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«Seminare nel terreno della fortuna» - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:27

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«Seminare nel terreno della fortuna»

Questo brano de La nuova rivoluzione umana riporta alcune riflessioni del presidente Ikeda sul significato dell’offerta

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Questo brano de La nuova rivoluzione umana riporta alcune riflessioni del presidente Ikeda sul significato dell’offerta

Lo spirito dell’offerta accresce lo stato vitale delle persone che, in virtù di ciò, possono approfondire la propria fede. Questa è una sorta di equazione infallibile che aiuta a consolidare le basi della felicità. […]
Shin’ichi aprì il Gosho, con l’intento di approfondire il significato dell’offerta alla luce degli insegnamenti del Daishonin. Per prima cosa lesse L’offerta del riso, una lettera di ringraziamento per le offerte giuntegli mentre si trovava sul monte Minobu. […] L’offerta deve sempre scaturire da una fede sincera. In una lettera al signore di Matsuno, il Daishonin racconta che un fanciullo di nome Tokusho Doji rinacque come re Ashoka e ottenne la Buddità per avere offerto una torta di fango a Shakyamuni. Quell’azione fu la causa che fece di lui un grande monarca in una vita successiva. […]

Shin’ichi tornò a rivolgere i suoi pensieri alle offerte fatte all’interno della Soka Gakkai. I contributi richiesti dall’organizzazione servivano esclusivamente per compiere la volontà del Daishonin: propagare la Legge mistica. Le offerte in tal senso erano destinate al Budda stesso. Nulla, quindi, poteva avere maggior valore o recare benefici più grandi: Shin’ichi si sentì pervaso di gioia per avere avuto lui stesso la gran fortuna di fare questo tipo di offerte in quanto membro della Soka Gakkai. […]
Fin dalla giovinezza Shin’ichi era stato convinto che dedicarsi a kosen-rufu significasse “piantare semi nel terreno della fortuna”. Ricordava gli sforzi incessanti per proteggere e sostenere Josei Toda, che da solo si era assunto la responsabilità di propagare gli insegnamenti del Daishonin, pur trovandosi in gravi difficoltà economiche. Lo stipendio di Shin’ichi era sempre in arretrato, e lui si era imposto di ridurre drasticamente le spese per poter disporre di un po’ di denaro da destinare alle attività della Soka Gakkai. Questa decisione era stata per lui fonte di gioia e se ne sentiva orgoglioso. Aveva trascorso un intero inverno senza cappotto, perché appena riceveva del denaro ne utilizzava buona parte per contribuire alle spese che Toda sosteneva per le attività. Era convinto che soltanto attraverso quegli sforzi avrebbe accumulato la fortuna che gli avrebbe consentito di risolvere tutti i suoi problemi di salute e di assumere la presidenza della Gakkai con fiducia e serenità. Nessuno l’aveva spinto a fare tutto ciò; aveva agito spontaneamente e con gioia.

Dopo queste lunghe riflessioni e confortato dalla lettura del Gosho, decise di consentire che tutti i membri contribuissero con le loro offerte alla costruzione della Sala di ricevimento, così che ognuno potesse “seminare nel terreno della fortuna” della propria vita. Del resto, in tutti i luoghi in cui si era recato aveva sempre incontrato persone entusiaste che gli avevano comunicato il desiderio di fare sacrifici mettendo denaro da parte per poter contribuire a kosen-rufu. Questo voleva dire che ormai erano molti i credenti che condividevano il senso di responsabilità personale che aveva animato Toda. Shin’ichi pensava a tutti quegli individui come a dei nobili bodhisattva. «Queste persone sono i Sudatta, i Tokusho Doji e i Nanjo Tokimitsu della nostra epoca. Molti di loro sono poveri al momento, ma di sicuro conosceranno un grande benessere in futuro. Farò quanto in mio potere per far sì che ciò accada. Devo lodare la loro sincerità e riverirli come farei con il Budda in persona». Niente poteva conferire maggior splendore alla Sala di ricevimento che lo spirito radioso con cui i membri manifestavano la propria fede.
Era di vitale importanza quindi che tutti comprendessero appieno il vero significato dell’offerta e che ciascuno approfondisse la consapevolezza della propria missione. (NRU, 4, 80-89)

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