In un colloquio con due responsabili della Divisione giovani, Daisaku Ikeda sottolinea l’importanza dell’impegno profuso sia nel lavoro che in altri ambiti. Il Daishonin spiega che saggio è colui che «comprende i princìpi che governano il mondo», allo stesso modo la dottrina buddista insegna che possiamo creare il massimo valore nel luogo in cui viviamo. Il testo integrale del dialogo è consultabile su www.ilvolocontinuo.it
Ikeda: Durante la Seconda guerra mondiale lavoravo utilizzando un martello e un tornio presso l’acciaieria Niigata della località Kamata, nel quartiere di Ota, a Tokyo. Era un lavoro fisicamente molto faticoso.
Dopo la guerra, trovai lavoro presso uno stabilimento poligrafico chiamato Shobundo nell’area Nishi-Shinbashi di Tokyo e, nel frattempo, frequentavo le scuole serali. Ricordo che uscivo di casa alle 6,30 di mattina, facevo visita ai clienti per prendere gli ordini ed ero anche responsabile della correzione di bozze. Ho dato tutto me stesso per quel lavoro. In ufficio si respirava un’atmosfera calorosa, come in famiglia. Ricordo con affetto uno dei miei superiori quando mi disse che era importante rischiare nella vita e che era vitale avere coraggio. Il proprietario dell’azienda era molto gentile con me. Sfortunatamente a un certo punto dovetti lasciare quel lavoro a causa delle mie condizioni di salute. Tutti espressero rammarico nel vedermi andare via.
In seguito fui assunto come impiegato presso l’associazione dei produttori di Kamata, vicino a casa mia. Era un piccolo ufficio che però svolgeva un compito importante, in quanto sosteneva le aziende locali e le piccole e medie imprese della zona nella loro ripresa economica. Poi incontrai Toda, e presto iniziai a lavorare presso la sua impresa editoriale, la Nihon Shogakkan. Non dimenticherò mai il sincero saluto dei miei colleghi dell’associazione quando lasciai quel lavoro per andare a lavorare da Toda.
Sono orgoglioso di affermare che durante la mia giovinezza, qualunque fosse il mio impiego e ovunque lavorassi, ho sempre dato il massimo. In uno scritto il Daishonin cita un commentario del Gran Maestro T’ien-t’ai sul Sutra del Loto: «Nessuna cosa che riguardi la vita o il lavoro contrasta in alcun modo con la vera realtà» (Risposta a un credente, RSND, 1, 804). Questo passo esprime il beneficio di cui godono coloro che abbracciano il Sutra del Loto. Nulla nella società o nella vita di tutti i giorni è contrario al vero aspetto della vita. Sebbene i nostri sforzi possano sembrare del tutto normali, dal momento che essi si basano sulla fede brillano della luce della Legge mistica.
Nulla è più nobile del lottare per rendere il mondo un luogo migliore. Non c’è bisogno di essere esageratamente preoccupati del tipo di lavoro che si fa, delle dimensioni dell’azienda per cui si lavora o della posizione che si ricopre all’interno di essa. Coloro che recitano Nam-myoho-renge-kyo e si sforzano ogni giorno per dare il proprio contributo alla società stanno seguendo il giusto cammino verso il raggiungimento della Buddità in questa vita.
[…]
Kumazawa: Il modo per ripagare il debito di gratitudine nei confronti del nostro maestro è dare coraggiosamente prova della nostra pratica buddista nella società.
Ikeda: La pratica buddista si svolge nel mondo reale, nella società. Il Daishonin scrive: «Il vero sentiero consiste negli affari di questo mondo» (L’offerta del riso, RSND, 1, 998) e «Saggio non è chi pratica il Buddismo prescindendo dalle questioni mondane, ma chi comprende perfettamente i princìpi che governano il mondo» (Il kalpa della diminuzione, RSND, 1, 995). Noi pratichiamo il Buddismo del Daishonin per sviluppare e migliorare noi stessi e per compiere la nostra rivoluzione umana nel posto di lavoro, in famiglia e nella comunità in cui viviamo. Lo facciamo per creare il massimo valore nel luogo e nel momento in cui ci troviamo. Il Buddismo del Daishonin non è una fuga verso chissà quale altro tempo o luogo immaginario e ideale, perché ciò non sarebbe in accordo con l’insegnamento della Legge mistica ma riguarda il pensiero superficiale degli insegnamenti provvisori, anteriori al Sutra del Loto. Non è la realtà.
Il Buddismo di Nichiren Daishonin è una filosofia finalizzata alla trasformazione della realtà. Questo spiega perché uno degli appellativi del Budda sia “eroe del mondo”. La SGI ha seguito questo sentiero coraggioso.
[…]
Ikeda: Anche se questi sono tempi difficili, vi prego di non permettere a voi stessi di essere sconfitti. Siate forti e saggi e sviluppate le vostre capacità.
I fratelli Ikegami, due seguaci del Daishonin, provenivano da una famiglia che si occupava di progetti di costruzione per il governo militare di Kamakura. A causa di una calunnia da parte dei loro colleghi, i due fratelli non furono più assunti per partecipare alla ricostruzione del santuario Tsurugaoka Hachiman. In altre parole, avevano perso un lavoro sul quale fino a quel momento avevano fatto affidamento.
Il Daishonin scrisse una lettera per incoraggiare i fratelli profondamente delusi, dicendo che tale imprevisto era sicuramente «il disegno del cielo» (WND, 2, 950). In breve, quella situazione doveva avere certamente un significato, un valore profondo per loro. Egli inoltre li consigliò di evitare «di mostrare malanimo o risentimento per non aver ottenuto il lavoro di costruzione. Assicuratevi di portare in mano la sega e il martello o di appenderli alla cintura, e sorridete sempre» (WND, 2, 950).
Non disperate quando le cose non vanno come avevate sperato. Non deprimetevi né commiseratevi. Siate pazienti e perseverate, mettendo solide radici e creando le cause affinché si presentino in futuro circostanze più favorevoli. La fede non è altro che mettere le radici della felicità nel suolo della nostra realtà presente. Prima o poi appariranno i germogli e inizieranno a sbocciare fiori in meravigliosa abbondanza segnalando l’arrivo di una primavera di vittoria e di successi.
So che molti giovani della Soka Gakkai, compresi gli appartenenti alla Divisione studenti, stanno lottando per trovare un lavoro. Raccomando loro di non cedere, ma di continuare a fare del loro meglio.
Tanano: Noi giovani ci incoraggiamo e ci sosteniamo l’uno con l’altro mentre avanziamo insieme.
Ikeda: In uno dei suoi scritti, il Daishonin scrisse a Shijo Kingo, che stava affrontando vari ostacoli: «Vivi in modo che tutte le persone di Kamakura lodino Nakatsukasa Saburo Saemon-no-jo per la devozione al suo signore, al Buddismo e per il suo rispetto e attenzione nei confronti degli altri» (I tre tipi di tesori, RSND, 1, 755).
È il fondamentale potere della fede che ci permette di diventare grandi vincitori nella vita, persone su cui si può contare e di cui aver fiducia sia nella sfera del lavoro, che del Buddismo e della società. Questa è una prova brillante della nostra rivoluzione umana.
• • •
Cosa leggono i ragazzi
Abbiamo chiesto a una trentina di ragazzi quali fossero le letture preferite in ambito buddista. Ecco, in ordine di preferenza, le loro risposte:
Le frasi di Giorno per giorno (365 incoraggiamenti di Daisaku Ikeda)
Le esperienze
I dialoghi tra Ikeda e i giovani
Gli scritti di Ikeda
I Gosho
Gli articoli che riguardano il gruppo Futuro
La striscia “Carmen, ovvero l’altra Illuminazione”