Nel borgo medievale toscano dal 10 al 18 luglio è stata esposta un’anteprima dell’edizione italiana della mostra della SGI contro gli armamenti nucleari
La chiesa sconsacrata di SS. Tommaso e Prospero ha accolto a Certaldo l’installazione multimediale che anticipa la nuova mostra promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai: “SENZATOMICA, trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”. Certaldo rinsalda così il legame di amicizia con la Soka Gakkai perché, come ha ricordato il sindaco Andrea Campinoti, nel 2000 è stata conferita la cittadinanza onoraria a Daisaku Ikeda e nel 2006 è stato intitolato al secondo presidente Josei Toda un parco cittadino.
Durante l’inaugurazione di questa anteprima Andrea Bottai, vice direttore dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, ha spiegato come la mostra si inserisca in una più ampia campagna lanciata dalla SGI nel 2007, in occasione del cinquantesimo anniversario della storica dichiarazione contro le armi nucleari di Toda. L’obiettivo è quello di portare non solo l’attenzione mondiale sulla necessità della non proliferazione delle armi nucleari e il loro totale smantellamento, ma anche quello di arrivare alla ratifica di una convenzione internazionale. SENZATOMICA vuole “trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari”: è infatti il cambiamento della direzione del cuore il motore che porterà alla trasformazione in senso pacifico della società. SENZATOMICA non è solo una mostra itinerante, ma anche l’occasione per costruire una rete di attività (conferenze, iniziative didattiche e altro) tra associazioni che si battono per questo obiettivo. Sabatino Clementini, vice presidente del Consiglio provinciale di Firenze, ha quindi proposto a ciascuno dei presenti di dare un piccolo contributo accompagnando almeno un amico scettico a visitare la mostra. Michele di Paolantonio, presidente IPPNW Italia (International Physicians for the Prevention of Nuclear War) ha parlato inoltre della necessità di costruire una nuova consapevolezza: i danni provocati dalle armi nucleari, attualmente molto più potenti e devastanti di quelle utilizzate su Hiroshima e Nagasaki, coinvolgerebbero l’umanità intera su scala globale. La IPPNW è stata promotrice instancabile di molte iniziative.
In conclusione Enza Pellecchia, responsabile del comitato scientifico della mostra, ha utilizzato le parole del premio Nobel per la letteratura Kenzaburo Oe: «Hiroshima è una ferita aperta». Sta quindi a noi decidere se questa ferita si dovrà infettare o se potrà guarire, una guarigione che passa dalla trasformazione dello spirito umano. Oltre a tre video in sincrono che ripercorrono momenti cruciali della storia dell’umanità, nella sala si fronteggiano due immagini: un gigantesco fungo atomico che incombe sullo sfondo e un albero rigoglioso a simboleggiare la speranza, come a dire che quando le persone comuni decidono di diventare protagonisti del loro destino succede sempre qualcosa di straordinario.
Elisa Polvani e Martina Stoppioni
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Due corsi a Trets per il Nord Italia
Dal 6 al 9 maggio il primo corso della regione Veneto e dal 6 al 9 giugno la Lombardia e il Friuli-Venezia Giulia
La regione Veneto ha tenuto dal 6 al 9 maggio il suo primo corso presso il Centro europeo di Trets. Sotto lo slogan del corso, “La vittoria si decide adesso”, i 145 partecipanti (nella foto) sono stati coinvolti in lezioni e discussioni sullo spirito dell’offerta, sul valore della preghiera, sulla proposta di pace 2010 di Ikeda, per approfondire e rafforzare la propria relazione con il maestro. In particolare, nell’ambito della sua lezione sul Gosho La supremazia della Legge, il vice direttore generale Giovanni Littera ha sottolineato la differenza fra “essere responsabili” e “assumersi la responsabilità”, invitando tutti i presenti a una riflessione personale.
Ed ecco alcune impressioni dai partecipanti al corso di Lombardia e Friuli -Venezia Giulia:
«Come mai in ventitré anni di pratica non sono mai venuto a Trets? Perché ho sempre rimandato un’esperienza che adesso ho scoperto essere unica, non paragonabile ad altre attività?» (Oscar, Lecco).
«Le esperienze sono state “toste”. E le hanno raccontate persone comuni. Vicini di casa con storie di vittorie e di sfide» Tommaso (Milano).
«Sono partita con una grande sofferenza. Da poco è morta mia madre, alla quale ero molto legata. Ma qui ho trovato un’immensa umanità, come se altre mille mamme mi abbracciassero. Ora mi sento molto più serena» Francesca (Grado, GO).
«Grande intensità, bel ritmo, esperienze meravigliose, tanta gioia. Ma perché non dura tre giorni in più?» Donata (Monfalcone, GO).