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Più diritti umani nell'Onu del futuro - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:51

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Più diritti umani nell’Onu del futuro

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I contenuti della Proposta di pace 2006

Nella sua Proposta di pace di quest’anno, il presidente della SGI Daisaku Ikeda ha posto l’accento sulla necessità di migliorare le relazioni fra Cina e Giappone e di convocare un incontro al vertice degli stati partecipanti al Dialogo dei Sei per affrontare la questione del disarmo nucleare nella Corea del Nord.
Ikeda fu uno dei primi giapponesi a chiedere, nel 1968, la normalizzazione dei rapporti fra Cina e Giappone poiché riteneva che fosse il punto nodale per la realizzazione della pace in Asia. Adesso – rifacendosi al suo messaggio di allora e agli incontri con quei dirigenti politici cinesi che condividevano le sue idee – chiede di rinnovare l’impegno a costruire relazioni amichevoli fra i due vicini asiatici con concrete azioni politiche basate su una prospettiva a lungo termine. Al tempo stesso ha però sottolineato l’importanza degli scambi educativi e culturali, in particolar modo fra i giovani, che creano legami più duraturi e incisivi di qualsiasi iniziativa politica.
Per quanto riguarda gli esperimenti nucleari nella Corea del Nord, invece, il presidente della SGI ha sottolineato la particolare rilevanza della risoluzione congiunta della quarta sessione dei Dialoghi dei Sei (settembre 2005), nella quale la Corea del Nord «si impegna a rinunciare a tutti i propri programmi e armamenti nucleari e conformarsi quanto prima al Trattato di non proliferazione nucleare e alle normative dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA)». Una tale presa di posizione potrebbe, a giudizio del presidente della SGI, preparare il terreno a negoziati veramente risolutivi che coinvolgano le sei nazioni asiatiche unitamente a rappresentanze dell’ONU e della IAEA per velocizzare e rendere irreversibile il processo di denuclearizzazione nella penisola coreana.
Ikeda ha posto l’accento anche sull’importanza di incrementare l’impegno a livello mondiale verso un’educazione al disarmo e ai diritti umani. Sostanzialmente propone che l’educazione ai diritti umani diventi d’ora in poi un punto all’ordine del giorno di ogni sessione del Consiglio per i diritti umani, che l’ONU intende istituire in tempi brevi. Il “potere morbido” legato alla sempre maggiore presa di coscienza della gente comune riflette, secondo Ikeda, il punto di vista proprio dell’umanesimo buddista, in quanto «la trasformazione interiore della vita di una singola persona può suscitare e incoraggiare un cambiamento simile anche negli altri. Ho fiducia nel fatto che questo “potere della gente” abbia la capacità di accelerare il processo di disarmo e la fioritura di una cultura di pace a livello mondiale».
Il testo integrale della Proposta di pace viene pubblicato nel numero di marzo-aprile 2006 di Buddismo e Società.

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A Casale, c’è chi ha fatto la differenza

di Claudia Mazzucco

All’inizio si è partiti con i politici da una parte e un gruppo di cittadini dall’altra. Ma alla sera dell’inaugurazione della mostra fotografica e documentaria “I semi del cambiamento”, a Casale Monferrato il 17 gennaio, non si sapeva se erano più entusiasti il sindaco e gli assessori che avevano approvato il progetto oppure i membri della Soka Gakkai che l’avevano realizzato. Questa condizione di unità è nata dalla determinazione e dal Daimoku dei membri di Casale che, nel proporre la mostra all’Assessore per la Pace e l’Ambiente, si sono posti l’obiettivo di comunicare il pensiero del presidente Ikeda sulla responsabilità di proteggere l’ambiente di ogni singola persona. “Io posso fare qualcosa anche nel mio piccolo”. Questo concetto è il cosiddetto empowerment, la presa di coscienza che ognuno di noi ha sia la responsabilità sia il potere di proteggere il proprio ambiente. Il messaggio, che Ikeda ha ripreso dal trattato della Carta della Terra, è particolarmente attuale a Casale Monferrato. «La nostra città – ha ricordato il sindaco Paolo Mascarino – da trent’anni sta pagando le conseguenze dell’inquinamento da amianto prodotto da una fabbrica ora bandita in tutta Europa (ha semplicemente spostato i suoi impianti mortiferi in Brasile, n.d.r.), ma a distanza di anni la gente continua a morire di cancro». Il principio buddista di esho funi, la non dualità tra individuo e ambiente, è ben rappresentato dall’esempio di una città il cui ambiente avvelenato ha avvelenato anche le persone. L’assessore alla Pace e all’Ambiente ha così fortemente sentito il messaggio che il gruppo casalese gli ha trasmesso che, non solo ha chiesto loro di far parte della Consulta per la pace, a mostra conclusa, ma a marzo li ha invitati a piantare alberi in tutte le zone di Casale dove mancano.

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Per un altro modo di vedere le cose

di Pina Consoli

Fino a pochi anni fa l’Hotel Zagarella di Bagheria era tristemente noto per le convention di Cosa Nostra. Oggi è famoso nell’hinterland palermitano per ospitare i buddisti della Soka Gakkai. È qui infatti che dal 25 al 27 novembre 2005 si è tenuto il tradizionale corso di fine anno dell’area Sicilia.
Lo slogan Con la stessa mente del Budda, rafforzato e chiarito dal sottotitolo Un altro modo di vedere le cose, è risuonato agli oltre seicento partecipanti provenienti da tutte le città siciliane come una forte determinazione per segnare l’attività del 2006.
Tre giorni scanditi dall’incoraggiamento di sensei, con i suoi messaggi scritti, con i video, con i suoi consigli e approfondimenti trasmessi dai responsabili nazionali presenti. Marta Bonomo e Tomoko Kimura, rispettivamente vice responsabile nazionale segreteria della Divisione donne e vice nazionale della Divisione donne, hanno spiegato i Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni e L’eredità della legge fondamentale, chiarendo che per sviluppare lo stesso desiderio di Nichiren Daishonin, ovvero la felicità di ogni singola persona, bisogna «agganciarsi alla Legge di myoho e vincere l’oscurità innata della vita». Non dimenticando che un ingrediente indispensabile per condurre positivamente la lotta è la propagazione, «perché caratteristica del Budda è la compassione». È stato evidenziato che lo studio del Gosho è necessario per esprimere la visione buddista della vita in ogni situazione, per fugare i dubbi, per far emergere la condizione di Buddità, per aver chiari i motivi per cui si lotta.
Incoraggianti tutti gli interventi e le numerose esperienze, dalle quali è emerso che il vero cambiamento proviene dalla consapevolezza che il Buddismo di Nichiren Daishonin è la “religione dell’essere e non dell’avere” e i desideri non devono diventare ossessivi.
L’importante è «sperimentare la gioia di essere vivi, questa è la vera salute» ha dichiarato in chiusura Valeria Venturi, vice responsabile nazione Divisione donne, accompagnata dalle note improvvisate della chitarra di una giovane cantautrice, dall’allegria del coro, e dall’esilarante gioco “Chi si illumina?” organizzato dal Gruppo Leonardo. Per i giovani è stato molto stimolante anche il promo-video del Volo Day realizzato dalla redazione siciliana del Volo Continuo. Questa la sintesi di ciò che è accaduto. Ma chi ha partecipato come l’ha vissuto?
Per Ettore Rapisarda, che pratica da diciassette anni, «i corsi sono sempre incoraggianti, perché ci si rende conto che kosen-rufu non è un’utopia… e poi è bello anche poter trasmettere a chi è rimasto a casa la nuova consapevolezza, con fede fresca e rinnovata».
La giovanissima byakuren Cristina Giraldo, con un solo anno di pratica, racconta che «questa esperienza nuova all’inizio ha scatenato una lotta dentro di me: volevo tornare a casa! Ma poi la sola offerta anche di un semplice sorriso mi ha fatto provare gioia e gratitudine. Perché grazie all’attività di protezione ho sperimentato che è stupendo dedicarsi agli altri e occuparsi di loro senza scordarsi mai che l’obiettivo comune è essere felici. Sono molto timorosa ma grazie a questa attività è emerso tutto il mio coraggio».
ha collaborato Marilena Spina

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A Reggio religioni a confronto

di Patrizia Porretto

Anche quest’anno – ed è la terza volta che accade – l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è stato invitato a una tavola rotonda interreligiosa che si è tenuta a Reggio Emilia il 28 gennaio. L’evento ha avuto luogo in occasione della “Giornata della religione mondiale” – promossa dalla comunità Baha’i con la collaborazione dell’Associazione Culturale Qol e patrocinio del Comune di Reggio Emilia – e ha visto la partecipazione di rappresentanti di diverse dottrine religiose come quella cattolica, quella musulmana e quella Baha’i. Fra i punti sui quali tutti i partecipanti si sono trovati d’accordo: il rispetto per la vita umana e per i differenti modi di credere e di pensare. La rappresentante dell’Istituto Buddista, ha evidenziato l’importanza – pur mantenendo la propria identità religiosa – di ricercare le affinità comuni per trovare obiettivi su cui lavorare insieme. La sacralità della vita infatti, e non la razza o la religione, è il punto verso cui far indirizzare lo sguardo degli esseri umani.
Inoltre, ha fatto notare come sia necessario porre la massima fiducia nel magnifico potenziale che gli esseri umani possiedono. Questo attraverso lo sviluppo di una dimensione interiore sempre più profonda e la costruzione di legami umani attraverso l’unica arma utilizzabile: il dialogo scevro da pregiudizi. Agli interventi ha fatto seguito una serie di domande e risposte che ha visto il pubblico intervenire con grande attenzione e interesse.

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La pace è un compito individuale

di Maria Elena Di Cicco Pucci

«La pace è una responsabilità individuale, deve sorgere da dentro la nostra vita. Solo in questo modo potremo realizzare una pace veramente universale»: questo il punto in comune a cui si è arrivati durante una conferenza tra diversi rappresentanti religiosi. La conferenza organizzata dalle associazioni San Tao e dalla Società del Loto bianco con la presenza dell’assessore comunale alla Cultura, si è tenuta nel Palazzo Primavera a Terni lo scorso 21 gennaio ed era dedicata al tema “La pace: una realtà possibile”.
La conferenza ha permesso agli oltre centocinquanta ospiti e pubblico di confrontarsi con le diverse pratiche religiose e meditative e di conoscere la loro via alla felicità e alla pace.
Il rappresentante dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai nel suo intervento ha presentato i punti principali del Buddismo di Nichiren ed evidenziato le attività a favore della pace portate avanti dalla SGI e dal presidente Ikeda. Padre Antony Elenjimittan, indiano e cristiano, è stato uno degli ultimi discepoli del Mahatma Gandhi e ha fondato nel 1957 a Bombay la “Welfare Society for destituite children”.
La rappresentante dell’organizzazio­ne Falun Dafa, ha evidenziato come essa non sia una religione, ma un’antica forma di pratica meditativa cinese che si basa sul miglioramento del carattere di chi la pratica in accordo con i tre principi universali di verità, compassione e tolleranza. Il fondatore del Centro Francescano Internazionale per il dialogo ha partecipato con un messaggio.

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I ragazzi del Club Italia: calciatori a Firenze…

di Stefano Roschi

«Ciao Stefano! Mi chiamo Kou, sono uno studente dell’Università Soka. A febbraio vengo a Firenze con i membri del Club Italia. Ho sentito che avete giocato a calcio con i nostri amici. Se possibile, anche questa volta vorremmo giocare con voi. Organizziamo insieme» … e anche quest’anno abbiamo rinnovato la tradizione, inaugurata nel 2002, che vede contrapposte una selezione di praticanti e simpatizzanti buddisti del reparto gastronomia dove lavoro e studenti giapponesi dell’Università Soka. Per loro giocare in Italia è veramente realizzare un sogno e considerano questo appuntamento come una tappa importante del loro viaggio. In questi anni abbiamo imparato da loro che lo scopo è giocare una partita di pallone ma anche sfruttare questa occasione, come le altre che creiamo a margine, per approfondire la fede e l’umanità, creando valore. Il primo anno gli studenti persero per 14 reti a 1 ma a ogni nuovo appuntamento noi abbiamo un anno in più loro, invece, avvicendandosi e migliorando tecnicamente hanno sempre vent’anni e per la prima volta quest’anno ci hanno battuto 6 reti a 4… sicuramente hanno anche recitato tanto Daimoku.

…cittadini del mondo a Lucca

di Fabienne Di Miceli e Anna Maria Romanini

Anche a Lucca l’11 e il 12 febbraio si è ripetuto l’appuntamento con la tradizionale visita dei giovani studenti giapponesi. Il loro desiderio di scambiarsi esperienze e di comunicare ha ben trasmesso l’obiettivo della Soka University e del suo fondatore, Daisaku Ikeda: si può realizzare la pace attraverso legami di amicizia che avvicinano le persone fra loro, come cittadini del mondo.

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Vincitori nella vita

di Domenico Filippone e Massimo Sansalone

Questo lo slogan del meeting generale degli uomini del Territorio Le Alpi che si è tenuto mercoledì 8 febbraio 2006 al Centro culturale di Torino. Negli ultimi sei mesi le presenze della Divisione uomini alle riunioni del territorio è aumentata del 25% e per questo sono stati ringraziati tutti i presenti e lanciato il comune obiettivo di avere entro la fine del 2006 un nuovo membro della Divisione uomini per ogni gruppo.
Francesco Landolfi, responsabile di area, ha sottolineato l’importanza di una preghiera forte e determinata e la necessità di rispettare ogni singola individualità. Il vice direttore dell’Istituto Giovanni Littera ha introdotto la sessione di domande e risposta spiegando alcune parti del discorso che il presidente Ikeda ha dedicato a gennaio ai membri europei [pubblicato nel n. 346 del Nuovo Rinascimento, n.d.r.]. Diventare buoni cittadini, il significato dell’unità, lo spirito di gratitudine alcuni tra i punti approfonditi. «Essere buoni cittadini – ha sottolineato – significa mettere in pratica che il Buddismo è uguale alla vita quotidiana e sviluppare una grande fiducia nel Gohonzon».
Dalla riunione è nata una interessante proposta: per approfondire i temi trattati la Divisione uomini studierà, in piccoli gruppi, le proposte di pace di Ikeda per discuterne successivamente tutti insieme.

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