Congratulazioni a tutti gli uomini della Soka Gakkai italiana per il cinquantunesimo anniversario dalla fondazione! Ogni mese saranno pubblicati degli incoraggiamenti del presidente Ikeda dedicati agli uomini, che possono essere utilizzati anche nelle nostre riunioni di Divisione. Desideriamo aprire una nuova fase nella rivoluzione umana “maschile” caratterizzata da una forte relazione maestro-discepolo, e allo stesso tempo creare una grande consapevolezza sull’importanza di realizzare kosen-rufu in Italia e una veloce crescita personale.
Realizzare il desiderio dei tre maestri
«Il requisito fondamentale per lo sviluppo e la vittoria risiede nel fatto che gli uomini, figure centrali all’interno della propria famiglia, del proprio lavoro e della propria zona, siano sempre intraprendenti e ambiziosi. Quando gli uomini sono forti e in buona salute, anche le donne e i giovani possono continuare a lottare sentendosi protetti e al sicuro.
«Miei preziosi membri della Divisione uomini, pilastri dorati che proteggete fino in fondo la famiglia Soka, siete davvero nobili e degni di lode! Era proprio questo il desiderio dei presidenti Makiguchi e Toda. Per questo ho creato la Divisione uomini: per realizzare e rendere concreto il cuore dei maestri che si sono alzati da soli e hanno preso in mano le redini della Soka Gakkai quando erano già uomini adulti e maturi».
(Da La grande strada verso la nostra vittoria)
Esempi di fede
«Gli uomini rappresentano un esempio di fede per gli amici delle altre Divisioni. Tutti osservano come si comportano gli uomini, ricchi di esperienze di vita. Perciò, qualunque cosa accada, se essi portano avanti una fede forte dimostrando un nobile esempio, anche le donne e i giovani li seguiranno con gioia. Al contrario, se gli uomini si comportano in modo irresponsabile o smettono di praticare, i successori perderanno di vista gli obiettivi e in certe situazioni nutriranno dubbi nella fede».
«Alla cerimonia di fondazione della Divisione uomini c’erano anche numerosi membri che da giovani si erano impegnati per kosen-rufu insieme a sensei. Eravamo tutti giovani – racconta Akira Kuroyanagi – e avevamo tante preoccupazioni. Anch’io passai di Divisione a soli trentadue anni e cercavo di capire come poter guidare un’organizzazione così eterogenea. Un giorno rivolsi una domanda in proposito al maestro Ikeda ed egli mi rispose pieno di convinzione: “Fai come me. Fai tutto ciò che hai imparato da me. Le persone all’interno dell’organizzazione vivono ognuna la propria situazione. Quando ci ritroviamo soli con noi stessi la nostra pratica tende a indebolirsi. La nostra pratica è fonte di benefici, perciò il ruolo dei responsabili è trasmettere alle persone la pratica corretta. Per fare questo è importante diventare un buon esempio nella fede”» (Daibyakurenge, gennaio 2016)