Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana, e Anna Conti, responsabile nazionale donne, hanno incoraggiato i ragazzi ad approfondire la fede e a credere nel loro potenziale
Alberto Aprea: Oggi vorrei ricordare con voi due date: il 16 luglio 1260 e il 14 agosto 1947.
Il 16 luglio 1260 Nichiren Daishonin sottopose alle autorità il trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace del paese. In esso afferma:
«Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quadranti del paese» (RSND, 1, 25).
Con questo trattato Nichiren Daishonin ha mostrato la formula per realizzare la pace.
Il 14 agosto 1947 il giovane Ikeda partecipò alla sua prima riunione e incontrò Josei Toda, che stava tenendo una lezione proprio su Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese.
Quel giorno, il presidente Toda lo accolse come un padre gentile.
Nel saggio 14 agosto: il mio punto di partenza, si legge: «Era il giorno del voto di un discepolo, della mia promessa di diventare discepolo di Toda e dedicare la mia vita a kosen-rufu. Durante quella riunione Toda pronunciò, con tutta la passione e la determinazione di cui era capace, un sonoro monito rivolto alla società. Era un ruggito di leone che proclamava l’essenza del Buddismo del Daishonin. […] Sono convinto che, se ho potuto condurre una vita dedita al massimo bene, è proprio perché mi sono dedicato con tutto il cuore al sentiero di maestro e discepolo» (NR, 655, 6).
Desidero che ognuno di voi possa approfondire la fede, aprire il Gosho e le guide di sensei come se stesse cercando una luce. Il voto di maestro e discepolo vuol dire cancellare la parola “infelicità” dal mondo. Impegniamoci insieme per kosen-rufu. I protagonisti principali siete voi!
Ognuno di voi ha una missione insostituibile
Anna Conti: In questo Centro culturale si respira la relazione maestro e discepolo. Sensei e sua moglie Kaneko hanno soggiornato qui nel ’92 e nel ’94. Ogni mattina sensei faceva ginnastica nel giardino, dialogava seduto sotto il gazebo, faceva le foto dalla terrazza della villa… Non dimenticherò mai quelle giornate.
Quando arrivò alla riunione dei giovani, nel ’92, noi eravamo tutti tesi ed emozionati. Lui ci disse subito: «State tranquilli, adesso è arrivato il vostro papà! Rilassatevi e divertitevi!».
In quel momento tutta la tensione si sciolse, eravamo consapevoli che quell’incontro sarebbe rimasto per sempre uno dei ricordi più belli.
Quei momenti ci hanno dato la forza per affrontare tutte le situazioni difficili della nostra vita, ci hanno aiutato a crescere con fiducia in noi stessi e a tirare fuori tutta la nostra forza.
Nel 2015 sensei ha scritto una guida per il Gruppo futuro intitolata Firenze, la città dei fiori.
Dalle sue parole emerge la certezza che ognuno di voi ha una missione insostituibile, per contribuire alla felicità e alla pace dell’umanità:
«Vi prego di credere nel vostro potenziale interiore, anche se non riuscite a vederlo. Credete in voi stessi con tutto il cuore. Non dubitate mai degli sforzi che avete compiuto. L’atto di fiducia più grande è mantenere la fede nel Buddismo del Daishonin e recitare Nam-myoho-rengekyo. […] I giovani sono coloro che possono cambiare il mondo e ci riusciranno grazie alla loro personale rivoluzione umana. Senza dubbio voi, miei giovani amici del Gruppo futuro, siete i veri successori che avanzeranno lungo il grande sentiero della rivoluzione umana e lo diffonderanno in tutto il mondo» (NR, 579, 12)