Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Sentirsi libere e felici - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:25

642

Stampa

Sentirsi libere e felici

Silvia Gribaudi, Milano

Valorizzare la propria unicità al di là dei canoni estetici e aprire una nuova visione creativa della danza è ciò che Silvia, danzatrice dalle curve “morbide”, ha realizzato in questi anni nel suo lavoro grazie al costante impegno per kosen-rufu. Oggi la sua carriera si sta espandendo in tutto il mondo

Dimensione del testo AA

Valorizzare la propria unicità al di là dei canoni estetici e aprire una nuova visione creativa della danza è ciò che Silvia, danzatrice dalle curve “morbide”, ha realizzato in questi anni nel suo lavoro grazie al costante impegno per kosen-rufu. Oggi la sua carriera si sta espandendo in tutto il mondo

Come hai intrapreso la carriera di danzatrice?

Ho sempre studiato danza. A diciotto anni mi iscrissi a un corso grazie al quale, qualche anno dopo, conobbi una persona che mi parlò del Buddismo. Venivo da una formazione come perito chimico industriale e provavo sfiducia in tutto e tutti, a partire da me stessa. A ventotto anni ricevetti il Gohonzon e ogni cosa cambiò. Iniziai a vedere la danza non come un sogno finalizzato a un mio piacere personale ma come una conquista che avrebbe fatto bene anche agli altri. Nel 2008 partecipai a un corso a Trets come referente delle byakuren, l’attività più bella che abbia mai fatto, che mi permise di andare oltre il mio piccolo io e la paura di non farcela. La mia determinazione divenne: «Quello che faccio, lo faccio per vincere».
Mentre allenavo la mia vita grazie alle attività nella Soka Gakkai, in parallelo mi mettevo obiettivi sul lavoro. Nel 2009 feci un concorso e vinsi come “Giovane Danza d’Autore”.
In seguito vinsi anche un premio all’estero.

Lavori anche all’estero?

A un certo punto sono iniziate ad arrivarmi proposte da tutto il mondo, e il mio lavoro è esploso. A oggi mi sono esibita in Canada, in Libano e in giro per l’Europa.
Più determino di realizzare kosen-rufu a partire dal mio gruppo, con il desiderio che tutti i compagni di fede vincano, più le proposte di lavoro all’estero si moltiplicano. Anche se il mio inglese non è perfetto alla fine scelgono me. Sono certa che il desiderio di incoraggiare gli altri e il desiderio che la danza possa aprire una nuova visione creativa e pedagogica slegata dai cliché, sia ciò che fa la differenza.
Negli zadankai ho imparato ad aprire il mio cuore, a relazionarmi con chiunque, a creare un’unità profonda. Mi incoraggia molto un passo de La nuova rivoluzione umana: «Una vita senza radici è simile a un’erba galleggiante sballottata dalle onde e viene facilmente sviata dalle tendenze dei tempi e dalla debolezza personale. Chi vive in questo modo, davanti alle difficoltà si tirerà indietro. La fede […] è la vera radice che ci tiene ancorati alla terra ed è basata sulla recitazione del Daimoku» (NRU, 8, 11).

Cosa rende unica la tua danza?

All’inizio ero una ballerina dalle forme canoniche, ma a ventotto anni il mio corpo cambiò e divenne formoso. Mi chiesi quale fosse il mio punto di forza e come avrei potuto incoraggiare tutti attraverso la mia specificità. Quando danzo dimostro che anche una donna con un corpo “morbido” può creare virtuosismi. Incoraggio le persone ad accettarsi, a sentirsi belle, libere e capaci di fare cose che non si aspettano.
I miei spettacoli si svolgono nelle piazze e nei teatri dove io e altre ballerine, in modo ironico e vitale, facciamo vibrare le forme morbide del nostro corpo. Amo le rughe, amo dare valore alle parti di cui ci vergogniamo.
Vedere un corpo che si trasforma nel tempo è una meraviglia.
Se un bambino che cresce è bello, perché una persona che invecchia dovrebbe essere brutta? È comunque una trasformazione della vita.

Lavori anche con gli anziani?

Sì, faccio corsi con le settantenni. A loro dico sempre: «Siete bellissime!». Come ci incoraggia sensei, ognuna di noi deve far fiorire la sua unicità. Perfino le parti del corpo che cedono con l’età possono creare un movimento armonioso, come ali. Cerco di valorizzare ogni parte del corpo con la danza, di vederlo in una luce rivoluzionaria per liberarlo da una visione limitata.

Che legame hai con il maestro?

Anche se non ho mai incontrato il presidente Ikeda, il legame con lui è sempre stato molto concreto. Leggo le sue guide, mi fido di lui e le metto in pratica. In questo modo mi sento sempre sostenuta da sensei nel realizzare ciò che ho deciso.
Voglio rinnovare continuamente questo dialogo con lui basato sul Gohonzon, sul Daimoku e sulle sue guide.
Basandomi sui suoi incoraggiamenti, sono riuscita a parlare di Buddismo a mia nipote.
Gli sono grata per questo.
Quando ha ricevuto il Gohonzon, alla consegna c’era tutta la famiglia.

Che cos’è per te la creatività?

È aprire per ognuno la possibilità di avere fiducia nella propria intuizione. Dobbiamo ascoltarla e trovare il modo giusto per esprimerla all’esterno, in modo che anche gli altri possano riconoscerla. È un grande allenamento dare spazio a questa parte intuitiva della nostra vita. Nei laboratori lavoro molto per mettere in grado le persone di esprimersi liberamente. Quando ballo con gli altri li guardo con grande rispetto perché ognuno ha un’intuizione differente, che va coltivata con cura e delicatezza.

Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono intraprendere una carriera artistica?

Di usare la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra: è il modo migliore per trovare i contatti giusti e tirar fuori le idee vincenti. Non trascurare il Daimoku e allenarsi facendo tanta attività per gli altri, sviluppando saggezza e mettendosi obiettivi chiari. Questo tipo di allenamento mi ha aiutata ad aprire strade che non avrei mai immaginato.
Noi non sappiamo quanto creativa sia la vita e quante possibilità possano aprirsi a partire da adesso.

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata