«Kosen-rufu è una guerra di parole. Senza parole che incoraggino le persone, senza parole che dimostrino la verità del Buddismo e la correttezza del movimento della Soka Gakkai, kosen-rufu non progredirà mai. Le parole che esortano lo spirito sono le “armi” della rivoluzione pacifica – la rivoluzione umana – per realizzare una trasformazione fondamentale nella vita di ogni individuo. Le parole sono vita, sono luce, sono speranza. Continuerò a riversare ogni briciolo del mio essere nel parlare e nello scrivere, fino all’ultimo momento della mia vita!» (NRU, 10, 31).
Con il desiderio di seguire l’esempio del maestro settanta giovani provenienti dalle diciannove redazioni del giornale della Divisione giovani, Il Volo Continuo, si sono incontrati dal 10 al 12 febbraio a Pescia (in provincia di Pistoia). Le attività sono state animate da una sola domanda: «Come rendere il giornale un mezzo sempre più potente per la rivoluzione umana di ogni singola persona?». Questo ha permesso la condivisione di tante nuove idee per far crescere la qualità della pubblicazione. La mattinata del sabato dedicata allo studio si è aperta con la proiezione del video del presidente Ikeda alla quale è seguita la spiegazione del Gosho Risposta a Kyo’o. Nel suo intervento Mitsuhiro Kaneda ha fornito indicazioni preziose su come leggere e approfondire lo studio del Gosho: cercare in ogni frase scritta dal Daishonin il tipo di spirito che lo animava, chiederci cosa c’è dietro ogni suo incoraggiamento e impegnarci per sviluppare questo atteggiamento. «Avere fede nel potere illimitato della vita – ha affermato Kaneda – corrisponde al raggiungimento della Buddità». Nel pomeriggio si è parlato di come Il Volo Continuo possa sostenere, nel 2006, i giovani italiani nella realizzazione di kosen-rufu attraverso lo shakubuku, la diffusione nella società dell’umanesimo buddista. La domenica mattina si è letto il Seikyo Shimbun con Tamotsu Nakajima. «Il giornale è un mezzo per far arrivare lo spirito del Buddismo nel mondo» ha affermato Nakajima, esortando i presenti a praticare seguendo l’esempio del presidente Ikeda, la cui attività principale è incoraggiare ogni singola persona che incontra. A fine incontro, i giovani redattori hanno dipinto una grande tela da regalare a sensei, come simbolo della loro promessa: l’impegno di portare avanti insieme a lui questa “lotta di parole” per realizzare il sogno di vivere in un mondo pacifico dove ognuno possa esprimere il suo massimo potenziale e… divertirsi!
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I genitori: Budda in ascolto
di Luisa Giorgi
«Nessuna famiglia sfugge al dolore. Ci sono giorni in cui fischia il vento e giorni in cui cade la pioggia. Alcuni giorni sono tristi e altri piacevoli. È tutt’altro che facile riuscire a vivere tutta la vita felicemente. L’armonia familiare vale molto di più di qualsiasi ricchezza» (Daisaku Ikeda, RU, 1, 20).
Parole espresse con il cuore quelle che hanno riempito la sala del Centro culturale di Firenze il 28 gennaio. Parole di esperti pediatri, educatori, genitori immersi nelle problematiche adolescenziali e nelle difficoltà di avere figli affetti da patologie.
Si è infatti aperta con il tema complesso del disagio giovanile la prima di una serie di conferenze organizzate dallo staff medico, volte ad affrontare il difficile rapporto tra genitori e figli nel periodo dell’adolescenza e nel sopraggiungere di determinate patologie quali il deficit d’attenzione e iperattività (ADHD, DDAI) e la depressione.
L’intervento del pediatra Renzo Bini, che ha spiegato come la famiglia dei nostri giorni si sia strutturalmente modificata, ha posto l’accento sull’importanza del corretto comportamento del Budda nei panni di genitore: coerenza, capacità d’ascolto e ricerca d’intimità con il figlio sono le basi per affrontare la sofferenza di un adolescente e ricreare la giusta armonia familiare.
Ludovica Dalflitto, pediatra di famiglia, ha esposto i sintomi e le terapie per combattere iperattività e depressione, molto frequenti nei bambini e nei giovani, ribadendo come, per sua esperienza personale, una forte pratica corretta «illumina e velocizza sorprendentemente i tempi della guarigione».
Infine, Raimonda Ugolini, insegnante di scuola superiore, ha ricordato quanto sia importante impegnarsi nella creazione di valore all’interno del proprio ambiente. Con il suo impegno personale di educatrice, grazie alla sua determinazione e nonostante le mille difficoltà, infatti, Ugolini ha aiutato moltissimi alunni in difficoltà. Gli interventi sono stati accompagnati da toccanti letture di Miriam Bardini, che opera attraverso il teatro con i giovani da oltre trent’anni.
I prossimi appuntamenti:
21 maggio Corpo e sessualità
8 ottobre Stupefacenti e alcool. Morti premature
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Un weekend con le responsabili nazionali donne
di Maria Cerruti e Monica Piccini
Sono i primi di gennaio. Le responsabili nazionali della Divisione donne hanno deciso: ogni due mesi dedicheranno un fine settimana alla visita di una zona d’Italia, insieme alle giovani donne, una bella novità. Non solo grandi riunioni, ma anche incontri personali, per andare a trovare chi abita in luoghi isolati, o sta attraversando un periodo difficile.
Primo appuntamento il 18 e 19 febbraio in Lombardia. A fine gennaio le responsabili di Milano iniziano a incontrarsi per recitare Daimoku e organizzare tutto: gli spostamenti, le guide personali e una grande riunione. Arriva il 18 febbraio e al Centro culturale – quel Centro che alla fine di quest’anno i milanesi saranno costretti a lasciare perché scade il contratto di locazione – le donne del Corallo hanno preparato una calorosa accoglienza per le responsabili che arrivano da Firenze e da Roma. Il tempo di mangiare qualcosa e via, si parte per Bergamo, Como, Varese, Pavia e Milano stessa.
Sono incontri di incoraggiamento, nei quali il termine “maestro” diventa qualcosa di meno teorico, perché le sue parole, trasmesse vita a vita, con il calore di un incontro, sono più vicine. Nel tardo pomeriggio si ritorna al Centro culturale per una riunione di donne e giovani donne; è l’occasione per scambiare domande ed esperienze.
Alla mattina del 19 la grande riunione con trecentocinquanta responsabili di gruppo che arrivano da tutta la Lombardia: sono loro le vere colonne della nostra organizzazione. Dopo aver ascoltato una bellissima esperienza, Asa Nakajima e Anna Conti riportano quanto sentito al summit europeo a Trets lo scorso gennaio. Poi le domande, su come conciliare gli impegni dell’attività buddista con la vita quotidiana, su come comportarsi per l’ora di religione dei figli a scuola, sulla responsabilità di gruppo e sulle riunioni di discussione. Le ospiti rispondono basandosi sulla propria esperienza, sottolineando che la cosa fondamentale è la relazione personale con il Gohonzon, oltre al buon senso.
Il primo weekend di attività delle responsabili nazionali donne si conclude lasciando nel cuore delle partecipanti il desiderio e coraggio di ripartire nella propria vita e nell’attività con una nuova determinazione.
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Dalla Consulta nazionale
Durante la riunione della Consulta nazionale (l’assemblea dei responsabili di area e nazionali) tenutasi al Centro culturale di Roma il 5 marzo è stato confermato il testo della quarta preghiera silenziosa che ha subito alcuni aggiustamenti. Il testo attuale è disponibile anche presso i negozi della Creacommercio.
Il testo della quarta preghiera
Preghiere personali e per i defunti
Prego per poter manifestare la Buddità nella mia vita, per trasformare il karma negativo causato dalle mie offese alla Legge in questa vita e in quelle passate e per realizzare i miei desideri nel presente e nel futuro.
(Offrire qui le proprie preghiere personali)
Prego per tutti i miei parenti, amici e per tutti gli esseri viventi defunti, in particolare per:
(Ricordare qui i propri cari, suonando ripetutamente la campana. Poi recitare Nam-myoho-renge-kyo tre volte)
Prego per la pace nel mondo e per la felicità di tutta l’umanità.
(Suonare la campana tre volte e concludere con sansho)
Comunicazione per i membri
Le offerte all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai
possono essere effettuate anche tramite bonifico bancario.
Ecco le coordinate per effettuare il bonifico.
Intestazione del conto: ISTITUTO BUDDISTA ITALIANO SOKA GAKKAI
C/C 000021391503 – ABI 07601 – CAB 02800 – CIN S
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Congratulazioni ai giovani riuniti a Falconara (AN) che per il 2006 hanno il grande obiettivo di costituire un “Castello di kosen-rufu per le Marche”. Il 19 febbraio si è tenuto un meeting di squadre byakuren e soka-han che ha riunito 140 ragazze e ragazzi. Come afferma il presidente Ikeda: «La determinazione dei giovani a realizzare gli obiettivi fa la differenza!».
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L’Università di Bologna incontra la Soka University di Tokyo
Il 16 febbraio scorso gli iscritti al master in “Sviluppo e cooperazione internazionale” e una delegazione di studenti giapponesi si sono confrontati sulle difficoltà dell’economia globale. Uno scambio di esperienze sulle problematiche poste dalla globalizzazione che i due atenei rinnovano di anno in anno con l’intento di alimentare una nuova cultura fondata sulla comunicazione interculturale.
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Le Olimpiadi dei volontari
Sono molti i membri della Soka Gakkai che hanno sostenuto l’evento olimpico. Il 28 febbraio il coordinatore dei volontari delle Olimpiadi Piero Gros ha visitato il Centro culturale di Torino per ringraziarli per la loro collaborazione.
Volontariato coraggioso a ogni età
Rosella Bono, addetta alla consegna divise
Sono divenuta volontaria alle Olimpiadi per caso; mio marito era interessato mentre io no, ma lui ha presentato la domanda a mio nome a mia insaputa. A 67 anni mi dicevo: «Cosa ci vado a fare?» eppure è stata un’esperienza meravigliosa. Ho sentito forte il principio di itai doshin (diversi corpi, stessa mente): abbiamo letteralmente invaso Torino con il nostro lavoro di volontariato e illuminato tutto il Piemonte con ogni nostra azione.
Ho realizzato anche una personale esperienza di fede: piccola ma incredibile! Durante questi giorni sentivo forte il desiderio di accennare al fatto che sono buddista, così mi sono portata dietro un libro di mie poesie scritte un po’ di anni fa che avrebbe potuto incuriosire delicatamente le altre volontarie. Così è stato! Dopo circa un’ora, quelle compagne erano già intente a trascrivere delle frasi d’incoraggiamento di Daisaku Ikeda, che stavano nel libro da oltre cinque anni in fotocopie sbiaditissime. Che gioia!
Infine da questa incredibile esperienza di volontariato ho tratto un grande vigore e una grande forza: alla mia “tenera età” mi sono sentita orgogliosa di aver vissuto questi momenti unici e di aver dato il mio speciale contributo.
Medaglie d’oro nella fede
Giancarlo Pellecchia, assistente commerciale all’ufficio stampa delle Olimpiadi al Lingotto
Sono un laureando in scienze internazionali e diplomatiche e lavoro per un’azienda telefonica. Naturalmente avevo il grande desiderio di lavorare per i giochi olimpici così, dopo aver superato la selezione, sono stato mandato dalla mia azienda a fornire assistenza commerciale all’ufficio stampa delle Olimpiadi al Lingotto: è stata una delle esperienze più esaltanti della mia vita! Certo i momenti difficili non sono mancati, certe volte sembrava che il mondo fosse ammassato in pochi metri quadri, ma come apparivano tutti distanti, separati, ognuno chiuso nel suo modo di vivere e di pensare (gli americani da una parte, i cinesi dall’altra, ecc.); tuttavia ho pensato che se sensei dialoga con tutto il mondo, io avrei potuto fare altrettanto basandomi sul Gohonzon, sulla compassione e sul profondo rispetto per gli altri. Così sono riuscito a creare tanti nuovi legami di amicizia con molte persone nonostante usi, costumi e modi di pensare a volte lontanissimi (gente da 80 paesi, anche l’Uzbekistan!). I ricordi più belli sono la città di Torino brulicante di vita, il camminare per la strada sorridendo alle persone, facendo nuove amicizie con semplicità. È stato qualcosa di magico, una speranza di pace che diventa realtà, emozioni che avevo già vissuto ogni volta che ho avuto l’opportunità di incontrare membri della SGI!
Lo spirito olimpico è molto vicino allo spirito della rivoluzione umana, tuttavia abbiamo un vantaggio: le Olimpiadi finiscono, si ritorna alla vita di sempre e quell’emozione rimane solo un bel ricordo, ma l’azione per kosen-rufu non finisce mai. Viviamo sempre in modo olimpico e diventiamo medaglie d’oro della fede. Adesso insieme a tutti i membri di Torino puntiamo a preparare una grandissima riunione europea dei giovani nel 2008 a cui invitare il presidente Ikeda. Lo slogan non è difficile da trovare: PASSION FOR KOSEN-RUFU LIVES HERE!
Sfidare e vincere il luogo comune
Giusi Lo Russo, coordinatrice di un gruppo di volontari
La mia esperienza è stata davvero tutta particolare perché l’ho vissuta attraverso quella dei ragazzi che ho accompagnato (lavoro nel reparto psichiatria di una ASL) e che hanno partecipato come volontari ai giochi olimpici. Ho seguito e sostenuto il percorso di questi ragazzi che si sono sfidati duramente in questi giorni e ne sono usciti pieni di gioia e soddisfazioni.
Uno di loro, per esempio, che a causa di un ricovero rischiava di non poter partecipare, è riuscito invece a sostenere l’impegno e a giungere alla conclusione arricchito di una gratificazione personale impareggiabile.
Questi miei ragazzi hanno vinto il pregiudizio che li circonda dimostrando di poter vincere con la forza del loro entusiasmo e del loro impegno.
Tutte queste esperienze preziose vengono dal Gohonzon e io sono felice di aver scelto di riprendere a lavorare in questo campo tre anni fa, determinando di realizzare kosen-rufu giorno dopo giorno nel quotidiano del mio lavoro!
La pratica buddista al centro di ogni giornata
Cristina Guglielmoni, ufficio stampa delle Olimpiadi al Lingotto (attivazione e funzionamento servizi)
Stavo combattendo con tutta me stessa per superare un difficilissimo periodo della mia vita. Una grossa ingiustizia subita nel lavoro e il fatto di essere stata messa seriamente nei guai sotto il punto di vista professionale mi avevano portato a perdere la fiducia nella pratica e quasi a smettere di praticare. Con molta fatica, stavo cercando di rialzarmi e di recitare molto Daimoku.
Dopo 5 giorni al ritmo di 4 ore di Daimoku al giorno, mi venne in mente di chiamare una persona, coinvolta professionalmente nelle Olimpiadi invernali di Torino, a cui circa tre settimane prima avevo mandato il mio curriculum. Era sabato, e si era già dimenticato di me, ma mi fece inviare nuovamente il curriculum. Tre giorni dopo ricevetti una chiamata dall’ufficio stampa delle Olimpiadi. Una persona si era appena dimessa, e avevano urgentemente bisogno di sostituirla.
Feci il colloquio al telefono, e il lavoro mi fu offerto al telefono, evitandomi così la scomodità, l’impegno e la spesa di prendere l’aereo! Si trattava di una posizione manageriale, pagata benissimo, che mi avrebbe dato la possibilità di vivere un’esperienza unica, rimanendo inoltre per due mesi nella mia città, Torino, con la mia casa, i miei amici e la mia famiglia.
Vivevo lontana dall’Italia ormai da più di due anni, e la mia famiglia era fuori di sé dalla gioia! Ho lavorato per le Olimpiadi per due mesi, sono stati molto impegnativi, ma hanno arricchito meravigliosamente la mia vita! Mi accorgo ora che se avessi avuto un lavoro stabile, sia interessante che poco soddisfacente, non avrei mai avuto il coraggio di licenziarmi per prendere un lavoro bellissimo certo, ma temporaneo, di soli due mesi! Di sicuro non avrei mai neanche inviato il mio curriculum.
Ho visto la mia situazione cambiare quando ho ricominciato a mettere la pratica buddista al centro della mia vita e all’inizio di ogni mia giornata.
La voce olimpica
Nino La Piana, creatore dell’Inno dei Volontari
Una sera mi sono ritrovato con un amico che lavora nel coro che mi ha detto: «Ma perché tu e Stefania non create un inno?». Ci abbiamo provato, l’abbiamo fatto sentire agli organizzatori ed è piaciuto. È stato stampato in 23000 copie e distribuito a tutti, in sei lingue diverse. Sono orgoglioso di aver composto da volontario l’inno dei volontari perché lo spirito olimpico si è davvero incarnato in loro! Mi piacerebbe che in futuro diventasse l’inno dei volontari in generale.
Emozioni e valori fondamento di vita
Piero Gros, coordinatore dei volontari
Lo sport dà grandi soddisfazioni e gioie. Io sono stato un privilegiato. A diciott’anni dal niente sono diventato campione del mondo di sci alpino e quindi famoso, conosciuto e anche ricco. Ero un semplice finanziere, ho vinto la gara in Val d’Isère e in un giorno ho guadagnato quanto guadagnavo in un anno. Mi sono trovato in un mondo completamente diverso; io che venivo da una famiglia contadina ho preso l’aereo per la prima volta a diciott’anni!
Quando ero a Sion nel 1999 come telecronista ho esultato perché Torino era stata scelta per le Olimpiadi invernali del 2006. Non mi immaginavo certo che mi sarei occupato dei volontari e dell’organizzazione. Eppure è successo e ho incontrato tanta gente, sono andato in tante scuole a portare i valori dello sport, così importanti. Io credevo tantissimo nei volontari e credevo che non avremmo avuto difficoltà a trovare questo esercito di persone che hanno vissuto un’esperienza indimenticabile e così è stato. Il fatto di essere qui stasera fra persone che discutono e dialogano per trovare un accordo è fondamentale: anche lo sport è aggregante e ci fa vivere delle emozioni uniche. Sta a noi adesso proporre di fare anche delle piccole cose e continuare su questa strada: questo è il messaggio che ha dato la città.
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A scuola di felicità
Un fiore variopinto sboccia sotto un cielo arcobaleno. Marco, sei anni, ha portato a termine il suo lavoro. Raccoglie i colori e prima di andarsene saluta i suoi compagni di gioco. Anche oggi, per la seconda volta, ha partecipato con gioia al Gruppo famiglia, incontro che si tiene mensilmente al Centro culturale di Bologna e al quale partecipano giovanissimi sotto i dodici anni, accompagnati ovviamente dai genitori. Un’iniziativa fresca che Sandrine, mamma di Marco, ha portato avanti con coraggio e determinazione dalla sua ideazione fino al primo appuntamento a gennaio scorso. Questi incontri si basano sullo spirito degli insegnamenti di Tsunesaburo Makiguchi, che mette al centro del processo educativo la creazione di valore. Come scriveva il fondatore della Soka Gakkai, «creazione di valore è parte integrante di ciò che significa essere uomini». Makiguchi chiamò “educazione creativa” l’educazione che coltiva «la capacità di creare benefici e di rimuovere i danni, di amplificare il bene ed evitare il male, di creare la bellezza e rifiutare la bruttezza diventando sensibili a tutto ciò che ci circonda» (Daisaku Ikeda, L’educazione soka, Esperia edizioni). Per restare in sintonia con questo pensiero – per quanto gli incontri siano anche un momento di confronto fra genitori – i veri protagonisti dei meeting sono necessariamente i bambini. Si tratta di un modo per dare loro l’opportunità di sviluppare il potenziale creativo attraverso le diverse attività artistiche. Con questo intento da marzo i bambini saranno coinvolti in laboratori di teatro e poi ancora di musica e canto per dare a queste piccole gemme la possibilità di crescere e manifestare la loro bellezza.
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Il Buddismo di Nichiren Daishonin
Profilo storico e principi fondamentali
a cura di Maurizio di Benedetto
Esperia Edizioni, pagg. 269 (€ 9,50)
Prendendo le mosse dalle origini del pensiero buddista, di cui delinea brevemente l’evoluzione nel corso dei secoli attraverso India, Cina e Giappone, la pubblicazione si prefigge lo scopo di illustrare i principi fondamentali dell’insegnamento di Nichiren Daishonin.
Delle tre parti che compongono il libro, la prima verte essenzialmente sul Buddismo antico, la nascita della tradizione mahayanica e il Sutra del Loto, che di tale corrente è considerato il testo principale. La seconda esamina l’interpretazione del sutra stesso a opera di T’ien-t’ai, con speciale riguardo alla teoria di ichinen sanzen e alle implicazioni filosofico-dottrinali che essa comporterà prima nella scuola di Dengyo e poi in quella di Nichiren. La terza parte, infine, studia in dettaglio l’insegnamento del Daishonin, l’iscrizione del Dai-Gohonzon e la missione di realizzare kosen-rufu raccolta nel secolo scorso dalla Soka Gakkai.
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COME ABBONARSI alle pubblicazioni dell’Istituto
Il Nuovo Rinascimento, Buddismo e Società e Il Volo Continuo sono le tre testate edite dall’Istituto Buddista.
Buddismo e Società, bimestrale, è dedicato allo studio del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Il Nuovo Rinascimento, quindicinale, si occupa dell’attività della Soka Gakkai e del suo presidente, Daisaku Ikeda, in Italia e nel mondo.
Il Volo Continuo, settimanale, è il giornale dei giovani.
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