Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Senzatomica: Cagliari racconta - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:51

528

Stampa

Senzatomica: Cagliari racconta

Dal 2 al 22 dicembre alla Fiera internazionale di Cagliari si è tenuta la mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero dalle armi nucleari”

Dimensione del testo AA

Dal 2 al 22 dicembre alla Fiera internazionale di Cagliari si è tenuta la mostra “Senzatomica. Trasformare lo spirito umano per un mondo libero dalle armi nucleari”

L’evento si è aperto con il concerto dei Shardana Quintet che hanno eseguito musiche di Astor Piazzolla. Sonia Ghironi, per l’Istituto Buddista, ha presentato la mostra e ringraziato le istituzioni presenti, tra cui il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che si è detto colpito dal messaggio di Senzatomica, augurandosi che si diffonda in tutto il mondo, essendo la pace portatrice di sviluppo.
Grazie all’impegno di tutti la mostra ha avuto un grandissimo riscontro: 17.536 presenze, di cui più di 4.000 studenti (sotto: due foto scattate durante la mostra). «Io ho partecipato al coordinamento generale – ha raccontato Sonia – e ciò mi ha dato l’opportunità di sostenerla, vederla crescere fase dopo fase». Gianluca Totaro, che si è occupato della promozione, ha continuato: «Inizialmente abbiamo avuto un po’ di difficoltà, perché la mostra era poco segnalata e l’afflusso di pubblico era scarso. Con tanto Daimoku e tutta la nostra creatività ci siamo dati da fare: nel giro di una settimana tra mappe, un percorso fatto di cuori su un prato verde con all’ingresso la scritta “Segui il cuore – Senzatomica” e una festosa animazione, abbiamo trasformato questa situazione. Non volevamo perdere l’occasione di farla conoscere a più persone possibili».
I bambini sono stati i grandi protagonisti. Daniela Manunza, coordinatrice degli educatori, ha raccontato di come i più piccoli hanno seguito i pannelli con interesse e partecipazione. «Al concetto di disarmo come impegno a creare la pace nel posto dove vivono ogni giorno, a scuola, a casa, con i compagni – ha detto Daniela – sono emerse storie di conflitti e si è riflettuto insieme sui modi in cui si possono creare soluzioni alternative alla “guerra” in classe o tra fratelli. E mi ha colpito profondamente la loro capacità di entrare in empatia con le storie raccontate».
La mostra è stata anche un’occasione per riflettere su di sé e sul proprio comportamento. «Personalmente ho la tendenza a evitare i conflitti – ha raccontato Marcello Farigu, coordinatore dello staff guide -, per cui ogni volta che qualcosa non va anziché affrontarla mi tengo tutto dentro, finché non esplodo. Con questa attività ho imparato che il disarmo è un’altra cosa. Non significa accettare passivamente, ma sforzarsi attivamente di fare un passo nella direzione dell’altro, non evitare i conflitti, ma risolverli in maniera costruttiva. Come dice il presidente Ikeda: “Il punto chiave da tenere a mente, in ogni caso, è che il conflitto non rende impossibile il dialogo, anzi lo rende necessario”. In questo modo sono riuscito a “disinnescare la bomba” dentro di me e ad approfondire le relazioni con gli altri».
Barbara Parodo

• • •

In Olanda un festival per la pace

L’Aja – La SGI olandese ha organizzato un festival per la pace il 18 novembre scorso presso il World Forum International Conference Center al quale hanno preso parte circa 1600 persone. Ha partecipato anche Ruud Lubbers, che in passato ha rivestito la carica di primo ministro e Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, il quale a proposito dell’impegno dei giovani della SGI a favore dell’abolizione delle armi nucleari e del loro impegno nel trascendere le differenze, ha detto: «Spesso le persone dicono che la vita è molto complicata. Voi che appartenete al movimento della Soka Gakkai dimostrate chiaramente che non è vero. Ciò di cui abbiamo bisogno è seminare pace, felicità e fiducia».

• • •

Una biblioteca on-line in lingua inglese sul Buddismo di Nichiren

Leggendo un Gosho potrebbe esservi utile consultare il Sutra del Loto o il dizionario del Buddismo. Se l’inglese è un vostro alleato, Nichiren Buddhism Library fa al caso vostro: dalla homepage (nichirenlibrary.org) è possibile accedere a The Writings of Nichiren Daishonin vol. I/II, The Lotus Sutra, The Record of Orally Trasmitted Teachings e The Soka Gakkai Dictionary of Buddhism. Cliccando su uno di questi testi, accederete all’indice e quindi ai contenuti. Potrete fare ricerche e sfogliare il testo avendo accesso all’edizione integrale del cartaceo sfruttando la praticità del web.

• • •

Abruzzo teatro di dialogo interreligioso
Crisi economica e problematiche sociali spingono le comunità religiose locali di Vasto e Teramo a interrogarsi sul proprio ruolo e su come poter sostenere le persone

Vasto – Dal 2011 a Vasto (CH) recitano Daimoku con l’obiettivo di creare occasioni di dialogo costruttivo in città. Sono stati i ragazzi di una locale scuola superiore, con un video realizzato nel 2012, a dare il “la” a una serie di incontri tra i rappresentanti delle locali comunità valdese, cristiana, musulmana e buddista, che si sono svolti in un armonioso clima di rispetto. Il 4 ottobre 2013 il Comune ha organizzato un primo incontro per il dialogo interreligioso e la pace tra le culture, in attesa di completare la formalizzazione del tavolo di confronto con tutti gli enti religiosi coinvolti. «L’elemento della diversità religiosa e culturale – ha detto l’assessore Anna Suriani – può diventare un vero cemento per la pace e per la convivenza civile e pacifica; il dialogo appare la via più efficace per superare la diffidenza e i conflitti». Rossella Toscano, rappresentante dell’Istituto Buddista ha confermato: «Nei nostri incontri non c’è mai stata prevaricazione, mai un conflitto. Se è possibile fare questo in un piccolo gruppo, è possibile farlo su larga scala».

Teramo – Il 24 novembre scorso anche il Movimento adulti scout cattolici italiani ha organizzato una conferenza, patrocinata dal Comune, intitolata “Il dialogo fra le religioni” cui sono intervenuti rappresentanti delle locali comunità islamica, ebraica, cristiana e buddista. Dopo un suggestivo momento di preghiera dei quattro rappresentanti religiosi, l’incontro è stato aperto con l’invito a considerare le diversità come ricchezza e non come minaccia e con una domanda: come si esprimono le religioni sui temi di tolleranza, povertà, disuguaglianze e lavoro al tempo della globalizzazione? Il rabbino ha spiegato che la sua comunità cerca di rispondere alle problematiche della povertà autotassandosi per sostenere le famiglie in difficoltà e creando lavoro, per fornire mezzi e non mortificare la persona in difficoltà, che all’interno della società svolge una propria funzione e fornisce l’occasione per compiere un atto meritorio. Secondo padre Joseph Ellul, teologo, povertà e disuguaglianza sono sempre esistite e sempre esisteranno, ma ci indirizzano alla benevolenza e alla condivisione. La ricchezza non è un male ma comporta responsabilità verso gli altri. Il professor Serpentini, agnostico, moderatore dell’incontro, al contrario ha insistito che il ruolo delle religioni è battersi contro povertà e schiavitù e non limitarsi ad amare il prossimo. Maria Possenti, in rappresentanza dell’Istituto Buddista, ha confermato che il punto cardine è il rispetto della vita di ogni essere e che la povertà nega la dignità umana. L’apatia perciò non è una condizione neutra, ma un esercizio colpevole. Cosa possiamo fare come buddisti e come esseri umani? Creare un’onda globale di educazione alla pace, alla condivisione e al rispetto.

Inumana e inappellabile
Cosa pensa chi per anni ha sostenuto la pena di morte? E cosa chi per cultura o religione non può nemmeno concepirla? Questi gli interrogativi affrontati in una conferenza organizzata all’Università di Teramo

Teramo – Il 29 novembre presso l’Università di Teramo, Amnesty International ha organizzato una conferenza contro la pena di morte, a cui hanno partecipato la Comunità di Sant’Egidio, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai e alcuni docenti universitari italiani e statunitensi. George F. Kain, docente di diritto penale alla State University of Connecticut, che ha ricoperto per quindici anni la carica di commissario di polizia, è stato a lungo a favore della pena di morte: «Negli ultimi venticinque anni sono stati duemila i casi di persone condannate a morte per motivi sbagliati, incluse 143 persone riconosciute innocenti dopo l’esecuzione». Vanessa Donaggio, portavoce dell’Istituto Buddista, ha raccontato alla giovane platea di studenti delle scuole superiori la parabola della gemma nel vestito contenuta nel Sutra del Loto, per sottolineare la preziosità insita nella vita di tutti, anche dei peggiori criminali che, sottoposti alla pena di morte, vedono il loro potenziale di cambiamento definitivamente annullato. Accettare che lo Stato si ritenga in diritto di decretare la morte di una persona vuol dire nutrire la cultura che sottovaluta la sacralità della vita e che ha come matrice la cultura della guerra.
Tina Zante

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata