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Sessione di domanda e risposta - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:17

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Sessione di domanda e risposta

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Qual è il significato di “vittoria Soka”? Come possiamo rispondere al desiderio di sensei e vincere tutti insieme quest’anno?

Lo scorso 18 novembre il maestro Ikeda ha inviato un messaggio in cui cita tre passi del Gosho.
Nel primo passo leggiamo: «È mio desiderio che tutti i miei discepoli formulino un grande voto […]. Pensa a questa offerta come a una goccia di rugiada che si unisce di nuovo al grande mare, o come a un granello di polvere che ritorna alla terra» (RSND, 1, 891).
Sensei incoraggia ciascuno di noi a formulare un grande voto per kosen-rufu e a dedicarci alla Legge mistica sulla base di tale voto.
Nel secondo passo si legge: «Ognuno di voi deve raccogliere il coraggio di un leone e non soccombere di fronte alle minacce di chicchessia. […] Quelle persone [che offendono la Legge] sono come sciacalli ululanti, ma i seguaci di Nichiren sono come leoni ruggenti» (RSND, 1, 885).
Sensei sottolinea l’importanza che ciascuno di noi faccia emergere la condizione vitale del re leone dalla profondità della sua vita. Egli desidera che viviamo senza paura emettendo il ruggito del leone della giustizia, con il coraggio che scaturisce basandoci sulla non dualità di maestro e discepolo.
Nel terzo passo è scritto: «Sebbene Nichiren e i suoi discepoli siano pochi di numero, poiché hanno lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, realizzeranno sicuramente la loro grande missione di propagare ampiamente il Sutra del Loto. Un solo scroscio di pioggia spegne molti fuochi ruggenti, e una singola verità dissolve molte forze malvagie» (RSND, 1, 550).
Vincendo ogni negatività, sensei ci esorta a unirci per la realizzazione del grande voto di kosen-rufu. La vittoria Soka è la vittoria di ognuno nelle proprie sfide personali, nel lavoro e nella trasformazione del proprio karma. Allo stesso tempo, significa anche sfidarci incessantemente nel condurre tante persone alla felicità.
Impegniamoci per diventare felici mentre conduciamo alla felicità anche coloro che ci circondano. E, attraverso questi sforzi, portiamo alla felicità i membri delle nostre rispettive organizzazioni.
Che ognuno di noi diventi felice è la prova concreta della vittoria. Quindi, dimostriamo la prova concreta della nostra vittoria per dare gioia a sensei!

Credo che il tema de La nuova rivoluzione umana sia anche il tema principale della nostra vita. Pur rinnovando la nostra determinazione, tendiamo a ritornare alle vecchie abitudini. Qual è il punto focale per rivoluzionare incessantemente il nostro cuore?

«La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità»: mettere in pratica il principio della rivoluzione umana è difficile. Quando si tratta di questioni personali, all’improvviso diventiamo ansiosi oppure manchiamo di fiducia in noi stessi. E se proviamo a osservare noi stessi, spesso notiamo solo i lati del nostro carattere che non ci piacciono.
Tuttavia, il maestro Ikeda dice sempre che ognuno è la torre preziosa, nessuno escluso.
Perciò non bisogna mai disprezzare se stessi. Il potere della natura di Budda ci fa riconoscere e accettare la nostra esistenza, mentre la funzione dell’oscurità fondamentale è quella di negarla. Per questo è necessario mettere la preghiera, ovvero la recitazione del Daimoku, alla base della nostra rivoluzione umana. Inoltre, la nostra preghiera deve basarsi sullo spirito di non dualità di maestro e discepolo.
Continuare a vivere fino in fondo: questo è lo spirito del Buddismo. Vivere seriamente, vivere con sincerità, vivere prendendosi cura di ogni dettaglio rimanendo fedeli a noi stessi, come il principio del “ciliegio, susino, pesco e prugno selvatico”.
La nostra vita è unica.
Inoltre, bisogna comprendere la visione di sensei rispetto ai giovani. Tutta La nuova rivoluzione umana racchiude le sue aspettative verso di loro.
Nel luglio del 2018 sensei ha rivolto loro queste parole: «Ora che sto completando il romanzo La nuova rivoluzione umana, affido completamente a voi, membri del Gruppo giovani uniti a me da un profondo legame karmico, il grande movimento della rivoluzione umana, in grado di trasformare anche il destino dell’umanità». Ora è importante che ognuno di noi crei la storia della propria rivoluzione umana e della propria missione, che solo noi possiamo scrivere.

Come rispondere alle aspettative di sensei e mettere in pratica le parole del Sutra del Loto che descrive innumerevoli bodhisattva che emergono dalla terra?

Se ci fosse modo di richiamare innumerevoli Bodhisattva della Terra in un solo momento, allora kosen-rufu sarebbe un’impresa semplice, ma il Buddismo non è magia. L’espansione dei Bodhisattva della Terra si basa sul principio della trasmissione cuore a cuore. L’insieme di questi dialoghi porterà infine all’apparizione di un gran numero di Bodhisattva della Terra.
Nichiren Daishonin afferma: «Dapprima solo Nichiren recitò Nam-myoho-renge-kyo, ma poi due, tre, cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilupperà così anche in futuro. Non vuol dire ciò “emergere dalla terra”?» (RSND, 1, 341).
Innanzitutto, l’insegnamento si trasmette da una persona all’altra. Poi vi è la trasmissione a due, tre e cento altri. Riflettendo, la cosa più difficile è condividere l’insegnamento partendo da “zero”, ovvero il passaggio da “zero” a “una” persona che avvia la propagazione.
Nel 1960 in quasi tutti i paesi non c’era neanche un membro. È stato il maestro Ikeda a dar vita al movimento di kosen-rufu mondiale, riuscendo a realizzare questa trasformazione da “zero” a “uno”.
Egli ha visitato paesi in cui non c’era neanche un membro, ha recitato Daimoku con il desiderio che emergessero Bodhisattva della Terra. In questo senso, noi tutti siamo emersi grazie alla preghiera di sensei.
La grande convinzione del Daishonin è che se noi ci alziamo da soli come Bodhisattva della Terra, sicuramente kosen-rufu sarà realizzato.
Egli scrive: «Infine, al tempo in cui la Legge si diffonderà ampiamente, l’intero paese del Giappone reciterà Nam-myoho-renge-kyo; questo è certo come una freccia che, puntata verso terra, non può mancare il bersaglio» (Ibidem, 341).
Sforzandoci in modo continuo e costante, alla fine i Bodhisattva della Terra emergeranno ovunque nel paese in cui pratichiamo.
Se proseguiremo sul sentiero aperto da sensei, realizzeremo senza dubbio kosen-rufu!

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Dalla sessione di domanda e risposta

Perché possiamo superare la paura della morte dedicandoci al sentiero di maestro e discepolo?

Si incontrano spesso membri che prossimi al momento della morte affermano: «Avendo continuato a portare avanti la fede tutta la vita, mi sento completamente realizzato. Voglio rinascere e impegnarmi ancora per kosen-rufu insieme a sensei anche nella prossima esistenza». Queste persone hanno superato la paura della morte nelle profondità della loro vita.
Ovviamente, poiché siamo persone comuni, nessuno si sente mai totalmente libero o calmo di fronte alla morte.
Tuttavia il punto cruciale è se arriviamo completamente realizzati al momento finale.
Chi si sente soddisfatto della vita attuale desidera rinascere e vivere nello stesso modo anche nella prossima esistenza.
Ottenere questo stato vitale di perfetta pace e serenità al momento della morte, in una condizione di completa soddisfazione mentre recitiamo Daimoku fino alla fine, è ciò che il Buddismo chiama “una mente salda e corretta al momento della morte”. Per riuscirci è fondamentale vivere basandoci sullo spirito che “ora è l’ultimo momento della vita”.
Ciò significa vivere senza alcun rimpianto, anche se ci trovassimo ad affrontare la morte proprio adesso.
I tre presidenti fondatori della Soka Gakkai hanno agito costantemente con questo spirito e grazie ai loro sforzi sono riusciti a superare la paura della morte. Per noi, ciò significa vivere fino in fondo ogni momento della vita e farne tesoro.
Continuando ad accumulare sforzi sinceri, possiamo conseguire una incredibile condizione vitale. Attraverso la fede in questo Buddismo chiunque può farlo. Questa condizione vitale è il beneficio della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo. Quindi, sostanzialmente, non abbiamo nulla di cui preoccuparci.

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