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Pratica costante e massima cura - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:33

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Pratica costante e massima cura

Pratica costante e massima cura. Potrebbero essere queste le parole chiave della riunione della Consulta nazionale di maggio. Grandi obiettivi condivisi che passano da una profonda cura della pratica personale, da un “comportamento da essere umano” che si esprime nell’attenzione nei confronti degli altri

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Pratica costante e massima cura. Potrebbero essere queste le parole chiave della riunione della Consulta nazionale di maggio. Grandi obiettivi condivisi che passano da una profonda cura della pratica personale, da un “comportamento da essere umano” che si esprime nell’attenzione nei confronti degli altri

La riunione della Consulta nazionale del 4 e 5 maggio 2013 si è aperta all’insegna del ventiseiesimo volume della Nuova rivoluzione umana. La lettura di alcune puntate (prossimamente sul sito del Volo Continuo), ha fatto riflettere su quali siano le linee guida del presidente della SGI Ikeda in merito allo sviluppo dell’organizzazione da qui in avanti.
Ulteriori incoraggiamenti sono arrivati direttamente dal Giappone attraverso la voce di Claudio Pastorello, responsabile della Divisione uomini della regione Veneto, che ha partecipato, insieme ad altri membri italiani, al corso primaverile della Soka Gakkai (di prossima pubblicazione il report integrale).
Se si dovesse scegliere uno slogan di questa riunione fiorentina della Consulta, questo potrebbe essere “avere cura di ogni singola persona”. I primi a dare un segnale di una rinnovata determinazione sono stati gli uomini che hanno intonato in coro e con voce possente ‘O sole mio, e con una determinazione tale che, nella giornata un po’ grigia e piovosa, il sole ha fatto davvero capolino per qualche istante, quasi a ribadire la loro presenza, come pilastri di questa nuova fase. La direzione in cui muoversi è stata messa in luce da Roberto Terzani, responsabile nazionale della statistica riguardo la qualità con cui ci prendiamo cura di ogni individuo. Analizzando i dati ha fatto notare che il numero dei membri, negli ultimi dieci anni è costantemente cresciuto, con un incremento fra il sei e il sedici per cento annuo. Dunque, mantenendo questo impegno, ha sottolineato, fra quattro o cinque anni saremo “ineluttabilmente” 100.000. «Ciò che possiamo decidere adesso è che qualità vogliamo». I dati rivelano che, a fronte di questa crescita costante nel numero di adesioni al nostro movimento, non c’è altrettanta crescita nella partecipazione alle riunioni, nell’offerta, e negli abbonamenti alle riviste, che sono indicatori di quanto le persone sia­no effettivamente attive e consapevoli nella loro pratica buddista. I numeri, ha detto Terzani, ci dicono che tre membri su quattro tendono ad allontanarsi da questa partecipazione attiva. Come sostenere queste persone? La prima cosa è rendersi conto a livello di capitolo, settore e gruppo di come stiano veramente le cose, di chi siano concretamente i membri “che il presidente Ikeda ci ha affidato”. E in questo, la realizzazione di organigrammi aggiornati permette di capire quali persone siano presenti nelle varie zone, anche se magari da tempo non partecipano alle riunioni o alle attività.
«I responsabili che possano occuparsi delle persone non mancano, e tutti dimostrano grande impegno e dedizione – ha chiarito Terzani -, l’importante è migliorare la direzione in cui questo impegno è indirizzato». E per spiegare ciò che intendeva ha citato più volte la pubblicazione Vi affido i membri della Soka Gakkai. Sono tantissimi i punti in cui si parla dell’importanza di prendersi cura di ogni membro; per esempio a pagina 35 si legge: «I responsabili devono capire che le attività principali della Soka Gakkai non sono le riunioni, ma il duro lavoro che si svolge al di fuori di esse». Sostanzialmente, per raggiungere davvero ogni singola persona non è sufficiente sperare di vederla alla riunione di discussione, ma occorre impegnarsi ad andare a trovarla a casa, cercare di dialogare con lei, forgiare un legame di amicizia, ascoltare i suoi problemi e parlare di come possa risolverli grazie alla fede. La visita a casa è la chiave per stabilire una relazione personale più profonda con tutti, ma specialmente con le persone nuove o con quelle che si sono un po’ allontanate, è il modo più efficace di offrire un incoraggiamento personale per migliorare la qualità della fede e di conseguenza per accrescere i benefici che quella persona può ricevere dalla propria pratica.
«Promuovere le attività buddiste tra i membri che partecipano regolarmente alle riunioni è semplice» leggiamo, ma «se ci preoccupassimo solo di questi membri, saremmo come il capitano di una nave che deve raggiungere una terra lontana e si accontenta invece di navigare nelle acque del porto». Insomma il punto è cambiare l’orbita della nostra attività. Non ruotare più intorno alle riunioni, ma alle persone. È vero, «queste azioni sono di gran lunga più impegnative di quanto non lo sia incoraggiare i membri che incontriamo alle riunioni […] ma, è proprio attraverso tali azioni che possiamo purificare la nostra vita e perfezionare noi stessi. Sforzandoci di aiutare gli altri a crescere anche noi cresciamo».
Per intraprendere questa “nuova rotta” occorre partire da noi. Per questo, nel suo incoraggiamento conclusivo il direttore dell’Istituto Tamotsu Nakajima ha chiesto ai responsabili di rinverdire le basi della propria pratica quotidiana. Rivolgendosi in particolare alla Divisione uomini ha sottolineato che tutti siamo pieni di impegni e abbiamo poco tempo, ma per realizzare i propri obiettivi è importante impegnarsi e recitare costantemente un’ora di Daimoku ogni giorno. «Non vi chiedo di farne due – ha aggiunto scherzosamente – ma di mantenere con continuità quest’ora di Daimoku insieme a venti minuti di studio quotidiano». Questa sarebbe davvero una nuova partenza. «Noi spesso» ha detto «siamo avidi di sapere, ma pigri nel fare…». Ha poi aggiunto che la Divisione uomini deve rispettare profondamente la Divisione donne e non deve mai alzare la voce per nessun motivo. Ha fatto notare inoltre che sebbene leggiamo tanti incoraggiamenti del presidente Ikeda, sarebbe importante prendere una di queste indicazioni e metterla davvero in pratica. Perché, noi siamo “bravi” ma spesso non continuiamo fino in fondo, ed è invece grazie alla costanza che si può conferire una dimensione più profonda ed efficace alla pratica.
Ha concluso raccomandando a tutti i responsabili di mantenere sempre, alla base di tutto, uno spirito di gratitudine nei confronti di ogni singolo membro.

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I prossimi appuntamenti importanti

Corsi europei

19-23 luglio
corso per le Divisioni uomini e donne (in lingua inglese) – Training center europeo di Trets

1-4 agosto
corso di studio (a cura del Dipartimento di studio della SGI) – Solbiate Olona (VA)

7-10 agosto
corso per la Divisione studenti (in lingua inglese) – Training center europeo di Trets

17-21 agosto
corso per la Divisione giovani (in lingua inglese) – Training center europeo di Trets

Corsi nazionali

6-8 settembre
corso della Consulta nazionale aperto ai responsabili di regione e territorio – Chianciano Terme (SI)

Esami

17 novembre
esame di primo livello (stesso materiale del precedente, acquistabile presso i punti vendita esperia e disponibile sul sito www.sgi-italia.org insieme alla scheda di iscrizione)

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