impotenza, può capitare di chiedersi: “Ma posso davvero contribuire a creare la pace anche in questa condizione?”. Ikeda Sensei è sempre molto chiaro su questo punto: ogni persona può contribuire a creare la pace e a espandere la felicità, perché a prescindere dalle circostanze in cui siamo nati e in cui ci troviamo a vivere, ognuno di noi «incarna la speranza stessa. Ognuno possiede un prezioso tesoro» (I protagonisti del XXI secolo, prefazione).
Stiamo vivendo un difficile periodo storico che ci vede alle prese con tante incertezze: l’economia, le guerre, la salute fisica e mentale, le difficoltà nelle relazioni… Ma come membri della Soka Gakkai abbiamo sperimentato più volte il potere della Legge mistica che può trasformare il veleno in medicina. Qualsiasi difficoltà ci tocchi affrontare, noi possiamo superarla e trasformarla nel “tesoro del cuore”.
Ikeda Sensei scrive a riguardo:
«Se decidiamo: “Questo è il mio destino. Questa è la mia vita. Prima di tutto, devo fare la mia rivoluzione umana”, e continuiamo a pregare il Gohonzon tra le sofferenze e i dispiaceri, allora davanti a noi sicuramente si aprirà una strada» (Saggezza, 3, 380)
Sensei ha dimostrato che quando i giovani prendono l’iniziativa si aprono nuove strade. Dobbiamo assolutamente sconfiggere le nostre debolezze, la paura di sbagliare, il senso di disperazione che aleggia in questo nostro tempo e utilizzare il Daimoku per sviluppare una saggezza impareggiabile e una fiducia incrollabile nella preziosità della nostra vita e di quella di chi ci circonda.
Immaginiamo la nostra sfida quotidiana per conquistare la felicità come un elastico che si allarga: inizialmente sarà naturale la tendenza a richiudersi, ma è certo che continuando a sfidarci arriverà il momento in cui si espanderà così tanto da non tornare più indietro. Sensei ha affidato a noi discepoli la missione di inaugurare una nuova era di pace, includendo nelle nostre preghiere la felicità dell’umanità intera. Facendo nostra questa missione possiamo riscoprirci sotto una nuova luce e diffondere speranza ovunque ci troviamo:
«Non c’è nessuno in questo mondo che non abbia una propria missione. Non sareste nati se non aveste una missione da compiere» (I protagonisti del XXI secolo, prefazione)
Così afferma il nostro maestro.
Il prossimo 16 marzo, giorno di kosen-rufu, sarà l’occasione per portare il “ruggito” di maestro e discepolo con ancora più forza nei luoghi in cui abitiamo: sarà il primo 16 marzo in cui il nostro eterno maestro non parteciperà fisicamente con noi, perciò siamo determinati più che mai a far sentire la forza del suo messaggio attraverso le nostre vite. Sfidiamoci nel dialogare. Abbattiamo ogni muro e condividiamo il Buddismo con più persone possibili.
Sabato 16 marzo si svolgerà un’attività mai realizzata finora: verranno organizzate riunioni giovani a livello di regione, con un collegamento in simultanea in tutta Italia! Facciamo in modo che questi incontri non siano
solamente un “ricordo” di eventi importanti del passato, bensì un nuovo, storico passo avanti per la diffusione della pratica della rivoluzione umana tra le persone di questo nostro meraviglioso paese!
