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Riapertura graduale dei centri culturali - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:27

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Riapertura graduale dei centri culturali

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Lazio 2: Riunioni giovani uomini e giovani donne per il settantesimo anniversario

Al Centro culturale di Roma, il 24 e 25 luglio, si sono tenute le riunioni giovani uomini e giovani donne, in occasione del 70° anniversario della fondazione dei due gruppi (11 e 19 luglio).
La riunione dei giovani uomini ha visto la partecipazione di 25 ragazzi, con diversi altri in collegamento online. Tutti i partecipanti, con uno stato vitale altissimo, hanno condiviso la determinazione di realizzare grandi prove concrete in questa seconda metà del 2021.
Alla riunione delle giovani donne hanno partecipato in 60, con altre 15 ragazze in collegamento online. Al centro della riunione la decisione di basare la propria vita sulla profonda consapevolezza di essere discepole di Nichiren Daishonin e dei tre maestri della Soka Gakkai, che aprono la strada per la vittoria assoluta.

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Marche: capitolo Val di Chienti al centro culturale di Falconara

Domenica 25 luglio si è tenuta al Centro culturale di Falconara la riunione del capitolo Val di Chienti (zona di Macerata e Corridonia). L’incontro ha rappresentato una meta a cui i membri hanno mirato a lungo, recitando tanto Daimoku e impegnandosi per creare un’unità ancora più coesa durante la pandemia. Presenti all’appuntamento in 37, compresi i simpatizzanti che hanno cominciato a praticare in questi ultimi mesi.
È stato approfondito un passo della guida che il presidente Ikeda diede ai membri delle Marche nel 2007: «La vostra vittoria è la vittoria dell’Italia e la vittoria italiana è la vittoria dell’Europa, anzi, è la vittoria del mondo».
Alla fine della riunione tutti i partecipanti hanno rinnovato la decisione di ripartire con ancora più forza e coraggio.

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Liguria: consegna dei Gohonzon

Domenica 25 luglio al Centro culturale di Genova si è tenuta una consegna Gohonzon, con dieci persone che sono entrate a far parte della Soka Gakkai, con la determinazione di vincere assolutamente su tutti gli ostacoli facendo proprio lo spirito del maestro: «Il cuore del grande voto di kosen-rufu e lo stato vitale della Buddità sono la stessa cosa».
Così racconta Virginia, giovanissima: «Oggi ho confermato la mia decisione: non c’era altro da aspettare per ricevere il Gohonzon e cambiare la mia vita». Imma ha detto: «La gioia è fortissima. Riparto da qui decidendo di essere felice ogni giorno!».
Adrian: «Pratico da un anno, oggi sento una gioia profonda e speciale nel cuore: decido di essere più felice, più positivo e di dedicarmi di più agli altri».

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Al Centro culturale di Salerno si riparte con le consegne dei Gohonzon

Domenica 25 luglio il Centro culturale di Salerno ha riaperto le sue porte per la consegna dei Gohonzon. Un momento di “normalità”, con molta attenzione a tutti gli standard di sicurezza e protezione: gli otto nuovi membri sono stati divisi in due brevi riunioni realizzate a distanza di un’ora.
La gioia e la commozione si leggono con chiarezza negli occhi di tutti loro che hanno deciso di ricevere il Gohonzon proprio in questo periodo di pandemia.
«È sempre importante il cuore nel recitare Daimoku, ma farlo davanti al Gohonzon, specchio della nostra vita, è tutt’altra cosa. È come una sorta di rinascita, un punto di svolta» racconta Monica all’uscita dalla sala.
«Ho iniziato a praticare il Buddismo per curiosità e mi sono “affidata”, una parola che prima non usavo mai e uso molto ora. Sento che con il Gohonzon sto intraprendendo una nuova strada», condivide Maria Luisa.
«Mi è bastato recitare tre volte davanti al Gohonzon e ho capito la differenza rispetto a praticare davanti a un muro» – racconta Fabio – «Ho deciso di ricevere il Gohonzon, per cambiare e fare la mia rivoluzione umana insieme a mia moglie e ai miei bambini».
Roberta racconta la sua vittoria: «Sono contenta di aver ricevuto il Gohonzon proprio adesso, perché ho acquisito la consapevolezza di che cosa significhi prendere in mano le redini della propria vita. E ho visto tanti risultati nella mia lotta alla depressione e nel sostegno di mia madre che, mentre prima non era d’accordo con la mia scelta, ora mi ha anche aiutato a preparare il mobile per il Gohonzon».

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