Di seguito un report dell’evento organizzato da Save The Children Italia che ha coinvolto esperti, giovani, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della cultura e del terzo settore
Alla sessione inaugurale, tenutasi all’Acquario Romano, hanno partecipato anche Andrea Orlando (ministro del lavoro e delle politiche sociali) e Fabiana Dadone (ministra per le politiche giovanili).
Si è tenuto un tavolo di discussione a cui hanno partecipato vari ospiti tra cui Enrico Giovannini (ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili), Tito Boeri (professore di economia all’Università Bocconi), e molti altri.
In particolare, un contributo della coordinatrice del Punto Luce di Catania – uno dei centri coinvolti nei progetti “Riscriviamo il futuro“ e “Doti – diritti e opportunità per tutte e tutti“ finanziati con i fondi 8×1000 dell’IBISG – ha portato con sé testimonianze concrete, scaldando l’atmosfera della sala e infondendo negli spettatori la consapevolezza della “prima linea” in questo momento sociale così complicato.
Si è parlato molto dei NEET (Giovani under 34 che non studiano e non lavorano) che in Italia dopo la pandemia superano i tre milioni. Si è anche parlato di rifugiati e delle varie emergenze in Ucraina e nel mondo.
Una giovane rifugiata nigeriana cresciuta nel Punto Luce di Palermo e un giovane italiano cresciuto nel Punto Luce di Genova, hanno raccontato le loro esperienze di empowerment.
Nel pomeriggio i partecipanti si sono divisi in quattro workshop: “La Ricerca”, “La prima infanzia”, “Le migrazioni” e “La finanza” , tutti con specifico riferimento ai minori. Daniela Di Capua ha partecipato come relatrice al workshop sulle migrazioni, a nome dell’Ufficio 8×1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
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Evento I disarm in your arms
Firenze: domenica 22 maggio, in Piazza della Signoria, all’interno del Festival dell’Italia Gentile, ha avuto luogo la performance “I disarm in your arms”, organizzata dalle coreografe Margherita Landi e Agnese Lanza, che, in collaborazione con la campagna Senzatomica, attraverso questo evento hanno voluto chiedere al Governo di partecipare come osservatore alla Prima Conferenza degli Stati Parti del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) che si terrà a Vienna dal 21 al 23 giugno.
Protagonista della performance è stato l’abbraccio: un gesto che dopo il lungo periodo di distanziamento sociale, è inteso come “un atto rivoluzionario di riattivazione della connessione fisica tra persone” e “di resistenza gentile” da portare nelle piazze, come hanno sottolineato le organizzatrici.
Alle 32 coppie che hanno preso parte all’iniziativa è stato chiesto di dedicare 30 minuti “a stare dentro a un abbraccio, per far crollare le resistenze che ci allontanano dagli altri”. Un’esperienza di disarmo interiore per trasmettere una richiesta di disarmo reale. La performance ha emozionato e coinvolto i passanti che sono rimasti fortemente interessati.