Ancora oggi risuona nel mio cuore la voce calda e profonda del mio maestro Josei Toda che durante un viaggio nella prefettura di Miyagi, nell’aprile del 1956, concesse un’intervista radiofonica. Alla domanda dell’intervistatore: «C’è qualcosa in particolare che vorrebbe chiedere agli abitanti di Sendai?», Toda rispose senza esitazione: «Diventate felici il prima possibile! Questa è la mia richiesta».
Il mio maestro desiderava unicamente che i suoi amati amici del Tohoku diventassero felici e che trovassero il modo di rendere felici quante più persone possibili.
Dopo aver visitato il Tohoku, Toda si recò nel Kansai e, presso lo stadio di Osaka, nonostante la pioggia battente fece risuonare il suo ruggito di leone: «Se vi alzate basandovi sulla fede corretta diventerete tutti felici, senza alcun dubbio. Coloro che si alzano e agiscono per aiutare le persone comuni sono discepoli di Nichiren Daishonin. Desidero che, mossi da una grande convinzione, vi alziate e agiate per realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, per il bene della società e della gente comune».
Ora, sessant’anni dopo, tutti i miei preziosi amici stanno avanzando con coraggio e vigore, facendo fiorire in primavera i ciliegi Soka della vittoria e della luce di felicità. Il maestro Toda vi starà lodando immensamente.
Non lasciarsi mai sconfiggere
Sono trascorsi otto anni da quando, l’11 marzo 2011, si verificarono in modo del tutto inaspettato il violentissimo terremoto e lo tsunami che colpirono la regione del Tohoku. Subito dopo ci fu l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima. Fu un disastro senza precedenti. In questi anni le persone colpite hanno dovuto affrontare sofferenze e preoccupazioni indescrivibili. Tuttavia hanno incontrato nuove persone, creato nuovi legami e sono andati avanti insieme, sostenendosi l’un l’altro e condividendo le loro emozioni. Si sono impegnati al massimo per aiutare gli amici oppressi dalla sofferenza, senza lesinare la propria vita e determinati a «esaurire le sofferenze e gli sforzi di milioni di kalpa» (cfr. BS, 124, 56). Sono davvero dei Budda, e il loro comportamento è quello dei bodhisattva.
Presso il Centro culturale Futaba, nella prefettura di Fukushima, il primo gennaio di quest’anno si è tenuta per la prima volta dopo il grande terremoto una cerimonia di Capodanno a cui hanno partecipato centoundici persone provenienti da tutta la prefettura. Nel Centro culturale era appesa la foto scattata in occasione della cerimonia di Capodanno del 2011, l’anno del terremoto e dello tsunami.
Quest’anno, il primo gennaio, quei compagni di fede che hanno continuato a vivere senza mai arrendersi giorno dopo giorno, hanno mostrato alla macchina fotografica i loro sorrisi di “persone sagge della luce di felicità” che hanno condiviso gioie e dolori: così hanno scritto una nuova pagina dorata della storia della preziosa cittadella di kosen-rufu.
Tutti voi, leader di giustizia emersi dalla terra, vi state impegnando al massimo per la felicità vostra e degli altri, facendo del luogo in cui siete il palcoscenico della vostra missione.
L’essere umano può essere incredibilmente gentile e gioioso, e ha la forza di non lasciarsi mai sconfiggere. Anche voi, giovani uomini, siate tenaci! E voi, giovani donne, siate forti! Vorrei gridare al mondo intero: «Guardate questi campioni di umanità! Ascoltate i gioiosi canti di vittoria delle persone comuni!».
Legami eterni
Dopo il grande terremoto e lo tsunami del Tohoku, si sono verificate una serie di gravi calamità naturali. Ad esempio nel luglio del 2018 diverse zone del Giappone occidentale, tra cui le prefetture di Hiroshima, Okayama ed Ehime, sono state colpite da forti alluvioni, mentre a settembre si è verificato un violento terremoto nell’isola di Hokkaido.
Come affrontare questi continui disastri naturali? Di fronte a una contingenza così difficile e dolorosa, la nostra società sta iniziando a riflettere sempre più seriamente su come rafforzare la propria resilienza, ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva alle difficoltà.
Proprio per questo dovrebbe diffondersi il nostro modo di vivere che pone alla base la pace e la felicità delle persone comuni, come è scritto nel Gosho: «Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quadranti del paese» (RSND, 1, 25).
La nostra famiglia Soka possiede la “fede per superare le difficoltà”. Possiede i “tesori del cuore” che non possono essere distrutti. Ed è costituita da amici uniti dall’infinito passato nello spirito di “diversi corpi, stessa mente”.
Un padre e una madre del Gruppo Molti Tesori che si erano dedicati per tanti anni alle attività della Gakkai nel quartiere dove sorge il Centro culturale Futaba, dopo il terremoto del 2011 furono costretti a rifugiarsi nella prefettura di Tochigi. I membri del luogo li accolsero calorosamente al primo zadankai a cui parteciparono, intonando la canzone del Tohoku, Il giuramento di Aoba. Commossi dalla premura dei compagni di fede, in quel momento marito e moglie non riuscirono a pronunciare una sola parola. Ma durante la riunione del mese successivo cantarono a gran voce. Stavolta furono i membri di Tochigi a rimanere profondamente colpiti, e alla fine nessuno riuscì più a cantare per la commozione. Attualmente sono tornati nella loro città, dove continuano a impegnarsi nell’attività con il desiderio di vivere in salute per ripagare il debito di gratitudine nei confronti dei membri di Tochigi. Questa è la rete della “Repubblica umana” che rispecchia perfettamente le parole del Gosho: «Un albero che è stato trapiantato non crollerà, anche in presenza di forti venti, se vi è un solido palo che lo sostiene» (RSND, 1, 531).
I legami di questo tipo sono eterni, in grado di trascendere la vita e la morte. Il Daishonin, incoraggiando il suo discepolo Nanjo Tokimitsu che aveva perso il padre da giovane, affermò: «Devi […] rafforzare la tua fede più che mai. In quel caso il tuo defunto padre conseguirà sicuramente la Buddità e, quando ciò accadrà, egli verrà a preservarti da qualsiasi danno» (RSND, 2, 534). Nel momento in cui sviluppiamo una forte fede e la portiamo avanti fino in fondo, senza esitare di fronte a grandi difficoltà, anche i nostri familiari defunti conseguiranno la Buddità e ci proteggeranno. Saremo in grado di continuare insieme il viaggio per ottenere le quattro virtù di “eternità, felicità, vero io e purezza”.
Il potere rivitalizzante della musica
Dopo il terremoto del Tohoku sono stati organizzati una serie di eventi musicali traboccanti di emozione, a cominciare dal concerto Legami di speranza dell’orchestra Soka. La musica e le canzoni hanno il potere di unire le persone e di ispirarle, toccando profondamente i loro cuori. Tutto ciò genera gioia di vivere, rivitalizza lo spirito e diffonde coraggio.
L’associazione concertistica Min-On, grazie alla collaborazione di musicisti di tutto il mondo, delle emittenti radiofoniche e degli abitanti del luogo, ha organizzato una serie di concerti dal titolo Concerti di speranza per il Tohoku nelle scuole elementari e medie delle prefetture di Iwate, Miyagi e Fukushima. Il primo concerto si è tenuto a maggio del 2012 nella prefettura di Iwate, mentre lo scorso dicembre ha avuto luogo la settantacinquesima replica nella prefettura di Miyagi. I sorrisi luminosi dei bambini che si diffondono insieme al suono delle canzoni e della musica, rappresenta la più grande luce di speranza della rinascita delle zone colpite.
La mattina dello scorso 5 marzo, mentre passavo in macchina vicino alla sede centrale della Soka Gakkai, il mio sguardo è stato catturato dal Centro culturale Min-On, il “Palazzo della musica”. Il Min-On, che in autunno ha celebrato il cinquantacinquesimo anniversario della sua fondazione, attualmente intrattiene scambi culturali con centodieci paesi nel mondo. E sono quasi centoventi milioni le persone che hanno visitato questo “Palazzo della musica” in Giappone. Quel giorno ho scattato una fotografia dell’edificio con il cuore colmo di gratitudine per tutti coloro che sostengono le sue attività.
Il castello di Aoba e il castello di Oka
Nell’aprile del 1954 il mio maestro Josei Toda, in piedi tra le rovine del castello di Aoba a Sendai, nella regione del Tohoku, dichiarò che «La Soka Gakkai diventerà una roccaforte di persone di valore».
Si dice che il poeta Bansui Doi (1871-1952) compose il testo della canzone Kojo no Tsuki (“La luna sopra il castello in rovina”) traendo ispirazione dalle rovine dei castelli di Aoba e di Aizu-Wakamatsu, nella prefettura di Fukushima. Un verso di questa canzone recita: “Dov’è ora la luce di un tempo?”. L’intero universo è soggetto a un flusso continuo di cambiamenti.
Lo stesso giorno in cui Toda visitò il castello di Aoba, si tenne una riunione generale dei responsabili di capitolo di Sendai durante la quale spiegò chiaramente che la Legge mistica costituisce l’energia fondamentale che permette a ogni aspetto della vita di cambiare in meglio. La nostra preghiera basata sul principio per cui “compiere la propria rivoluzione umana equivale (giap. soku) a realizzare il principio di adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, è in grado di trasformare ogni cosa, sia nella vita che nella società, indirizzandole verso il bene, la felicità e la vittoria.
Il castello di Oka, nel Kyushu, a cui Rentaro Taki – compositore della canzone Kojo no Tsuki – era profondamente legato, era considerato una fortezza inespugnabile. Ricordo con nostalgia un episodio del 1981 quando, con gli amici del Kyushu, cantammo tutti insieme a gran voce Kojo no Tsuki, proprio tra le rovine della cittadella interna di questo castello. Tutto ciò avveniva mentre ero diretto a Kumamoto dove, due giorni dopo, annunciai la stesura del poema Giovani, scalate la montagna di kosen-rufu del ventunesimo secolo.
Il castello di Oka è storicamente lodato per la sua solidità, come “luogo dove un solo uomo è in grado di tenere a bada l’avanzata di diecimila soldati”. Allo stesso modo, quando un campione coraggioso di kosen-rufu si alza da solo diventa una “roccaforte di pace” invincibile in grado di eguagliare mille o diecimila persone.
Durante il terremoto di Kumamoto del 2016, le prefetture di Kumamoto, Aso e Ota sono state colpite da violenti scosse. Tuttavia, una schiera di “leoni coraggiosi” ha affrontato questa difficile prova con lo spirito di non lasciarsi mai sconfiggere. La funzione principale di un castello è quella di proteggere le persone comuni. Le comunità locali corrispondono ai castelli dei nostri giorni, e costituiscono il fondamento che permette alla gente di vivere in pace e sicurezza. Realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” equivale all’impegno di costruire dei castelli indistruttibili di persone comuni. Il comportamento sincero di ogni singola persona che prega per la prosperità della propria zona e si impegna per espandere i legami con il Buddismo permette di consolidare le fondamenta di questi castelli.
Aprire la condizione vitale di Buddità
Nel Sutra del Loto si racconta l’episodio di Ryunyo, la figlia del re drago che a soli otto anni conseguì la Buddità nella sua forma presente. Fu quindi una bambina, che potrebbe essere paragonata a un membro del Gruppo giovani donne o del Gruppo futuro, ad aprire la nobile strada della vittoria dell’essere umano. Nella Raccolta degli insegnamenti orali è scritto: «La parola “otto”, o apertura, rivela che il corpo e la mente […] sono la Legge meravigliosa» (BS, 115, 50). Nella parola “otto” è racchiuso il significato di aprire la condizione vitale di Buddità insita nella nostra vita.
Sono trascorsi otto anni dal grande terremoto del Tohoku. Sono fermamente convinto che tutti noi stiamo ora aprendo la strada che conduce a una rinascita dell’essere umano, e stiamo dando il benvenuto alla “primavera della vittoria” in grado di elevare enormemente la nostra condizione vitale. Dichiarando: «Guardate come conseguo la Buddità!» (SDL, 264), Ryunyo mostrò la prova concreta del conseguimento della Buddità nella forma presente di fronte a coloro che dubitavano che potesse esserne in grado. In quel momento «i loro cuori si colmarono di grande gioia» (ibidem).
I preziosi amici del Tohoku, che non si lasciano sconfiggere da alcun tipo di karma facendo ardere sempre più nei loro cuori lo spirito della Soka Gakkai, rispecchiano esattamente questo spirito. I compagni di fede del mondo intero provano una gioia immensa nell’ammirare lo splendore dei tesori del cuore e le vittorie del “Tohoku mondiale” che con fede coraggiosa trasforma qualsiasi veleno in medicina.
È trascorso esattamente un anno dalla riunione mondiale dei giovani che ha magnificamente unito il mondo intero. Oggi stanno emergendo sempre più giovani «ancora più blu dell’indaco» (cfr. RSND, 1, 404), a cominciare dai giovani del Tohoku, che portano avanti il voto del 16 marzo come successori di kosen-rufu.
Siete proprio voi giovani i campioni che emergono dalla Terra e dimostrano la verità delle auree parole di Nichiren Daishonin: «Quando accade un grande male, seguirà un grande bene. […] la grande Legge corretta si diffonderà sicuramente» (RSND, 1, 992).
Come ho scritto nella canzone Chikai no Kimi yo (“Giovani dal nobile voto”): “Giovani successori in cui ripongo la mia fiducia / La vostra vita è unita alla mia / costruiamo insieme, voi e io, l’eterna cittadella Soka!”
(Seikyo Shimbun, 11 marzo 2019)