«Il potente guerriero, il generale Li Kuang, la cui madre era stata divorata da una tigre, scagliò una freccia contro una pietra, scambiandola per la tigre, e la freccia vi si conficcò fino alle piume. Ma quando si rese conto che si trattava di una pietra, non riuscì più a perforarla»
Nichiren Daishonin (Il generale tigra di pietra, RSND, 1, 128)
Nichiren scrisse questo Gosho dal monte Minobu per Shijo Kingo, ammonendo il discepolo a non abbassare la guardia rispetto alle circostanze che stava affrontando. Il signore di Ema aveva perso la fiducia nel vassallo Shijo Kingo a causa della sua fede nel Sutra del Loto e le calunnie dei suoi colleghi, tuttavia grazie alla sincera devozione di Shijo Kingo nel fornire cure mediche al suo signore, questi lo aveva ricompensato egregiamente. In questo contesto Shijo Kingo non doveva trascurare l’attenzione nel difendersi e prevenire eventuali ritorsioni dei colleghi samurai che continuavano ad avversarlo.
Questo Gosho è stato uno dei primi che ho approfondito e mi ha veramente colpito.
Infatti, l’immagine del potente guerriero che, animato solo dalla sua decisione, riesce ad andare contro i limiti della fisica mi ha sempre stimolato a riflettere e incoraggiato molto.
Nella stessa lettera Nichiren scrive:
«Il sutra del loto è una potente spada, ma la sua forza dipende da chi la impugna»
Grazie alle immagini che emergono da questo Gosho ho potuto approfondire l’atteggiamento di fronte al Gohonzon, in termini di qualità della preghiera, e l’atteggiamento nei confronti dei miei obiettivi, ovvero stabilire una direzione chiara, con l’atteggiamento di “perforare” il mio obiettivo tramite il Daimoku, come il generale aveva fatto con la freccia e la pietra.
Così ho sviluppato la profonda certezza che qualunque sia il mio obiettivo nessun tipo di impedimento può ostacolare il mio successo.
Le esperienze personali di rivoluzione umana di questi anni e lo studio del Gosho e delle guide di Sensei mi portano a riflettere sul fatto che le basi di un’eterna vittoria sono la capacità di decidere dove indirizzare il nostro cuore, avendo chiaro l’obiettivo, e usare il mezzo più potente per la vittoria, ovvero abbracciare con tutto il nostro essere il Sutra del Loto e insegnare agli altri a fare lo stesso.
Dopo alcuni anni da quando ho studiato per la prima volta questo scritto di Nichiren Daishonin, oggi mi sforzo quotidianamente per trasmettere a colleghi e amici l’esperienza del generale Tigre di Pietra; raccontando loro di quanto questa metafora sia stata una scintilla di speranza che ha risvegliato in me la forza di non arrendermi e di rinnovare un’energica passione per la vita.
