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Se ci credo, realizzo fino in fondo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 21:06

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    Se ci credo, realizzo fino in fondo

    A volte è difficile credere che le cose possano cambiare, eppure vale la pena andare oltre la paura. Quattro giovani raccontano perchè

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    A volte è difficile credere che le cose possano cambiare, eppure vale la pena andare oltre la paura. Quattro giovani raccontano perchè

    UNA MUSICA NUOVA
    Eva Spolaor
    , 29 anni, Vicenza

    Quando ricevetti il Gohonzon nel 2008 mi posi l’obiettivo di diventare musicista: fin da piccola la musica è stata una parte importantissima di me, ma a causa della mia insicurezza non avevo concretizzato nulla. Per la riunione del 16 marzo scelsi di fare attività nella band e per due mesi, ogni domenica, mi recavo a Verona per le prove, percorrendo molti chilometri. Nonostante i prevedibili intoppi, ogni volta sentivo nascere un’energia fortissima e la gioia di condividere questa esperienza con altri. La frase di Ikeda che più mi ha incoraggiato è stata: «Dove c’è sfida c’è progresso. / Dove c’è sfida c’è speranza. / Dove c’è sfida c’è gioia. / Dove c’è sfida c’è felicità. / Dove c’è sfida c’è vittoria» (NR, 517, II). Dopo questo meeting io e una mia amica cantante abbiamo ricevuto una proposta per suonare e, non avendo trovato altri musicisti, abbiamo suonato solo noi due. Un fisarmonicista ci ha sentite e ha chiesto di poter suonare con noi e lo stesso, poco dopo, un contrabbassista. Attraverso l’esperienza del 16 marzo ho fatto un salto di qualità inaspettato: per la prima volta ho sentito di essere perfettamente in grado di realizzare il mio sogno e ho iniziato a vivere la musica non più con l’ansia di non essere all’altezza, ma solo con gioia e passione.

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    UN ANNO DI SODDISFAZIONI
    Serena Gonella
    , 22 anni, Vicenza

    Nel 2013, a seguito di una malattia in famiglia, mia cugina mi parlò di Buddismo. Partecipai a un meeting e il suono di Nam-myoho-renge-kyo mi colpì talmente tanto che iniziai subito a recitare. In quel periodo decisi di rivedere alcuni aspetti della mia vita, stabilii degli obiettivi e decisi di ricevere il Gohonzon. Frequentavo l’ultimo anno di infermieristica e scelsi di laurearmi nella prima sessione utile per poi realizzare il mio sogno di studiare Medicina. A settembre ricevetti il Gohonzon e all’apertura era presente tutta la mia famiglia. Poco dopo però il rapporto con mia mamma si incrinò e mi ostacolò nella pratica; inoltre mi sentivo trascurata perché lei riversava ogni attenzione su mia sorella, gravemente malata. Determinai di trasformare questa mia sofferenza: due settimane dopo mi trovai a bere una cioccolata con loro due in completa armonia; avevo trasformato la convinzione di non meritare l’affetto di mia madre! Nello stesso periodo mi dedicai nuovamente alla mia grande passione, l’atletica, che per motivi di studio avevo abbandonato. Pur passando un periodo intensissimo, grazie al Daimoku ho mantenuto uno spirito combattivo: a dicembre mi sono laureata, ho ripreso gli allenamenti di atletica e sono diventata allenatrice per ragazzi. Questo è stato un anno ricco di soddisfazioni e vittorie!

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    LA LUNA SULLA CAPITALE
    Mattia Benedetti
    , 27 anni, Verona

    Ho conosciuto il Buddismo nel 2003, ma per anni sono stato incostante e attraversavo periodi in cui smettevo del tutto. Caddi in una profonda depressione da cui non riuscivo a risollevarmi nonostante il sostegno dei familiari e l’aiuto di farmaci e medici. Nel 2010 ricominciai a frequentare le riunioni di discussione e dopo poco iniziai a stare meglio, fino a smettere di usare farmaci. Per due volte sono stato a un passo dal diventare membro: mi organizzavo per ricevere il Gohonzon, ma all’ultimo mio padre mi vietava di portarlo in casa. Mi sentivo sempre al punto di partenza. Nel Gosho Lettera a Niiike si legge: «Il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale?» (RSND, 1, 911). Con questa frase nel cuore iniziai a recitare e a mettere azioni senza preoccuparmi dei risultati. Dopo la riunione del 16 marzo tornai a casa con uno stato vitale altissimo: se mio padre non voleva il Gohonzon in casa era una sua scelta, non mia. Determinai di diventare membro entro la fine dell’anno nella mia nuova casa: questa volta sarei arrivato veramente fino a Kyoto! Dopo poco mio fratello iniziò a praticare e io incontrai Erica, con la quale mi trasferii, a ottobre, in una nuova casa. Il 17 novembre ho ricevuto il Gohonzon e tutta la mia famiglia era presente alla cerimonia. Finalmente ho visto anch’io la luna sopra la capitale!

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    ARMONIA IN FAMIGLIA
    Maria Giaccone
    , 20 anni, Verona

    Iniziai a praticare nel 2013 per realizzare i miei obiettivi: risolvere i conflitti familiari e trovare un lavoro e un’auto per essere indipendente. Partecipai alla riunione del 16 marzo e, incoraggiata dall’entusiasmo dei giovani, decisi di compiere la mia personale rivoluzione umana. Con il Daimoku migliorai la mia insicurezza, continuai a partecipare alle riunioni di discussione e decisi di ricevere il Gohonzon entro dicembre. Questo rafforzò la mia determinazione: mi sfidai accettando ogni opportunità di lavoro che ricevevo e recitando tre ore di Daimoku al giorno. Mentre lavoravo come cameriera scoprii una possibilità di lavoro full time nella stessa struttura. Il giorno dopo iniziai a lavorare come assistente di percorso nel centro benessere! Nonostante queste vittorie ero preoccupata per la situazione familiare. «”Virtù invisibili portano ricompense visibili” è la Legge della vita che emerge attraverso la forza della determinazione e riesce a influenzare a nostro favore le circostanze esterne, vincendo su di esse» (NR, 519, 6). Decidendo di credere a queste parole di Ikeda mi sono riavvicinata a mia madre e ho fatto shakubuku a mia sorella. Ho percepito una nuova armonia in famiglia e addirittura il compagno di mia madre, con cui non avevo buoni rapporti, si è proposto di regalarmi un’auto!

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