Valutiamo se nella vita quotidiana ci comportiamo come ci sta insegnando il presidente Ikeda, ricordando il rispetto e la gratitudine verso ogni persona. Tutti noi siamo sostenuti dal Daimoku di tante persone, perciò è importante nutrire profonda gratitudine
Vorrei riconfermare alcuni punti fondamentali della nostra attività, ricordando innanzitutto l’importanza di praticare il Buddismo esattamente come ci insegnano Nichiren Daishonin e i nostri maestri Makiguchi, Toda e Ikeda. Non basta leggere le loro guide, occorre metterle in pratica. Ciò che studiamo o leggiamo deve diventare il nostro comportamento, altrimenti non serve.
Riflettiamo bene su come recitiamo Daimoku, come e quanto facciamo shakubuku, come ci prendiamo cura del Gohonzon nelle nostre case. Valutiamo se nella vita quotidiana ci comportiamo come ci sta insegnando il presidente Ikeda, ricordando il rispetto e la gratitudine verso ogni persona. Tutti noi siamo sostenuti dal Daimoku di tante persone, perciò è importante nutrire profonda gratitudine. Controlliamo anche se dentro di noi c’è il desiderio di creare unità e se non abbiamo sentimenti di rancore verso altri praticanti. In un recente messaggio sensei scrive: «Chiedo a ognuno di voi di continuare a rispettarvi e lodarvi l’un l’altro per i vostri sforzi»; solo così possiamo realizzare itai doshin.
Siamo nati come Bodhisattva della Terra, insieme al presidente Ikeda, per far rinascere la speranza e il coraggio in tutti. Come scrive sensei nell’ultimo editoriale: «Il Sutra del Loto spiega che il numero delle persone guidate da ogni Bodhisattva della Terra “è incalcolabile, come le sabbie del Gange“. Tutte quelle persone con cui abbiamo intessuto legami karmici sin dal tempo senza inizio sicuramente emergeranno. È giunto il momento di chiamarle con voci piene di convinzione, e di compiere insieme, senza rimpianti, la nostra grande missione in questo mondo» (NR, 520, 5).
Se pensiamo: «È difficile, non ce la faccio…», allora non ce la facciamo, ma se decidiamo: «Io posso farlo!», riusciamo a tirar fuori dalla nostra vita la potenzialità del Budda. Se nutriamo la convinzione che “siamo uguali al Budda”, allora non c’è nulla di impossibile. Dipende tutto dalla forza della nostra decisione.
Vorrei che ognuno sentisse che il centro della Soka Gakkai è il presidente Ikeda, perciò è importante basare la propria vita sulle sue guide, con la decisione di realizzare ogni cosa, proprio come ha fatto lui. Sensei incoraggia incessantemente ogni singola persona, non solo quelle in prima fila; in ogni occasione va a cercare chi si sta impegnando dietro le quinte. Il suo desiderio è sostenere ogni persona. Questa è la nostra attività principale; non si tratta di partecipare o fare discorsi alle grandi riunioni, ma di curare ogni singola persona, andarle a trovare una ad una, senza tralasciare nessuno.
Quanto ci stiamo sforzando di “copiare” il nostro maestro, di fare come lui? La legge di causa ed effetto funziona: in base a ciò che facciamo, il risultato sarà positivo o negativo.
La vita è breve, ma noi abbiamo conosciuto questo Buddismo, abbiamo incontrato il presidente Ikeda; perciò riflettiamo seriamente su come stiamo vivendo e impegniamoci in ogni cosa, curando bene anche ciò che sembra più insignificante. Tutto serve per sviluppare noi stessi. Attraverso il Daimoku possiamo comprendere tutti gli aspetti della vita, ma bisogna cambiare il nostro modo di pensare. Ciò che ci frena è il nostro individualismo, ma basandoci al cento per cento sul Buddismo possiamo creare valore in ogni circostanza.