PER LE RIUNIONI DONNE DI APRILE IL MATERIALE DI RIFERIMENTO È IL QUARTO CAPITOLO DE IL MONDO DEL GOSHO INTITOLATO “PER LA PACE NEL PAESE”
Di seguito una sintesi dei punti principali del quarto capitolo
- Il trattato più noto del Daishonin, Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, fu sottoposto al governo il 16 luglio 1260. Con questa rimostranza inizia la lotta di Nichiren Daishonin per trasformare la società.
- A partire da quel momento le persecuzioni nei suoi confronti si intensificarono. Il 27 agosto 1260 un gruppo di seguaci della scuola Pura terra attaccò la sua dimora a Matsubagayatsu, attentando alla sua vita. Il 12 giorno maggio 1262 fu esiliato a Izu.
- Il concetto di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” è stato spesso frainteso come espressione di settarismo. Per il Daishonin significa che quando l’operato della società si basa sul bene fondamentale essa sarà pacifica. Non significa che tutti i suoi membri devono necessariamente aver fede nel Sutra del Loto, ciò che conta è la grande filosofia di pace esposta nel sutra.
- Con “pace nel paese” il Daishonin intende la sicurezza di tutte le persone. Egli voleva migliorare le condizioni del popolo. Prima della Seconda guerra mondiale i “nichirenisti” distorsero gli insegnamenti del Daishonin, strumentalizzandoli per giustificare ideologie nazionaliste e per preparare la strada alla guerra.
I dialoghi cuore a cuore sono semi di pace che ci rendono felici
Rosa La Piana, vice responsabile nazionale donne, e Barbara Ombrella, responsabile donne della regione Piemonte Sud, dialogano insieme su alcuni brani del quarto capitolo de Il Mondo del Gosho.

Rosa: Quando leggiamo il Gosho e decidiamo di metterlo in pratica diffondendo la Legge mistica, vediamo un cambiamento profondo nella nostra vita che ci permette di vivere in armonia con gli altri. Questa è la prova della validità dell’insegnamento di Nichiren Daishonin.
Tra i vari scritti del Daishonin, uno dei più noti è il trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese(Rissho ankoku ron in giapponese). Ne Il mondo del Gosho il maestro Ikeda scrive:
«Cosa significa “adottare l’insegnamento corretto” e “pace nel paese”? Cosa significa “insegnamento corretto”? Cosa s’intende per “adottare”? E a cosa si riferisce la parola “paese”? […] Un’accurata interpretazione del significato del titolo di quest’opera permette di comprendere che il Buddismo del Daishonin è una religione umanistica in grado di guidare la società nel presente e nel futuro. Affrontiamo dunque queste domande con lo scopo di riaffermare il significato di vivere “basandosi” sugli scritti del Daishonin» (pag. 82)
Barbara: Il maestro Tsunesaburu Makiguchi, fondatore della Soka Gakkai, ha riportato il Buddismo all’intenzione originale di Shakyamuni e allo spirito fondamentale di Nichiren Daishonin, che metteva al centro l’essere umano.
Rosa: È proprio così! Infatti Sensei dice che “per il Daishonin la felicità delle persone aveva sempre la priorità”, per questo aveva stabilito l’insegnamento corretto che insegna l’illuminazione di tutti gli esseri viventi. In questo modo possiamo realizzare kosen-rufu e trasformare la società, dilaniata dai conflitti, nella “terra della luce tranquilla”.
Barbara: Inoltre possiamo affermare con certezza che attraverso le nostre esperienze personali possiamo dimostrare che questo è l’insegnamento corretto, una religione capace di liberare tutte le persone dalla sofferenza.
Quanto è incoraggiante ascoltare le esperienze dei nostri compagni e compagne di fede che raccontano di come sono riusciti a trasformare il karma e a rivitalizzare la loro vita! Questo ci dà la misura di quanto le persone siano il centro del cambiamento.
Rosa: Quando mettiamo al centro la felicità nostra e degli altri possiamo contribuire alla trasformazione del karma dell’umanità.
Le nostre attività buddiste si basano sul rispetto per ogni persona e sul desiderio che ognuno diventi felice. Per questo credo che in un mondo così indifferente agli esseri umani, con la nostra gentilezza e il nostro sorriso possiamo fare la differenza e trasmettere speranza a tutte le persone.
Barbara: Stiamo vivendo un momento storico complesso. Nelle persone prevale un senso di impotenza rispetto alle forze che governano il mondo e a volte la realtà sembra sovrastarci. Per questo è importante assumere una prospettiva più ampia. Noi che abbracciamo il nobile scopo di kosen-rufu non dobbiamo dimenticarci che sono le nostre azioni quotidiane e consapevoli che ci permettono di realizzare un grande ideale. I dialoghi cuore a cuore sono semi di pace che ci rendono felici.
Condividere con gli altri i benefici che derivano dalla Legge mistica è in grado di risvegliare la Buddità in noi stessi e negli altri. Infatti Sensei scrive:
«[…] lo scopo della battaglia del Daishonin è proteggere la Legge, allo scopo di trasformare l’Ultimo giorno funestato dai conflitti, permettere a ogni persona di manifestare la propria natura di Budda e costruire un’epoca di felicità e di pace per tutta l’umanità» (pag. 81)
Rosa: Tutti desideriamo la pace, ma non è facile ricordarci che la creazione della pace parte da noi, dai nostri amici e conoscenti, dalla nostra famiglia, dalle nostre lotte quotidiane; se non riusciamo a cambiare nella nostra famiglia come pensiamo di poter incidere nella società?
Nella mia esperienza ho sempre cercato di creare il dialogo e di ascoltare la persona davanti a me con il massimo rispetto, come ci insegna il nostro maestro. Non mi viene sempre spontaneo, ma sento profondamente che questa è la strada maestra per creare pace e armonia nel mio ambiente e contribuire al cambiamento della società. L’opposto della pace è la guerra. Sensei scrive:
«La guerra non è soltanto crudele, è orribile di per sé… è un atto demoniaco che la priva di tutto ciò che significa essere umano» (pag. 114)
Barbara: Leggendo il Rissho ankoku ron ci rendiamo conto di quanto questo trattato sia incredibilmente attuale. Purtroppo, la guerra ha accompagnato le società per tutto il corso della storia. Troppe persone hanno sperimentato e continuano ancora a sperimentare sulla loro vita la crudeltà della guerra.
Mi colpiscono le parole di Sensei quando descrive la compassione e lo stato vitale con cui il Daishonin si rapportava davanti alla manifestazione della natura demoniaca della vita:
«È superfluo dire che il suo stato vitale era vasto e illimitato e che fu la sua profonda compassione per gli altri a spingerlo a combattere la natura demoniaca intrinseca della vita. Egli travalicò i limiti dei suoi tempi perché il suo intento era una trasformazione radicale dell’epoca stessa. In passato sono stati pochissimi gli intellettuali che hanno colto e analizzato in maniera adeguata il pacifismo del Daishonin» (pag. 81)
Rosa: Quindi chi altri, se non noi, può fare la differenza? Abbiamo l’insegnamento corretto, abbiamo un grande maestro e la nostra famiglia Soka che ci permettono di vivere abbracciando il grande ideale di kosen-rufu. Per me non esiste gioia più grande e sento un grande senso di gratitudine e responsabilità; desidero essere una discepola che realizza il desiderio del maestro, perciò io stessa mi sforzerò al massimo per portare avanti il mio voto di Bodhisattva della terra.
Barbara: Anch’io voglio fare così! Infatti, il compito di seguire un cammino che permetta di realizzare concretamente “l’insegnamento corretto per la pace del paese” spetta proprio a noi che pratichiamo il Buddismo di Nichiren Daishonin.
La convinzione di Toda era che la guerra e, in particolare, le armi nucleari siano un male assoluto.
In quanto discepoli e Bodhisattva della Terra abbiamo il compito di raccogliere questa eredità.
Ikeda Sensei ci ricorda sempre che adesso è il tempo di alzarsi con coraggio e oggi credo che, per noi adulti, questo voglia dire stringerci attorno ai nostri giovani e impegnarci al massimo affinché possano compiere il compito loro affidato.
Di seguito alcuni brani tratti dal quarto capitolo “Per la pace nel paese”, che possono essere utili per la riunione donne che si terrà nella settimana che va dal 17 al 23 aprile aprile.
Per coloro che desiderano approfondire l’intero capitolo è disponibile il libro edito da Esperia
Da Il mondo del Gosho, pagg. 80-82
SAITO: Di tutte le lettere e i trattati del Daishonin penso che il più conosciuto sia Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese (Rissho ankoku ron in giapponese). Viene citato nei testi scolastici giapponesi e, in un sondaggio del quotidiano Yomiuri Shimbun (9 ottobre 2000), relativo a quale fosse il libro giapponese più importante da trasmettere al XXI secolo, è risultato al secondo posto. Tuttavia penso che non esista un principio più frainteso dai giapponesi di quello che viene esposto in quest’opera.
MORINAKA: Se da un lato Uchimura ammirava la capacità del Daishonin di affrontare le persecuzioni in nome delle proprie convinzioni, dall’altra criticava i metodi di rimostranza utilizzati nell’Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese: «L’intero trattato è un grido di battaglia, una dichiarazione di guerra delle più intransigenti, una guerra che, se portata alle estreme conseguenze, avrebbe potuto avere un unico esito: la distruzione della sua scuola o di tutte le altre. Il suo era un entusiasmo indistinguibile dalla follia». E conclude: «Un Nichiren meno bellicoso sarebbe il nostro ideale di uomo religioso».
IKEDA: Come ho già detto lo scopo della battaglia del Daishonin è proteggere la Legge, allo scopo di trasformare l’Ultimo giorno funestato dai conflitti, permettere a ogni persona di manifestare la propria natura di Budda e costruire un’epoca di felicità e di pace per tutta l’umanità. È superfluo dire che il suo stato vitale era vasto e illimitato e che fu la sua profonda compassione per gli altri a spingerlo a combattere la natura demoniaca intrinseca della vita. Egli travalicò i limiti dei suoi tempi perché il suo intento era una trasformazione radicale dell’epoca stessa. In passato sono stati pochissimi gli intellettuali che hanno colto e analizzato in maniera adeguata il pacifismo del Daishonin.
SAITO: La nostra interpretazione di Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese avrà un valore determinante per discutere l’umanesimo buddista che è uno degli argomenti principali di questo dialogo.
MORINAKA: Quando sarà definitivamente accettata l’interpretazione del concetto di «adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese» sostenuta dalla Soka Gakkai, l’organizzazione che da sempre si dedica a kosen-rufu, l’opinione distorta dei molti che ritengono Nichiren un nazionalista cambierà e il Buddismo del Daishonin come religione mondiale si diffonderà ancor di più.
IKEDA: Cosa significa «adottare l’insegnamento corretto» e «pace nel paese»? Cosa significa «insegnamento corretto»? Cosa s’intende per «adottare»? E a cosa si riferisce la parola «paese»?
Per più di settecento anni questo trattato è stato letto da molti che, pur avendone colto apparentemente il significato, in realtà avevano completamente frainteso queste domande fondamentali.
Se si comprende il vero significato di «adottare l’insegnamento corretto per la pace del paese» si è in grado di apprezzare il movimento promosso dalla Soka Gakkai e dalla SGI.
Un’accurata interpretazione del significato del titolo di quest’opera, inoltre, permette di comprendere che il Buddismo del Daishonin è una religione umanistica in grado di guidare la società nel presente e nel futuro. Affrontiamo dunque queste domande con lo scopo di riaffermare il significato di vivere «basandosi sugli scritti del Daishonin».
SAITO: Spesso mi chiedono di spiegare cosa significa che la vita del Daishonin e la propagazione dei suoi insegnamenti cominciano e finiscono con questo trattato.
IKEDA: Una prima spiegazione è che la vita del Daishonin ruota in larga misura intorno a quest’opera. L’obiettivo fondamentale della sua propagazione era concretizzare il principio di «adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese».
