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Ripartire da fede, pratica e studio - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:58

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    Ripartire da fede, pratica e studio

    Il Daishonin ci esorta a pregare non solo per la nostra felicità, ma anche per la pace nel mondo, perché non può esistere felicità o sicurezza per noi stessi che sia slegata da quella degli altri. L’unica via per superare le difficoltà è una preghiera forte e piena di convinzione, capace di dissolvere qualsiasi dubbio e di far rinascere speranza nel cuore delle persone

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    Il Daishonin ci esorta a pregare non solo per la nostra felicità, ma anche per la pace nel mondo, perché non può esistere felicità o sicurezza per noi stessi che sia slegata da quella degli altri. L’unica via per superare le difficoltà è una preghiera forte e piena di convinzione, capace di dissolvere qualsiasi dubbio e di far rinascere speranza nel cuore delle persone

    In questi giorni ricorre il cinquantacinquesimo anniversario della prima visita del presidente Ikeda in Italia. Il 19 ottobre 1961, infatti, sensei giunse per la prima volta a Roma, dove allora viveva un’unica coppia di membri giapponesi. Da lì è iniziata la storia di kosen-rufu nel nostro paese. Ricordare quel giorno significa per noi riconoscere il debito di gratitudine verso il nostro maestro e rinnovare la promessa di diffondere il Buddismo con sempre maggior convinzione.
    All’inizio della mia pratica non capivo perché la Soka Gakkai desse tanta importanza agli anniversari, ma col tempo ho compreso che questi sono semplicemente occasioni per rideterminare e risvegliare la nostra decisione, il nostro voto di realizzare kosen-rufu, pregando con gratitudine per gli sforzi compiuti dai nostri maestri e dai pionieri che hanno aperto la strada per tutti.
    Ciò che accade intorno a noi, come ad esempio il terremoto che ha colpito le regioni del Centro Italia la notte del 24 agosto, ci dimostra quanto sia urgente espandere il nostro movimento per la pace e la sicurezza di tutte le persone. Come possiamo reagire al senso di impotenza e insicurezza che ci assale di fronte a questi eventi, e cosa possiamo fare di fronte a calamità e conflitti che colpiscono interi paesi portando distruzione, morte e disperazione? Nichiren Daishonin scrive: «Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quadranti del paese» (RSND, 1, 25). Qui l’espressione “quattro quadranti” indica la società nel suo complesso. Il Daishonin ci esorta a pregare non solo per la nostra felicità, ma anche per la pace nel mondo, perché non può esistere felicità o sicurezza per noi stessi che sia slegata da quella degli altri. L’unica via per superare le difficoltà è una preghiera forte e piena di convinzione, capace di dissolvere qualsiasi dubbio e di far rinascere speranza nel cuore delle persone.
    Il presidente Ikeda scrive: «Ogni persona desidera diventare felice. Tuttavia nella vita ci si può imbattere in situazioni inaspettate come malattie, incidenti stradali o disastri naturali, che non si possono risolvere unicamente con il proprio impegno o con la forza di volontà. E qui si presenta il problema del karma. Quando ci troviamo a confronto con delle realtà che ci sembrano assurde, inconcepibili, come possiamo superarle? Con la recitazione del Daimoku. Non esiste altro modo che manifestare l’immenso stato vitale del Budda, che è Nam-myoho-renge-kyo, di cui siamo intrinsecamente dotati; possiamo realizzare questo pregando davanti al Gohonzon» (ilvolocontinuo.it, NRU, vol. 29, cap. 4 “Flusso originario”, p.ta 6).
    Nel Gosho e nelle guide di sensei troviamo sempre la risposta alle nostre domande e ai nostri dubbi, per questo lo studio del Buddismo è così importante. Più il nostro movimento si espande come religione mondiale, più il presidente Ikeda ci esorta a ritornare al punto d’origine e a ripartire dai tre pilastri di fede, pratica e studio, per stabilire forti radici nella nostra vita. Scrive infatti: «Kosen-rufu non è qualcosa che esiste in un luogo remoto, è qui vicino a noi. Bisogna prima di tutto perfezionarsi nella fede, nella pratica e nello studio, costruire delle basi solide in famiglia e fortificarsi per poter contribuire alla società. Ciò che ci permette di impegnarci con costanza e di vincere in ogni cosa è la fede» (Ibidem, p.ta 7).
    Il mese prossimo i nuovi membri avranno l’opportunità di partecipare all’esame di Buddismo di primo livello, che si terrà il 20 novembre. Per tutti noi, non solo chi affronta l’esame ma anche chi sostiene nella preparazione i compagni di fede più giovani, è un’occasione imperdibile per sperimentare i benefici della Legge mistica e approfondire la fede risvegliando un forte spirito di ricerca.

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