Kaneko Ikeda sottolinea il valore di vivere seguendo i principi della SGI. Lottare con vigore giovanile giorno dopo giorno e accumulare i tesori del cuore sono la “maniera più valida e soddisfacente di vivere”
È iniziato un nuovo anno e desidero esprimere il mio più profondo rispetto e il massimo apprezzamento a tutte voi, donne e giovani donne, che vi state dedicando con impegno e coraggio alla realizzazione di kosen-rufu in tutto il globo.
Sto anche recitando sinceramente, insieme a mio marito, affinché ognuna di voi goda di benefici sempre maggiori nella fede, realizzi una condizione vitale colma di grande felicità e faccia conoscere a quante più amiche e amici possibili il meraviglioso mondo pieno di speranza della SGI.
Il 2012 è stato definito “Anno dello sviluppo della Soka Gakkai dei giovani”, e questo mi fa venire in mente le parole che Nichiren Daishonin rivolse a Nichigen-nyo, la moglie di Shijo Kingo: «Diventerai più giovane e accumulerai fortuna» (L’unità di marito e moglie, RSND, 1, 410).
Non posso pensare a una maniera più valida e soddisfacente di vivere che non sia quella di lottare con vigore giovanile giorno dopo giorno, anno dopo anno, a ritmo con la Legge mistica, accumulando i tesori del cuore insieme a tutte le persone che portano avanti il futuro di kosen-rufu.
Vi sono profondamente grata perché, grazie al Daimoku di tutti, mio marito è ancora alla testa del movimento di kosen-rufu, in buona salute e con uno spirito giovane e saldo. Quest’anno compie ottantaquattro anni, ma ha detto che essendo ripartito a contare dal suo sessantesimo compleanno in realtà ne avrà nuovamente ventiquattro1.
Sessant’anni fa, nel febbraio del 1952, all’età di ventiquattro anni mio marito guidò un’impresa eccezionale e di grande significato nell’ambito delle attività di propagazione della Soka Gakkai, allo scopo di realizzare concretamente il progetto di kosen-rufu del nostro maestro Josei Toda. Anch’io partecipai a quella storica campagna, che oggi si ricorda come la “campagna di febbraio” del capitolo Kamata; facevo parte della Divisione giovani donne, al fianco di mia madre che allora era responsabile di capitolo della Divisione donne.
Mio marito rivolse un appello ai membri del capitolo Kamata: «Ciò che siamo oggi lo dobbiamo alla guida del presidente Toda e l’unico modo di ripagare il nostro debito di gratitudine verso di lui è sforzarci per il progresso di kosen-rufu. Facciamo tutto il possibile per coronare il mese di nascita del presidente Toda con questo storico risultato!».
Nei nostri cuori si accese la forte determinazione di ripagare il debito di gratitudine verso il nostro maestro, uno spirito che unì l’intero capitolo e permise a ciascuno di sfidarsi con gioia e far emergere un potenziale nuovo, al quale non avevamo mai attinto prima di allora.
Mio marito stabilì tre guide concrete per la nostra campagna mentre, nel contempo, ne assumeva personalmente la conduzione:
- Partire dalla recitazione del Daimoku;
- Rispettare profondamente e aver cura delle persone nel nostro ambiente più prossimo, compresi i vicini di casa;
- Raccontare le nostre esperienze di fede con fiducia e convinzione.
I membri del capitolo Kamata, pieni di rinnovato vigore, perseverarono in questa direzione fino a raggiungere un risultato record di propagazione mensile, la conversione di duecentouno nuove famiglie, in un periodo in cui i capitoli più grandi del Giappone aumentavano al ritmo di circa cento famiglie al mese.
Toda era entusiasta e il nostro successo ispirò i membri in tutto il paese, i quali si resero conto che se ci avessero provato anche loro avrebbero potuto ottenere risultati simili.
Nel Vero aspetto di tutti i fenomeni il Daishonin scrive: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo. Devi non solo perseverare tu, ma anche insegnare agli altri. Sia la pratica che lo studio sorgono dalla fede. Insegna agli altri come meglio puoi, anche una sola frase o un solo verso» (RSND, 1, 342).
Adesso in tutto il mondo i membri della SGI, con i giovani in prima fila, stanno portando avanti lo spirito della “campagna di febbraio”, creando onde dinamiche di dialogo pieno di speranza proprio come il Daishonin esorta a fare in questo passo.
Ascoltare i rapporti giornalieri delle cose meravigliose che i nostri giovani stanno facendo, rende immensamente felice mio marito. Dice sempre con allegria: «È giunta una nuova epoca. Che risultato enorme abbiamo raggiunto!».
Di recente ha inviato le seguenti parole di incoraggiamento a un giovane appena entrato nella Soka Gakkai: «Questa pratica buddista è meravigliosa, perciò ti prego di portarla avanti con piena fiducia e tranquillità interiore. Dimostra apprezzamento per i tuoi genitori e diventa una persona della quale possano sentirsi orgogliosi».
Il primo seminario di studio della Divisione giovani si tenne nel febbraio del 1952, nel mezzo della “campagna di febbraio”, con la partecipazione del presidente Toda. L’argomento principale fu il rapporto fra scienza e religione, e ricordo con piacere le ricerche approfondite che svolsi sul tema e che esposi durante la giornata. Anche se la mia presentazione era ben lungi dall’essere esauriente, il presidente Toda mi sorrise e disse: «La forza crescente delle giovani donne, basata sul loro studio del Buddismo, è un fiore di speranza per kosen-rufu».
Fu in quel seminario che il presidente Toda espose per la prima volta la sua visione di una cittadinanza globale. E a quella riunione disse anche: «Passerò la carica di terzo presidente a un membro della Divisione giovani. […] Se ognuno sosterrà il terzo presidente, kosen-rufu si realizzerà sicuramente».
Da allora sono trascorsi sessant’anni. E, proprio come il presidente Toda aveva predetto, il nostro movimento di kosen-rufu – la nostra rete SGI per la pace, la cultura e l’educazione che concretizza il suo ideale di cittadinanza globale – si è diffuso fino ad abbracciare centonovantadue tra aree e nazioni del mondo.
Credo ardentemente che finché ci baseremo sullo spirito incarnato dai primi tre presidenti della Soka Gakkai la strada di kosen-rufu mondiale si dispiegherà senza limiti, indipendentemente dagli ostacoli che potremo incontrare lungo il cammino.
La stimata educatrice Chinara A. Shakeeva, rettrice dell’Accademia di educazione kirghiso-russa, durante la sua visita in Giappone lo scorso anno, nel marzo 2011, ha lodato la via Soka di maestro e discepolo. Cresciuta in un villaggio rurale, sua madre le ha insegnato a essere una persona indipendente, dalle forti convinzioni, che valorizza le qualità umane interiori, incoraggiandola a osare, cercando di realizzare grandi cose con costanza e pazienza, un passo alla volta.
La dottoressa Shakeeva è estremamente fiera di sua madre che, anche nei periodi difficili, si sforzava di contribuire alla società. Se avesse dovuto scrivere un libro sulla sua vita – ha affermato – sarebbe stato l’epopea di un’eroina. Ho saputo che quando ha visitato il Centro internazionale Soka delle donne a Tokyo, e ha visto un cartellone sullo spirito di maestro e discepolo, ha commentato con profonda sensibilità che più grandi sono le difficoltà che le persone superano, più le loro vite risplenderanno. Non potrei essere più d’accordo.
Davanti a prove sconvolgenti e sofferenze strazianti di portata inimmaginabile, quale incredibile coraggio e forza d’animo hanno dimostrato le persone colpite dal terremoto e dallo tsunami del marzo 2011! Molti dei nostri membri che vivono nelle zone devastate dalla catastrofe sono andati oltre le loro enormi difficoltà e perdite personali per aiutare gli altri e assistere la comunità in questo difficile momento, guadagnandosi così la fiducia e il rispetto di tutti.
A una di queste ammirevoli coppie mio marito ha inviato il seguente messaggio: «Vi prego di continuare ad avanzare con forza sul vostro attuale cammino, guardando dritto davanti a voi. Giungerà il tempo in cui riuscirete a trasformare il veleno in medicina. Quando vi sarete lasciati alle spalle tutte le vostre attuali preoccupazioni, ci ritroveremo insieme per lanciare un urrà di vittoria, la vittoria della vostra famiglia».
Mio marito sta continuando a scrivere il suo romanzo La nuova rivoluzione umana un giorno dopo l’altro, senza sosta. E mentre scrive posso percepire la sua determinazione di lasciare dietro di sé un immenso tributo alle vite vittoriose dei nostri membri, i nobili campioni di umanità di cui nessuno canta le lodi, comprese le donne Soka, le madri di kosen-rufu.
Per concludere vorrei condividere con voi qualche altra parola di mio marito. L’anno scorso a luglio, in un messaggio alle giovani donne che continuano a sforzarsi con dedizione silenziosa, ha scritto: «Amiche mie, prendete l’iniziativa anche oggi! / Anche oggi avanzate allegramente! / Trionfate definitivamente in questa vita nobilissima / e adornatela con un tripudio di felicità! / Con la preghiera che voi tutte possiate condurre vite felici».
Nel febbraio 2011 mi trovavo a una riunione con un piccolo gruppo di rappresentanti della Divisione donne al Centro Internazionale Soka delle donne e mio marito mi comunicò al telefono il seguente messaggio, che riferii alle presenti: «Prego tutte voi di diventare felici, senza eccezioni. Fate sì che ogni giorno della vostra vita sia divertente e pieno di significato. Ricordate che i praticanti del Sutra del Loto devono avere la forza di trasformare in gioia anche la sofferenza più dolorosa. Tre urrà per la Divisione donne! Possano le vostre vite essere sempre felici e vittoriose».
Esattamente con lo stesso spirito sto recitando per la felicità delle nostre giovani donne e delle donne di tutto il mondo.
Conduciamo la vita più gioiosa e positiva del mondo, avanziamo insieme con un ineguagliabile spirito di armonia e solidarietà fra compagni di fede.
I miei migliori auguri per la vostra salute e per la felicità delle vostre famiglie. Vi prego di prendervi cura di voi stesse.
Kaneko Ikeda
Responsabile onoraria della Divisione donne della SGI