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Richard Causton, il "gentleman" della Legge mistica - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:43

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Richard Causton, il “gentleman” della Legge mistica

La costante preoccupazione del primo direttore generale inglese era che tutti i membri fossero a loro agio e ricevessero le dovute attenzioni. Anche la sua terribile esperienza di militare in zone di guerra divenne fonte di ispirazione per trasmettere l’importanza di mettersi al servizio della gente

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La costante preoccupazione del primo direttore generale inglese era che tutti i membri fossero a loro agio e ricevessero le dovute attenzioni. Anche la sua terribile esperienza di militare in zone di guerra divenne fonte di ispirazione per trasmettere l’importanza di mettersi al servizio della gente

«Il Buddismo praticato dalla Soka Gakkai è il Buddismo che salverà il mondo. Lo sviluppo della Soka Gakkai va di pari passo con la felicità e la pace dell’umanità». Questa era la convinzione profonda di Richard Causton, direttore generale della SGI inglese, alla quale egli dedicò la vita.
Il 15 giugno 1994, un giorno che risplenderà per sempre nel mio ricordo, l’università scozzese di Glasgow, un’istituzione consacrata da cinquecentocinquanta anni di storia, mi conferì un dottorato onorario nel corso di una solenne cerimonia, degna della nobile tradizione di questa roccaforte culturale, una delle università più prestigiose d’Europa.
Glasgow è situata pressappoco alla stessa latitudine di Mosca e, sebbene fossimo all’inizio dell’estate, all’esterno l’aria era piuttosto frizzante. Mentre stavo uscendo, un distinto signore arrivò improvvisamente da dietro mettendomi la sua giacca sulle spalle, trasmettendomi con essa il calore del suo cuore. Voltandomi per vedere chi fosse, m’imbattei nel viso sorridente di Richard Causton.
«Mia madre è di Glasgow – disse – e non so dirle quanto sia felice dell’onorificenza che ha ricevuto oggi».
Causton era un vero gentleman inglese, oltre ad avere una grande personalità e dignità. Proveniva da una famiglia illustre che aveva contribuito in modo significativo alla società, introducendo, tra l’altro, la stampa in Inghilterra. A testimonianza di ciò, vicino al Parlamento britannico si trova ancora oggi Caxton Hall, un bel palazzo che ha preso il nome dalla forma antica del suo cognome, mentre la madre apparteneva a un’agiata famiglia di Glasgow.
Richard Causton nacque nel 1920, ed essendo il primogenito venne educato e istruito con particolare cura. Frequentò l’Accademia militare reale di Sandhurst, entrando nell’èlite degli ufficiali, e prestò servizio come maggiore di brigata nell’esercito alleato anglo-indiano, al confine tra India e Birmania (attuale Myanmar). Durante la Seconda guerra mondiale combatté nella campagna di Imphal e, difendendo l’India nord-orientale dall’attacco dell’esercito giapponese, ebbe modo di sperimentare la barbarie della guerra.
«Che stupidità!», fu il grido d’orrore e d’incredulità del giovane ufficiale quando vide la follia della guerra nei cumuli di cadaveri abbandonati dai giapponesi in fuga, incalzati dall’esercito anglo-indiano. Anche il mio amato fratello maggiore Kiichi fu uno di coloro che rimasero uccisi in Birmania.
Al termine della guerra, Causton, custodendo nel cuore un sogno di pace, si ritirò dall’esercito entrando nel mondo degli affari. Dopo aver lavorato come vicedirettore generale dei magazzini Harrods a Londra, rappresentò la Dunhill in Estremo Oriente, e fu proprio in quel periodo che cominciò a visitare spesso il Giappone. Durante un viaggio incontrò Mitsuko Iida, membro della Soka Gakkai, che in seguito sposò. Consigliato dalla madre di Mitsuko, Causton lesse la traduzione inglese della Rivoluzione umana, e la sua vita cambiò. Aveva trovato la filosofia di pace che aveva cercato per tanto tempo.
Varcata la soglia dei cinquant’anni, era come se avesse finalmente trovato la sua vera strada e nel 1971 aderì alla Soka Gakkai. Cominciò a praticare con gioia il Buddismo, diventando presto responsabile dei membri non giapponesi residenti a Tokyo. Durante il soggiorno in Giappone, aprì la sua casa per molte riunioni di discussione e di studio, animate da un grande spirito di ricerca.

Il ritorno a Londra

Al tempo in cui Causton divenne membro della Soka Gakkai, lui e Mitsuko vivevano vicino all’edificio del Seikyo shimbun di Shinanomachi, a Shinjuku, proprio a un passo da casa mia e, per un periodo, Mitsuko si dedicò alle consegne del Seikyo Shimbun.
Nonostante questa curiosa coincidenza, fu in Francia che incontrai per la prima volta il signor Causton. Egli, infatti, si trovava lì in viaggio d’affari, e io accolsi lui e sua moglie nella nostra sede centrale di Parigi il 3 maggio 1972. Ricordo che mentre ci trovavamo in giardino, circondati dalla fresca vegetazione primaverile, feci notare alla coppia: «Non è straordinario che dei vicini di casa a Tokyo si incontrino qui a Parigi?».
Due giorni dopo iniziavo il dialogo con Arnold J. Toynbee, l’eminente storico britannico, nel suo appartamento londinese. Esso si sarebbe prolungato per due anni, per un totale di quaranta ore. Toynbee, che aveva una profonda conoscenza delle civiltà mondiali, osservò che la loro qualità era determinata dalla fede religiosa che ne stava alla base, e proseguì sostenendo che la difficoltà attuale della civiltà occidentale potesse essere risolta solamente da una nuova religione, che lui auspicava fosse espressione dell’umanesimo buddista.
Capii che era arrivato il momento di cominciare seriamente la propagazione del Buddismo di Nichiren Daishonin in Europa e immediatamente mi vennero in mente i visi di Causton e di sua moglie. Quella stessa estate in Giappone, ebbi occasione di fare Gongyo con lui, così più tardi gli presi la mano dicendo: «Stavo pensando a dove incontrarci la prossima volta. Cosa ne dici di Londra?». «Buona idea!», rispose con un sorriso.
Proprio in quel periodo, Causton stava cominciando a pensare che forse la sua missione in questa esistenza fosse di dedicare il resto della vita a lavorare per la pace e kosen-rufu nella sua terra d’origine. Ma, d’altra parte, le cose in Giappone procedevano molto bene, sia a casa sia nel lavoro, e se fosse tornato in Inghilterra avrebbe dovuto dire addio alle certezze di cui godeva, per non parlare del fatto che la residenza stabile in Giappone faceva parte dei patti stabiliti con Mitsuko prima del matrimonio.
Marito e moglie recitarono Daimoku seriamente e alla fine decisero che si sarebbero dedicati a propagare la Legge mistica in Inghilterra. Feci loro una dedica su un libro scrivendo: «Vi auguro di diventare la coppia più felice di tutto il Regno Unito. Il vostro eterno amico dall’infinito passato».
Mia moglie partecipò all’ultima riunione di discussione nella casa di Shinanomachi dei Causton, prima che ritornassero a Londra, consapevole del fatto che Mitsuko avrebbe dovuto affrontare le difficoltà maggiori per adattarsi alla vita in Inghilterra; mia moglie le parlò con franchezza delle sue stesse esperienze e le chiese di fare del suo meglio per kosen-rufu in Europa.
I Causton partirono per l’Inghilterra nel marzo del 1974. Essendo nel pieno della Guerra Fredda c’era parecchia tensione tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, e l’Europa subiva ancora dolorose divisioni. Vari conflitti infuriavano in Vietnam e nel Medio Oriente. Spinto dall’incrollabile convinzione che il dialogo fosse la forza propulsiva in grado di trasformare un’epoca di guerra in una di pace, decisi di uscire dal mio paese. Nel 1974 viaggiai in Asia e Stati Uniti, visitai due volte la Cina e una l’Unione Sovietica, ignorando le critiche e gli attacchi dei giapponesi contrari alle mie visite in paesi comunisti. Per questo fui inondato d’insinuazioni offensive del tipo: «Perché un leader religioso improvvisamente decide di indossare una “cravatta rossa”?».
Nel gennaio dell’anno successivo, il 1975, ritornai negli Stati Uniti. A Guam, l’isola del Pacifico parte del territorio americano che fu teatro di sanguinosi combattimenti durante la Seconda guerra mondiale, fondai la Soka Gakkai Internazionale con lo scopo di estendere kosen-rufu a livello mondiale e puntare così a una pace globale. Anche Causton era presente a quello storico inizio. In quell’occasione gli dissi che avevo in programma di andare anche nel Regno Unito e lui si illuminò in un ampio sorriso.
Il Daishonin scrive: «Se la compassione di Nichiren è veramente grande, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l’eternità» (Ripagare i debiti di gratitudine, SND, 2, 216). Basandoci sull’eterna Legge mistica, Causton e io eravamo determinati a costruire un bastione di pace duratura nel Regno Unito e in tutta l’Europa.

Il voto condiviso di maestro e discepolo

Il periodo iniziale dei Causton in Inghilterra fu pieno di difficoltà. Quando l’impiego che sperava di ottenere non si concretizzò, Causton si trovò costretto a operare una significativa riduzione delle spese e, per incrementare le loro entrate, Mitsuko andò a lavorare come baby-sitter in quel paese che non conosceva. Nel maggio 1975 si tenne a Londra la riunione che avevo promesso. Erano passati quattordici anni dalla mia prima visita in Inghilterra e proprio allora venne fondata ufficialmente la Soka Gakkai inglese, con Causton come suo primo direttore generale.
All’assunzione del nuovo incarico egli dichiarò: «Avanzeremo sempre uniti nello spirito di maestro e discepolo!». Sebbene stesse lottando per sbarcare il lunario, senza neanche potersi permettere un abito o delle scarpe nuove per l’occasione, la sua volontà di combattere per kosen-rufu era forte e indomabile. Come scrisse Shakespeare: «È lunga quella notte che non trova mai il giorno» (Macbeth, Atto IV, scena III). Causton continuò a lottare con coraggio, mirando a un’alba luminosa.
Faceva lunghi spostamenti in auto o in treno per fare visite a membri che vivevano in luoghi decentrati. Una volta si prese un acquazzone tale che, arrivato finalmente alla casa del membro che intendeva visitare, anche i calzini erano così zuppi che non osò entrare nella stanza dove si trovava il Gohonzon.
Trasformò una stanza del suo appartamento di West London in luogo di riunione e ufficio operativo. In seguito ricordava con grande piacere le molte ore trascorse là con gli altri favolosi pionieri inglesi, come una grande famiglia felice.
Teneva lezioni sulle scritture fondamentali di Nichiren Daishonin, quali Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese e Il vero aspetto di tutti i fenomeni; studiava il dialogo con Toynbee insieme ai suoi giovani membri. L’attuale direttore generale inglese, Robert Samuels, il vicedirettore Kazuo Fujii e la responsabile della Divisione donne, Suzanne Pritchard, possono dire con orgoglio di essersi laureati in questa speciale “Accademia Causton”.
Quando venne acquistato un nuovo Centro culturale a Richmond, chiesi ai Causton di diventarne i custodi, con grande gioia di tutti i membri inglesi.
Essendo stato un leader sul campo di battaglia, dove erano in gioco la vita e la morte, Causton era consapevole che la minima negligenza di un responsabile poteva causare il sacrificio di innumerevoli altre persone. Di conseguenza si atteneva sempre personalmente a severi criteri, sottolineando continuamente quanto fosse importante, per l’esistenza stessa di un’organizzazione, un coordinamento attento e completo con comunicazioni accurate e rapide.
Inoltre, sapendo bene che era compito di un comandante assicurarsi che in ogni battaglia ognuno avesse avuto cibo e riposo a sufficienza, in ogni occasione Causton si dava un gran da fare in prima persona per esser certo che i membri non andassero via affamati o stanchi, che i trasporti fossero stati ben organizzati e fosse curato ogni minimo dettaglio pratico.

La Soka Gakkai aveva ragione

Nell’autunno del 1979, dopo aver dato le dimissioni da terzo presidente a causa dei complotti del clero invidioso e ingrato che tradì la propria fede e tutti i membri, Causton venne, insieme con altri, a incontrarmi al Centro culturale di Kanagawa, da dove stavo assumendo la guida della nuova attività. Lo rassicurai dicendo che la Soka Gakkai era nel giusto. Lo incitai, quindi, ad andare avanti promettendogli che, anche se fossero dovuti trascorrere dieci o venti anni, la verità sarebbe venuta a galla.
Egli rispose con calore: «Qualsiasi cosa possa accadere in Giappone, lei sarà per sempre il nostro presidente della SGI. La prego di venire in Inghilterra come presidente della SGI; grazie alla sua guida, kosen-rufu nel mondo potrebbe partire dall’Europa». Non dimenticherò mai quello slancio sincero che uscì dal profondo del suo essere.
Nel maggio 1981 riuscii finalmente a scrollarmi di dosso quelle catene e ripartii, come un leone, per un viaggio di due mesi intorno al mondo. Ai primi di giugno mi trovavo nel sud della Francia, nel Centro culturale europeo di Trets dal quale si ammira uno spettacolare panorama del monte Saint-Victoire. Si stava tenendo un corso per cinquecento “Bodhisattva della Terra” provenienti da diciotto paesi, per celebrare il ventesimo anniversario del movimento di kosen-rufu in Europa.
Il 6 giugno, primo giorno del corso, era il centodecimo anniversario della nascita del fondatore del nostro movimento Soka, Tsunesaburo Makiguchi, che in seguito è diventato il giorno della SGI europea. Per tutta la durata del corso, Causton, che all’epoca aveva sessantun’anni, lavorò senza sosta, rinunciando anche al sonno per assicurarsi che tutto andasse bene e si prestasse attenzione alle esigenze di ognuno. Quando i membri più giovani gli chiedevano di riposarsi, lui rispondeva, con gratitudine ma anche con fermezza, che l’Europa si trovava nello stadio pionieristico di kosen-rufu, e non era il momento di stare troppo a coccolarsi. Nutriva un grande affetto per i giovani, ai quali ribadiva spesso: «I membri vengono sempre prima di tutto»; «Bisogna sempre essere pratici. Non diventate burocratici»; «Se vi lasciate sconfiggere senza portare avanti le vostre responsabilità, tradirete i vostri amici, mettendoli in pericolo». E infine: «Non tradite mai i vostri preziosi compagni di fede né le vostre convinzioni».
Dieci anni dopo, nel marzo 1991, scandalizzato dai complotti del clero per distruggere la Soka Gakkai, Causton mandò una lettera piuttosto aspra a Nikken Abe, denunciandolo pubblicamente: «[Nikken Abe] ha davvero un’opinione così meschina di noi “seguaci d’oltreoceano” da credere che gli volteremo le spalle [al presidente Ikeda] come traditori, smantellando l’organizzazione laica che abbiamo creato con tanta fatica, secondo lo spirito della nostra fede?». Continuò accusando Nikken di aver tentato di «rallentare […] per molti anni a venire il movimento per kosen-rufu nel nostro paese». La sua vigorosa protesta, piena di sdegno per l’ingiustizia perpetrata, chiamò a raccolta i membri per proteggere la Soka Gakkai nel Regno Unito e in tutta Europa.

Taplow Court

Nel momento in cui intraprese la sua vera missione di vita per realizzare kosen-rufu in Inghilterra, tutte le battaglie che Causton aveva condotto in precedenza gli tornarono utili. Era fermamente convinto che quando il tradizionale spirito di noblesse oblige coltivato dagli aristocratici europei si fosse combinato con l’ideale del bodhisattva, avrebbe dato vita a una nuova idea di cittadinanza globale. Perfino la sua passata esperienza di militare, riguardo alla quale provava un profondo rimorso, diventò fonte di saggezza per trasmettere alle generazioni più giovani l’arte di essere un leader al servizio della gente.
Myo ha tre significati: aprire, rivitalizzare ed essere pienamente dotato. Nel Buddismo nulla va perso. Come scrive il Daishonin: «Dipende tutto dal paese e dal tempo. Chi pratica il Buddismo dovrebbe comprendere questo principio» (GZ, 1579). Il Buddismo è una filosofia positiva che abbraccia ogni cosa e ci incoraggia a prendere il meglio delle tradizioni di ogni paese e a rispondere alle esigenze delle varie epoche per produrre valori spirituali di grande ricchezza, in grado di portare felicità alle persone e alla società intera.
Nel maggio 1989 fu inaugurato il Centro culturale nazionale della SGI inglese a Taplow Court, sotto un fantastico arcobaleno, appena sei mesi prima che fosse abbattuto il muro di Berlino. Questo magnifico castello, costruito su una proprietà testimone di una storia che risale a quattromila anni fa, rinacque a nuova vita come una nobile fortezza di pace e di cultura, un luogo dove potessero riunirsi i cittadini del mondo. Rappresentava la vittoria personale di Causton.
Durante la festosa cerimonia di apertura, dedicai la seguente poesia al “lord” e alla “lady” di questo nuovo centro:

Mirabilmente,
la vostra missione come marito e moglie
rimarrà incisa qui
per tutta l’eternità,
permeando del suo aroma il mondo intero.

Fino alla fine

Causton morì il 13 gennaio 1995, all’età di settantaquattro anni. Anche dopo che gli fu diagnosticato un cancro ai polmoni, si rifiutò di arretrare anche di un solo passo. Una settimana prima di morire stava ancora progettando di partecipare alla riunione generale della SGI inglese.
È morto serenamente, come scivolando piano nel sonno. Man mano che la sua coscienza svaniva, continuava a muovere impercettibilmente le labbra, recitando Daimoku. Seduta al suo capezzale, tenendogli la mano, Mitsuko rassicurava il marito: «Continuerò io a combattere con tutte le mie forze. Non devi preoccuparti». Lui le stringeva la mano per rispondere alle sue parole. Il sole del mattino illuminava il suo incarnato roseo, mentre partiva per un viaggio davvero straordinario verso una nuova vita.
Quando aveva cominciato a praticare il Buddismo del Daishonin, a cinquantun’anni, Richard Causton aveva fatto voto di continuare a lottare per la Legge mistica almeno per venti anni. E, dedicandosi a kosen-rufu esattamente per tutto il tempo che aveva promesso, questo “gentleman inglese della Legge mistica” potè essere testimone dell’alba della pace in Europa. Ma sono anche sicuro che stia continuando a vegliare sullo straordinario progresso dei giovani europei, ai quali aveva affidato kosen-rufu nel nuovo secolo, col suo solito gentile sorriso.
A Taplow Court è esposto un ritratto del suo bel volto per ricordare e rendere omaggio al primo direttore generale della Soka Gakkai inglese, insieme a queste parole che gli ho voluto dedicare: «Ha lavorato instancabilmente per lasciare risultati che rimarranno per sempre nella storia di kosen-rufu nel mondo».

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Due libri di Causton in italiano

La casa editrice Esperia ha in catalogo due libri di Richard Causton. La Legge meravigliosa contiene una sintetica spiegazione dei principi che sono alla base dell’insegnamento di Nichiren. Con I dieci mondi prosegue l’esame di alcuni principi fondamentali della filosofia buddista; in particolare, la teoria dei dieci mondi illustra come lo stato vitale del Budda sia posseduto da tutti gli esseri viventi e possa essere manifestato grazie a una forte fede.

Richard Causton: I dieci mondi
ed. Esperia, 135 pagg., euro 4,50

Richard Causton: La Legge meravigliosa
ed. Esperia, 116 pagine, euro 4,50

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