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Questo numero lo facciamo noi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:29

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    Questo numero lo facciamo noi

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    Un’idea creativa ispirata al Nuovo Rinascimento è diventata un’occasione per rafforzare i legami fra i membri del Lazio dei settori Fiano Romano e Capena. Per l’anniversario della fondazione della Divisione donne del 9 giugno, le donne hanno raccontato, con brevi esperienze, l’importanza che la rivista ha nella loro vita. L’attività si è concretizzata in un’originale “rivista” composta da tutte le loro testimonianze a cui, con diverse modalità, hanno partecipato tutti, ciascuno contribuendo a suo modo. Dietro a questo impegno è avvenuto molto di più: i due settori hanno raggiunto circa il 90% degli abbonamenti sia al Nuovo Rinascimento che a Buddismo e Società, e lo stesso vale per il capitolo di cui fanno parte. Il forte legame con la testata è espresso nel desiderio di condividerne sempre più i contenuti, cercando di trasmetterne a tutti l’importanza.

    Stefania De Vecchis: «La compassione emerge da un senso di uguaglianza e di interconnessione con le altre persone; si nutre del rispetto per la dignità della vita, la nostra e quella degli altri e del desiderio di vedere l’affermazione di questa dignità. L’intento della compassione è quello di alleviare la sofferenza e dare gioia, mirando ad aiutare l’altra persona a vincere nella vita. Non conosce tornaconti personali» (NR, 466, 12). Grazie alla compassione ho imparato a vivere e a vedere ogni situazione con gli “occhi del Budda” e, cosa ancora più importante, ho imparato ad avere compassione di me stessa. Una mattina durante una recitazione molto energica in cui mi facevo cullare dal dolce suono del Daimoku mi sono commossa e mi sono detta: «Amati Stefania, perché tu sei Nam-myoho-renge kyo». In quel preciso istante per la prima volta, mentre il mio corpo veniva avvolto da mille emozioni, ho percepito profondamente di essere un Budda.

    Viviana Girani: «Se vuoi liberarti dalle sofferenze di nascita e morte […] devi cogliere la mistica verità che è originariamente inerente a tutti gli esseri viventi. Questa verità è Myoho-renge-kyo. Di conseguenza recitare Myoho-renge-kyo ti permetterà di cogliere questa mistica verità innata in tutti gli esseri viventi» (RSND, 1, 3). Ho letto questa frase per la prima volta su un Nuovo Rinascimento del 1989. Avevo da poco iniziato a praticare il Buddismo e non capii bene cosa significasse, ma qualcosa dentro di me mi disse che in quelle parole c’era il senso di tutta la vita. Dopo oltre vent’anni di pratica continuo a sentire che il concetto più profondo del Buddismo di Nichiren è racchiuso in questa frase di Gosho. Per alcuni istanti ho compreso cosa significhi “libertà assoluta”, ma sono stati sufficienti per sviluppare il desiderio irrinunciabile di perseguire per sempre quella libertà, fino a conquistarla.

    Eva Srovnalikova: «Toda assumeva un atteggiamento sempre severo verso i giovani che leggevano giornali pieni di bugie e falsità e li rimproverava duramente. “Leggete buoni libri! Prendete familiarità con la lettura di alto livello!”(NR, 459, 10). Trovo le parole di Toda più attuali che mai. La lettura di qualità ha il potere di elevare lo spirito dell’uomo. Attraverso gli scritti buddisti approfondiamo, ma soprattutto, siamo in grado di capire meglio la vita. Tutto quello che ci succede, ma anche quello che non accade direttamente a noi e ci fa soffrire, leggendo e studiando, possiamo trasformarlo per arrivare a costruire insieme kosen-rufu.

    Rosaria Graccione: Sono stata giorni a pensare che cosa del Nuovo Rinascimento potesse avermi colpito in particolare, ma non riuscivo a concentrarmi perché da mesi la mia situazione personale e familiare stava cambiando. Poi ho riguardato i vecchi numeri del Nuovo Rinascimento e tutto mi riconduceva alla trasformazione, a non arrendersi mai, al veleno che si trasforma in medicina e alla primavera che segue sempre l’inverno. Allora ho capito. Il rinnovamento è sempre necessario, una crisalide si trasforma sempre in farfalla e non sarà mai più bruco. In questo senso dobbiamo sempre ricordarci che una volta stabilito l’obiettivo, dobbiamo pregare e agire finché non lo abbiamo realizzato. Perseverare a volte è faticoso ma se alla base c’è una profonda convinzione, da lì nascono la forza e il coraggio indispensabili per continuare ad agire in quella direzione.

    Anna Maria Trapanese: Dunque dal l982 al 2012 fanno trent’anni; cinquecento copie. Beh, io le ho lette tutte. Ogni copia mi ha insegnato qualcosa, ha cambiato un poco il mio punto di vista, aiutandomi a trasformare la mia oscurità un po’ più in Illuminazione. È stata una guida di sensei, o un’esperienza o un articolo della redazione, o il resoconto di un corso. Ancora oggi, quando lo ricevo, lo apro subito e la sera stessa, a letto, lo leggo. C’è sempre qualcosa per me, qualcosa che posso raccontare agli altri, qualcosa che mi incoraggia a continuare e con cui posso incoraggiare. «Se non fai domande e non risolvi i tuoi dubbi, non puoi disperdere le oscure nuvole dell’illusione, così come non potresti percorrere mille miglia senza gambe», dice Nichiren (RSND, 1, 915).

    Ombretta Forti: «Nessuno può evitare le quattro sofferenze […]. Una vita senza problemi, né scopi, né lotte impedisce lo sviluppo di una vera saggezza e profondità. Una vita di questo tipo, in definitiva, non ha né scopi concreti né direzioni» (NR, 371, 7). Poco tempo fa ho recitato Daimoku davanti al Gohonzon con l’obiettivo di comprendere il senso delle esperienze di sofferenza, sogni e illusioni. Attraverso la lettura di questo discorso del presidente Ikeda, così come tutta la rivista che racchiude la forza e la saggezza del cambiamento, ho iniziato a “leggere” la mia vita con caratteri chiari e in angolazioni prima ignorate. Oggi ringrazio tutte quelle sofferenze che ieri consideravo l’anello debole e che adesso vivo come un dono. Non vorrei essere nessun’altra persona se non quella che sto scoprendo di essere; oggi gioisco dove ieri mi lamentavo e quella che ritenevo la fine di una vita ora la ritengo il suo meraviglioso inizio!

    Tania Satumo: Siamo in un periodo di crisi, duro e difficile per tutti. Anche il mio compagno si è trovato a subire gli effetti di questa crisi finanziaria con l’”aggravante” di un atteggiamento chiuso e pigro. Mi sentivo sola, tanto da pensare che non fosse l’uomo giusto per me. Ma la parola “crisi”, nella scrittura cinese è composta da due ideogrammi: il primo significa “pericolo”, il secondo “opportunità”. Era scritto su un articolo de Il Nuovo Rinascimento (NR, 450, 19) che mi fece riflettere sul fatto che noi cambiamo istante dopo istante. Un’altra frase, tratta dal Gosho L’arco e la freccia mi indicò la strada. La frase di Nichiren dice: «È il potere dell’arco che determina il volo della freccia […], è la forza della moglie che guida le azioni del marito» (RSND, 1, 585). Nel commento si spiegava che in una relazione sana due persone si incoraggiano a vicenda per conseguire i propri obiettivi e condividere speranze e sogni. Una relazione d’amore dovrebbe essere una continua fonte di ispirazione, energia e speranza. Decisi che la mia situazione doveva cambiare. Cominciai a recitare Gongyo e Daimoku con uno spirito diverso, con riconoscenza e gratitudine, con la convinzione e la certezza di meritare la felicità assoluta. Alla fine ho scoperto di aver sempre creduto in questa nostra storia, e un bel giorno gli ho detto: «Io credo in te». Ero finalmente riuscita a credere nella mia Buddità e nella sua. Lui ha smesso di fumare e la sua salute è migliorata tantissimo, ha creato nuove relazioni di amicizia, ha ripreso in mano la chitarra e suona per me, per gli amici e dà anche lezioni. Insomma la sua vita si è aperta. E io, ogni giorno, non manco di ringraziare.

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