Francesco Santangelo, responsabile nazionale della Divisione giovani uomini, risponde ad alcune domande che vogliono fare chiarezza su come sostenere l’attività dei giovanissimi nell’Istituto e come soddisfare al meglio le loro esigenze
Perché organizzare delle attività specifiche per ragazze e ragazzi al di sotto dei diciotto anni?
Il presidente Ikeda sottolinea spesso l’importanza della Divisione Futuro – che in Giappone comprende proprio le ragazze e i ragazzi al di sotto dei diciotto anni – e del fondamentale ruolo che i membri cresciuti in questa Divisione avranno per il domani di kosen-rufu: sono loro che, già a partire dal prossimo centesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, nel 2030, saranno alla guida del movimento di kosen-rufu. L’iniziativa di sviluppare questa attività anche nel nostro paese, inoltre, vuole rispondere alla spinta che viene da diverse zone d’Italia, dove già sono presenti, secondo modi e tempi che variano da zona a zona, alcune attività che coinvolgono gli under 18. Con la crescita di molti buddisti di “seconda generazione” e per la rapidità con cui spesso ragazze e ragazzi molto giovani condividono il Buddismo con i propri coetanei, si sente da molte parti la necessità di avere a disposizione un’attività loro dedicata.
Qual è la situazione attuale delle attività per i minorenni in Italia?
Attualmente, in diverse regioni e città d’Italia si tengono attività e incontri di vario genere dedicati ai giovanissimi. In alcuni casi si tengono riunioni piuttosto numerose nei Centri culturali per discutere, ascoltare esperienze, vedere insieme dei video; in altri casi si organizzano incontri in gruppi più piccoli, che si svolgono nelle case e hanno la forma delle consuete riunioni di discussione, fatta eccezione per il fatto che vi partecipano esclusivamente under 18 (a eccezione di due o tre responsabili maggiorenni); in altri casi ancora, i minorenni (soprattutto le ragazze e i ragazzi degli ultimi anni della scuola superiore) partecipano alle riunioni del gruppo Leonardo.
In cosa consiste l’attività del gruppo Leonardo?
Il gruppo Leonardo esiste dal ’94 e fino a oggi è stato a livello nazionale il gruppo dedicato ai più giovani fra i membri della Divisione giovani. I membri del gruppo Leonardo, oltre a partecipare alle varie attività dell’Istituto, tengono delle riunioni a loro dedicate – con cadenza diversa (per esempio mensile) e a diversi livelli (per esempio di capitolo o di centro) a seconda delle esigenze e delle abitudini locali – in molte parti d’Italia. Talvolta si tengono anche delle riunioni generali – per esempio a giugno, in occasione del compleanno del gruppo – o delle attività specifiche. Fino a oggi le riunioni del gruppo Leonardo erano formalmente aperte alle ragazze e ai ragazzi dai diciotto ai venticinque anni ma, da adesso, possono essere considerate aperte anche a chi ha meno di diciotto anni come, di fatto, già avviene in molti casi.
Perché presentare una proposta di attività per i minorenni a livello nazionale?
Per favorire lo sviluppo di questa attività, per sostenere coloro che la portano avanti e per sciogliere i dubbi – sia di natura organizzativa, sia di carattere legale (trattandosi di minori) – che possono sorgere. La proposta, che è stata presentata a fine 2010 alla Consulta nazionale, vuole tenere conto sia della presenza del gruppo Leonardo, sia delle differenze che esistono fra le varie zone d’Italia in termini di distanze, di presenza o meno di un Centro culturale, di numero dei partecipanti, di tradizioni nell’attività e così via.
In cosa consiste la proposta?
In sostanza consiste nel tenere delle riunioni dedicate a chi ha meno di 18 anni. Tali riunioni possono includere sia ragazzi delle scuole medie, sia ragazzi delle scuole superiori. In alternativa, possono tenersi delle riunioni distinte, una per coloro che frequentano le scuole medie e una per coloro che frequentano le scuole superiori.
Un’ulteriore ipotesi è quella per cui, laddove è presente l’attività del gruppo Leonardo, i ragazzi delle scuole superiori partecipino a quelle riunioni; in questo caso, si può valutare, qualora fosse opportuno, di tenere anche delle riunioni specifiche per i ragazzi delle scuole medie. In tutti i casi, è ovviamente necessario che dei responsabili maggiorenni della Divisione giovani si assumano la responsabilità della riunione.
Quale fra le formule suggerite sia quella preferibile, è una valutazione che spetta ai responsabili locali sulla base delle esigenze delle rispettive zone, del numero dei potenziali partecipanti e delle attività eventualmente già avviate, sia quelle del gruppo Leonardo, sia altre a cui partecipano ragazze e ragazzi con meno di diciotto anni.
È consigliabile che i giovanissimi partecipino alle normali riunioni di discussione?
Naturalmente, alle tradizionali riunioni aperte alle quattro Divisioni i minorenni sono i benvenuti. Nelle riunioni dedicate specificatamente a loro, però, i ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi con un maggior numero di coetanei, è più facile discutere, condividere esperienze, invitare i propri amici a conoscere il Buddismo.
A chi è affidato il compito di organizzare questo tipo di attività?
Alla Divisione giovani e ai referenti del Leonardo delle varie zone. È opportuno che siano loro a valutare come organizzare l’attività, come tenere le riunioni, con che cadenza e a quale livello. Gli adulti, sebbene non direttamente coinvolti nell’organizzazione delle riunioni – che, come detto, è affidata ai giovani e al gruppo Leonardo – possono però contribuire in diversi modi: per esempio segnalando la presenza di queste riunioni ai ragazzi che sono interessati alla pratica, oppure mettendo a disposizione la loro casa per le riunioni dei ragazzi o, ancora, offrendo la loro collaborazione ai giovani che hanno la responsabilità delle riunioni.
Dove già si svolgano delle attività non aderenti a questa proposta, devono essere interrotte?
Assolutamente no. Le iniziative che – in varie zone e con diverse modalità – sono già in corso, non devono essere interrotte bruscamente perché non aderenti a queste indicazioni. Lo scopo di dare alcune indicazioni da condividere a livello nazionale è favorirne l’ulteriore sviluppo. Le iniziative già in corso, quindi, dovrebbero essere valorizzate e integrate con quanto detto fin qui, in modo che possano entrare a pieno titolo nell’attività della Divisione giovani e svilupparsi ulteriormente.
È stato accennato ad aspetti legali che riguardano l’attività dei giovanissimi. Quali sono?
Nell’ambito delle varie attività, le ragazze e i ragazzi possono frequentare diverse riunioni (sia nelle case private, sia presso i Centri culturali), partecipare ai corsi e desiderare di aderire all’Istituto. Trattandosi di minorenni, sono necessarie una cura e un’attenzione particolari ad alcuni aspetti legali che cerchiamo qui di riassumere sinteticamente, ma che invitiamo comunque a valutare caso per caso.
I minorenni possono diventare membri dell’Istituto solo dopo aver compiuto i sedici anni di età. A questo scopo esiste un apposito modulo che dovrà essere sottoscritto da entrambi i genitori o da chi ne esercita la potestà.
Naturalmente, prima di aderire, il minorenne avrà frequentato per qualche tempo le riunioni e le altre attività dell’Istituto. Anche per frequentare queste attività il minore ha bisogno che entrambi i genitori, o chi ne esercita la potestà, esprimano la loro autorizzazione tramite la firma su un altro apposito modulo. Ci auguriamo, tuttavia, che tale modulo sia utilizzato in modo adeguato, in particolare avendo cura di due cose. La prima è che si eviti che un’eccessiva apprensione nel sottoporre in tempi brevi il modulo ai ragazzi e alle ragazze che partecipano agli incontri possa finire per metterli in imbarazzo o addirittura inibirli alla partecipazione alle riunioni. La seconda è che ottenere l’autorizzazione scritta dei genitori non sia inteso come un mero atto formale; l’autorizzazione, anzi, potrebbe anche eventualmente – ma non è una condizione indispensabile – offrire una preziosa occasione d’incontro con i genitori stessi chiedendo anche, qualora lo si ritenga opportuno, la collaborazione degli adulti. Le diverse situazioni, comunque, devono essere sempre valutate caso per caso, senza rigidità o eccesso di burocrazia. Ciò che conta è tenere presente il principio generale che se un minorenne partecipa da tempo e con costanza alle riunioni, è opportuno che i genitori ne siano a conoscenza e non abbiano niente in contrario.
Infine, per la partecipazione ai corsi, i ragazzi con meno di diciotto anni, anche qualora siano membri, hanno bisogno dell’autorizzazione di entrambi i genitori o di chi ne esercita la potestà, e anche a questo fine, è stato predisposto un modulo.
Per tutti e tre i moduli citati ci si può rivolgere ai propri responsabili di Regione. Va però sottolineato che non c’è bisogno di alcuna autorizzazione scritta qualora il minorenne partecipi alle riunioni o ai corsi insieme a un genitore.