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Semi di una umanità che cresce - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:30

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Semi di una umanità che cresce

Ci sono idee e concetti che sembrano molto complessi per i bambini e le bambine, eppure a noi sono necessari per parlare con loro della vita. In realtà ci sono modi semplici e intuitivi di percepire la realtà, come nella poesia e nel linguaggio figurato

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In prima persona

Una delle cose più belle della vita è poter creare qualcosa, utizzando gli eventi che abbiamo a disposizione tutti i giorni: è come se tutte le mattine ci fossero offerte occasioni, abbiamo solo da guardare, e bisogna saper guardare con la mente pulita e scegliere ciò che più ci ispira e… creare esperienze uniche, e che, anche se piccole e invisibili, hanno grande valore e lasciano un segno nella storia delle persone.
Lavoro tutti i giorni con i bambini, sono un’insegnante elementare e mi piace usare le metafore, per parlare con loro delle funzioni della vita. Il Sutra del Loto ci insegna che il Budda è maestro di metafore, i maestri hanno sempre parlato attraverso le parabole.
L’anno scorso a scuola il programma di educazione scientifica aveva come tema centrale “l’albero”. Per studiarne meglio gli aspetti, tutti gli insegnanti hanno scelto di trattare il tema da più punti di vista, in riferimento alle aree didattiche di cui si occupavano. Alla fine dell’anno è stata allestita una bellissima mostra con tutti i lavori dei bambini. L’albero che cresce e che nasce da un piccolo seme è stata per me una buona occasione per sviluppare un’attività nell’ambito di uno dei tanti aspetti dell’educazione alla pace: la valorizzazione di ogni singolo individuo e della sua unicità.
Questo avevo in mente quando, in classe, dopo aver osservato con i bambini la particolarità dei diversi semi, li ponevamo nella terra; così, per ogni bambino che seminava, nasceva la possibilità di guardare dall’esterno ciò che succedeva alla sua vita e a quella degli altri nel corso della crescita.
Si sa, ognuno ha il suo “tempo”, il suo “ritmo”, ci sono bambini velocissimi e altri più lenti. A scuola, e non solo, i lenti patiscono, vengono beffeggiati dai compagni, ripresi continuamente dai genitori e dagli insegnanti… anche i germogli e le piantine avevano tempi diversi: l’orzo puntava verso il cielo con la sua altissima foglia verde, mentre il mais si era appena svegliato col suo grosso germoglio che spuntava fuori dalla terra e i semi del melo dormivano profondamente e non abbiamo mai visto i loro germogli. Così tutte le volte che i più veloci prendevano in giro i più lenti potevamo ripensare alle piantine con la loro evidente diversità a cui non era collegato un giudizio di valore.
Nessuno si è mai sognato di “sgridare” una piantina perchè ci mette più tempo a crescere, semmai si tratta di verificare se ha tutto ciò che le serve per crescere: forse più luce, più o meno acqua, del concime, ma lei rispetterà il suo tempo. Così anche i bambini, opportunamente ascoltati nei loro bisogni e sostenuti rispetto alle loro difficoltà, possono migliorare i loro tempi, se questo è utile alla loro crescita, ma tutti vanno rispettati per come sono.
Loro l’hanno capito benissimo.
Non sapevo come avrei potuto precisamente trasmettere concetti così grandi e importanti, ma le cose si sono susseguite in modo naturale e loro stessi hanno espresso con parole semplici la capacità e l’entusiasmo di mettersi nei panni dell’altro, la gioia di offrire la propria unicità e la consapevolezza della fortuna di essere nati come uomini.
I bambini sono straordinari, le cose importanti le hanno già dentro, forse non lo sanno, sta a noi fargliele vedere e tante volte sono proprio loro a ricordarci qualcosa di importante che noi abbiamo dimenticato.
Mariella de Candia

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Gli Alberibimbi

Durante quest’esperienza che si è sviluppata per l’intero anno scolastico, ho letto insieme a loro un libro (la recensione è a pagina 13 in basso a destra) che racconta le avventure di un seme di soffione. Inoltre abbiamo scritto e costruito un libro: Gli Alberibimbi. I bambini hanno inventato la storia, seguendo l’indicazione di permettere a ogni compagno di esserne protagonista, di esprimere il proprio carattere e di giungere a conclusioni condivise da tutti. Dimenticavo, si tratta di una prima elementare.

C’era una volta la 1a C della scuola D’Azeglio di Torino…
Una mattina, durante la lezione, i bambini sentirono bussare alla porta dell’aula. Toc! Toc! Magia! Compare un mago!
«Ciao bambini, sono il mago Ugo e voglio fare un esperimento proprio con voi… voglio trasformarvi in alberi, così vi dimostrerò quanto sono abile». Puff!
In classe Carlo diventò un pino, che faceva ombra alle maestre durante il lavoro e Alessandro diventò un melo, che dava freschezza e offriva le mele.
Rimasero con loro Chiara, trasformata in un generoso ciliegio, che offriva i suoi frutti a chi ne voleva, e Lucia, anche lei un ciliegio, che aiutava i bambini della 5 B a contare, usando le ciliegie e le foglie. In cortile Umberto diventò un pino capace di tirare le pigne nel canestro, in palestra, fra i palloni colorati comparve Eleonora, una sequoia sulla quale i bambini potevano arrampicarsi e giocare…
In biblioteca c’era anche Sveva, trasformata in un ippocastano, che aiutava i bambini a scegliere i libri sulla natura.
Ma dopo un po’ i bambini della 1a C erano stanchi di stare fermi e volevano tornare a giocare e a scoprire tante cose. E il mago li accontentò. Però, da questa esperienza avevano imparato a fare qualcosa per gli altri e avevano capito che gli alberi sono utili per tutti e che ognuno di essi può offrire qualcosa di unico.

Durante l’anno, i bambini hanno seminato, hanno seguito la crescita delle piantine, ascoltato la lettura del Soffio nel vento e hanno provato a immedesimarsi, durante le lezioni di yoga, nel movimento di crescita di un seme che diventa pianta. Così hanno scritto spontaneamente le loro osservazioni-metafore che rappresentavano la loro esperienza vissuta. E in ogni frase scritta con tanto impegno, visto che erano proprio le prime frasi scritte da soli, tra cancellature, sbavature e macchie, ognuno di loro si è raccontato in poche parole.

«I semi sono come i bambini, i semi per crescere hanno bisogno di terra se no non crescono» (M)

«I semi vanno in giro e diventano grandi» (M)

«I semi nascono con l’acqua» (A)

«I semi sono belli perchè crescono e cambiano. Io mi sento come un semino quando sono sotto le coperte» (L)

«Io mi sento come un albero quando sono a scuola» (E)

«I semi sono piccoli e forti» (E)

«I semi del soffione sono piccolissimi ma coraggiosi. Io mi sento un semino quando dormo. Mi sento un albero quando mi sveglio» (B)

«La vita dei semi è lunghissima. Quando io mi stiro faccio con le braccia come i germogli dei semi» (N)

«Il seme sta dormendo al buio nel silenzio. Si è già alzato al sole, ma il piccolo seme è molto triste perchè è ancora piccolo e vuole diventare grande. Ma poi è diventato grande ed è felice» (J)

«Seme semino, quando cadrai, non avere paura, mi raccomando quando cadrai non andare nel posto sbagliato ma vai nel posto giusto» (I)

«Io mi sento un albero quando sono in una foresta» (C)

«Ogni cosa ha un significato. Persino le piante che noi consideriamo “erbacce” hanno un ruolo e una funzione da svolgere. Ogni cosa vivente ha la sua identità, il suo ruolo e il suo scopo peculiari: il ciliegio come ciliegio, il susino come susino, il pesco come pesco, il pruno selvatico come pruno selvatico».
Daisaku Ikeda, I protagonisti del XXI secolo, Esperia 1997, vol. 2, pag. 18

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LIBRO: Soffio nel vento
Joseph Anthony Ed. Il punto d’incontro (collana Semi di luce), Vicenza, 1999. (web.tin.It/edpunto)

Un seme di dente di leone un po’ pauroso impara a lasciarsi andare al fluire della vita. Durante il suo viaggio dal calice del fiore alla terra affronterà momenti spaventosi e altri meravigliosi, fino a crescere e a diventare un fiore che a sua volta incoraggerà il nuovo giovane seme. Il testo, attraverso questa metafora e le bellissime illustrazioni, accompagna i piccoli lettori o ascoltatori a guardare alla vita come a un viaggio ricco di sfide e bellissime sorprese, dove ogni più piccolo evento ha la sua importanza e dove vale la pena lasciarsi andare e non fermarsi alle proprie paure.
Adatto a bambini da 3 a 8 anni

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