Se pratichiamo per realizzare il voto del Budda, il beneficio che tiriamo fuori dalla nostra vita è immenso e manifestiamo la stessa condizione vitale del Daishonin; perciò bisogna affrontare la vita ogni giorno ripartendo da questo voto
La “nuova era” è iniziata con l’inaugurazione del Kosen-rufu Daiseido (il Palazzo del grande voto di kosen-rufu) che è il centro da cui parte l’espansione del nostro movimento nel mondo. Qui è collocato il joju Gohonzon espressamente richiesto da Josei Toda e affidato alla Soka Gakkai per realizzare “il grande voto di kosen-rufu attraverso la compassionevole propagazione della Legge”.
Come si fa a concretizzare il desiderio del Budda ogni giorno, nella propria vita?
È necessario che ognuno riparta da questo punto e decida di rinnovare il suo voto per kosen-rufu. Questo è il significato della “nuova era”: ripartire dal desiderio di realizzare la felicità di ogni persona.
Attualmente siamo circa settantamila membri in Italia. Tutti abbiamo deciso di praticare questo Buddismo, tutti abbiamo il Gohonzon, ma dipende tutto dalla nostra decisione di realizzare kosen-rufu. Se vogliamo migliorare noi stessi, se vogliamo approfondire la fede e fare la nostra rivoluzione umana, bisogna ridecidere ogni mattina per quale motivo stiamo recitando Gongyo e Daimoku.
Per questo è necessario ritornare sempre al Gosho e al Gohonzon.
Noi siamo davvero fortunati, abbiamo incontrato un tesoro straordinario, ma come lo stiamo utilizzando? Se pratichiamo per realizzare il voto del Budda, il beneficio che tiriamo fuori dalla nostra vita è immenso e manifestiamo la stessa condizione vitale del Daishonin; perciò bisogna affrontare la vita ogni giorno ripartendo da questo voto. Come scrive il presidente Ikeda: «Il cuore del grande voto di kosen-rufu e lo stato vitale della Buddità sono la stessa cosa. Perciò, quando dedichiamo le nostre esistenze a questo voto, possiamo far emergere la suprema nobiltà, la forza e la grandezza delle nostre vite. […] Quando ci sforziamo con tutto il cuore di realizzare questo voto, il “veleno” della sfida più difficile può essere trasformato in “medicina”, così come il karma può essere trasformato nella nostra missione» (NR, 526, 9).
Viviamo in un’epoca caotica, dominata dalle cinque impurità che provocano tanta sofferenza. Gli esseri umani vorrebbero evitarla, ma in realtà è un’occasione per tirar fuori la Buddità dalla propria vita.
Nel messaggio inviato alla terza riunione di centro della “nuova era”, sensei cita tre frasi di Gosho che ha inciso nel suo cuore fin da giovane. La prima è: «Non trascorrete questa vita invano o avrete dei rimpianti per i prossimi diecimila anni» (RSND, 1, 554). La seconda è: «La vita è limitata, non dobbiamo lesinarla. Ciò a cui dobbiamo principalmente aspirare è la terra del Budda» (RSND, 1, 187). La nostra esistenza è limitata, non possiamo sprecarla: bisogna decidere e sforzarsi di migliorare, giorno dopo giorno. La vita è cambiamento continuo, in ogni momento bisogna cercare di manifestare la Buddità. Questo significa essere buddisti. È difficile essere coerenti con l’insegnamento di Nichiren e praticare esattamente come lui ci insegna, ma se non ci impegniamo al massimo in realtà stiamo disprezzando la vita e il Gohonzon. In questo modo finiremo per avere dei rimpianti.
La terza frase citata da sensei è tratta da Lettera ai fratelli: «Potrà mai esserci una storia meravigliosa come la vostra?» (RSND, 1, 437). Dovremmo chiederci come possiamo realizzare questa vita “meravigliosa” di cui parla il Daishonin.
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare questo Buddismo, quindi possiamo tutti diventare felici. In fin dei conti la lotta è sempre con noi stessi: con il dubbio, con la pigrizia, con l’inerzia… Sicuramente non è facile essere sempre Budda, ma noi abbiamo il Gohonzon, quindi proviamoci fino in fondo, non c’è altra via. Con coraggio, andiamo avanti recitando un forte Daimoku e utilizzando «la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra» (RSND, 1, 889).