Sabato 13 e domenica 14 settembre si è tenuta presso il Centro culturale romano la prima riunione dello staff italiano di Relazioni esterne: chiediamo notizie al responsabile nazionale Roberto Minganti
Roberto qual è la tua prima impressione dopo questo incontro?
Che finalmente esiste un gruppo italiano che si occupa delle relazioni esterne dell’Istituto. Dico “gruppo italiano” perché sono stati nominati dei coordinatori per ogni regione: esisteva già prima un gruppo, ma non c’era questa rappresentanza locale, che ora è diventata indispensabile. Vorrei aggiungere che se da una parte è vero che sono responsabile nazionale, dall’altra questo gruppo fin dalle prime battute si è dimostrato così unito che possiamo considerarci un unico organismo.
Di cosa si occuperà questo gruppo?
Fondamentalmente di far conoscere nella società italiana la Soka Gakkai, l’attività del nostro maestro Daisaku Ikeda e il Buddismo di Nichiren Daishonin. Allo stesso tempo di proteggere il nostro Istituto dalle diffamazioni o dagli attacchi che può ricevere: viviamo nell’epoca di mappo e la stupidità trova sempre nuovi modi per mostrarsi. L’ultimo è internet, per esempio.
Puoi dirci qualcosa sui contenuti di questa prima riunione?
Contrariamente alle aspettative – così mi hanno detto i partecipanti – invece di parlare di “tecnica relazionale”, ci siamo concentrati sull’atteggiamento buddista che dovremmo avere: siamo fortunati perché il primo responsabile delle relazioni esterne in Giappone è stato il presidente Ikeda. Quindi abbiamo studiato i brani della Nuova rivoluzione umana dove lui stesso parla estesamente di questa attività. In sintesi ci siamo detti che dobbiamo accelerare la nostra personale rivoluzione umana.
Cosa cambierà nell’attività dell’Istituto?
Sicuramente i rapporti con la società saranno incrementati e ogni membro avrà un referente regionale con il quale confrontarsi prima di far partire iniziative personali rivolte all’esterno o per avere informazioni su qualsiasi argomento. Purtroppo in passato venivamo a conoscenza di iniziative che coinvolgevano l’Istituto dopo che i contatti erano già stati presi: questo atteggiamento quasi sempre è risultato dannoso. Il nostro Istituto è fondamentalmente un ente religioso e questo aspetto non deve mai diventare secondario rispetto ad altri.
Progetti per il futuro?
Prima di tutto ci incontreremo ogni mese: sarà un grande impegno per chi verrà dalle regioni più lontane, ma tutti hanno desiderio di incontrarsi. Abbiamo molto lavoro da fare insieme per presentare l’Istituto all’esterno e per creare buone relazioni. La base di tutto, comunque, come insegna il presidente Ikeda è la relazione umana, il rapporto di amicizia che riusciamo a creare con ogni singola persona: tutti i progetti ruotano intorno a questo punto fondamentale.
LO STAFF
Responsabile nazionale: Roberto Minganti
Piemonte e Val d’Aosta: Walter Nuzzo
Lombardia e Triveneto: Romano Jeran
Liguria: Elisabetta Lodoli
Emilia e Romagna: Simone Rosselli
Toscana: Riccardo Pacci
Umbria: Rossana Battista
Marche: Michele Sereni
Lazio e Molise: Roberto Francini
Abruzzo: Antonio Colangelo
Campania e Basilicata: Giuseppe Palatucci
Puglia: Velleda Budassi
Calabria: Annamaria Olivieri
Sicilia: Giuseppe Zimmardi
Sardegna: Roberta Aramu
COORDINAMENTO CENTRALE
Francesco Santangelo
Vanessa Donaggio
Donatella Pavone
Enzo Cursio
Guido Giordano
Francesca Corrao
Marta Arkerdar
• • •
Dialogo e ambiente a Milano
Presentazione del libro Daisaku Ikeda, maestro di dialogo e conferenza di Raffaele Mantegazza presso la storica Società Umanitaria.
A Corsico notte bianca per la pace e il dialogo
Nell’ambito della “Notte bianca per la pace” organizzata dal comune di Corsico, il 20 settembre si è tenuta la presentazione del libro Daisaku Ikeda, maestro di dialogo. Presenti l’autrice Prisca Giaiero, l’assessore per la Pace del comune Ernesto Ferrario e Gianni Castoldi in rappresentanza dell’Istituto. A parlarne era una giovane studiosa, l’autrice, con alle spalle esperienze nel campo di cooperazione internazionale e interculturale, attiva in organizzazioni per il sostegno ai rifugiati e richiedenti asilo e al momento impegnata nella progettazione europea nell’ambito delle politiche sociali e del lavoro.
Giaiero ha raccontato come per due lunghi anni si sia appassionata e abbia lavorato su un ampio quantitativo di materiale, i dialoghi tra il presidente Ikeda e i vari personaggi del mondo della cultura ed espressione delle altre religioni. Quello che l’ha colpita di più è il concetto che Ikeda, pienamente in accordo con i suoi interlocutori, faccia partire tutto dalla riforma interiore. È il concetto di “rivoluzione umana”, un concetto che spiega come alla base di un vero dialogo ci debba essere la capacità di aprirsi agli altri, di sapersi e saperli ascoltare, di trovare i punti in comune, di riflettere, di continuare incessantemente a gettare ponti, invece che arroccarsi in inutili castelli.
Carla Biondi
• • •
La mostra “I semi del cambiamento” presso la Società Umanitaria
Domenica 28 settembre, presso la Società Umanitaria, a Milano, si è svolta la mostra I semi del cambiamento. La Carta della Terra. In contemporanea anche la presentazione del libro Il colore del grano. I bambini e la natura (Ed. La Meridiana, 2008), di Raffaele Mantegazza, docente di pedagogia, professore associato all’Università degli Studi di Milano Bicocca.
I diciassette pannelli della mostra, promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, accompagnati da un video, erano allestiti in una sala adiacente a uno dei bellissimi chiostri della Società Umanitaria.
L’iniziativa si pone l’obiettivo di divulgare i princìpi della Carta della Terra, sensibilizzare le nostre coscienze e riconoscere il potenziale di cittadini capaci di apportare un contributo significativo nella realtà quotidiana. Uno strumento che può essere impiegato per stimolare le nostre coscienze è l’educazione. Essa ci permette di maturare un forte senso critico nei confronti della società in cui viviamo. Ideale, quindi, il connubio con la presentazione del libro.
Durante la conferenza, Mantegazza ha messo in luce l’importanza di educare il bambino alla natura per far sì che egli impari a farne parte e a rispettarla. «Passare sulla Terra con piede leggero […] è possibile solamente se la si intende come la casa di tutti e di tutte, di uomini e donne, di bambini e bambine, di animali e di piante, di fiumi e di montagne: la casa che ci ospita ma che pretende da noi un profondo rispetto, che […] non può sopravvivere se non grazie al nostro aiuto, alla nostra attenzione, alla nostra cura» (da Il colore del grano. I bambini e la natura).
Ed è proprio questo il messaggio che dalla mostra e da questa conferenza nasce e ognuno porta con sé: tutto dipende da noi e sta a noi decidere di agire per il bene comune.
Alice Caroli