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Perché è fondamentale recitare Daimoku con degli scopi chiari? - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 06:57

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Perché è fondamentale recitare Daimoku con degli scopi chiari?

Risposta a cura della redazione

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Il maestro Ikeda ci ricorda che l’atteggiamento con cui recitiamo Nam-myoho-renge-kyo è fondamentale per approfondire la nostra fede e vedere il risultato della nostra pratica, quello che nel Buddismo viene chiamato “prova concreta”:

«Quando si recita è assolutamente indispensabile avere una mente, un atteggiamento, fermamente concentrati. È come cercare di scagliare una freccia: senza un obiettivo chiaro non saremo in grado di tendere l’arco con vera energia e determinazione. Allo stesso modo le nostre preghiere si potranno realizzare solo quando sostituiremo vaghi aneliti con concrete determinazioni e con un Daimoku fiducioso di realizzare senza alcun dubbio le nostre speranze» (Lezione su Il conseguimento della Buddità in questa esistenza, Esperia, pag. 50)

La metafora della freccia che colpisce il bersaglio è molto esplicativa. La freccia rappresenta il nostro Daimoku e il bersaglio l’obiettivo chiaro, preciso e concreto, che nasce dal desiderio profondo e sincero di trasformare quel problema o migliorare una specifica situazione.
Quando siamo faccia a faccia con i nostri scopi però, può capitare di chiedersi: ma questo desiderio ha abbastanza valore? È degno di motivare la mia recitazione davanti al Gohonzon?
Se non è il giudizio a frenarci, talvolta è la paura del risultato o di fallire. A darci preoccupazione può essere anche il timore di “attaccarsi troppo” all’obiettivo.
La conseguenza di tutto ciò è che la nostra preghiera sarà vaga e timorosa, una freccia scagliata senza prendere la mira, che è lasciata al caso… come se la responsabilità di indirizzarla fosse di qualcun altro. Al contrario, una forte fede si manifesta in una preghiera fiduciosa e concreta, e nella consapevolezza che tutto passa attraverso la nostra rivoluzione umana.

Se abbiamo una meta, ogni passo che compiamo è più forte e mirato, ma se perdiamo di vista i nostri scopi avanziamo per inerzia, smettiamo di sfidarci e la nostra preghiera diventa generica. Viceversa impegnarci a realizzare i nostri obiettivi porta sicuramente a un progresso, a crescere e a svilupparci. La stessa cosa accade nelle attività che portiamo avanti nella nostra organizzazione. Quando poi la nostra preghiera si realizza, la fede si rafforza e sperimentiamo una gioia che alimenta in noi un nuovo slancio.
Un principio buddista afferma che “i desideri terreni sono illuminazione”, in tal senso ognuno è libero di pregare per ciò che desidera, non esistono regole a riguardo. Recitare Daimoku sinceramente è la via per manifestare la saggezza del Budda «infinitamente profonda e incommensurabile» (SDL, 65).
È quella stessa saggezza che ci permette di illuminare le nostre azioni e il nostro atteggiamento, nel rispetto della natura di budda nostra e di ogni persona, e che ci fa capire se dobbiamo perseguire quel desiderio oppure se è un desiderio che non crea valore.
Nel romanzo La nuova rivoluzione umana il maestro Ikeda scrive a riguardo:

«La nostra saggezza è di per sé illimitata, può rendere possibile ciò che appare impossibile. Essa scaturisce dal fermo proposito di raggiungere un obiettivo. Una preghiera combattiva è la madre della saggezza. Per mettere in pratica la saggezza è necessario il coraggio, come scrive il Daishonin: “Una spada sarà inutile nelle mani di un codardo”. La “spada” del Sutra del Loto, che è la fonte della saggezza illimitata, non ha nessun potere se siamo codardi. Spero che raccogliate il coraggio per sfidarvi e per superare le vostre debolezze, come la tendenza a evitare le cose che non vi piacciono e a trovare delle scuse per giustificare la vostra vigliaccheria. Questa è la chiave per fare la vostra rivoluzione umana e coronare i vostri sforzi» (NRU, 17, 187)

Dunque, è importante stabilire ogni giorno obiettivi chiari e concreti e, sfidando i propri limiti, pregare per realizzarli uno dopo l’altro. Questa sincera determinazione fa emergere la saggezza e la creatività che porteranno al successo.
Nel Buddismo non esiste una preghiera “supplichevole”. Alla base del Daimoku deve esserci un voto, cioè una promessa forte e appassionata e la decisione di rendere quella preghiera una realtà.
Il coraggio e la forza emergono quando affrontiamo le nostre sfide da “protagonisti” che si sentono responsabili di realizzare i propri obiettivi. Rivolgendosi ai giovani delle scuole superiori il maestro Ikeda afferma:

«Le preghiere sincere, in cui riversiamo tutto il nostro essere, non possono mancare di arrivare al Gohonzon. Un’altra cosa importante da ricordare è che quando l’obiettivo delle vostre preghiere si allarga a includere non soltanto i vostri desideri ma anche la felicità della vostra famiglia, dei vostri compagni di scuola, dei vostri amici, della società in cui vivete e dell’intera umanità, espanderete i vostri orizzonti e la vostra stessa umanità.
Quando all’età di trentadue anni divenni presidente della Soka Gakkai le mie prime due preghiere furono che il Giappone avesse buoni raccolti, così che nessuno dovesse più soffrire la fame, e che non si verificassero gravi terremoti. In un’altra occasione, pregai di essere il solo a sopportare il peso di tutte le principali persecuzioni che avremmo subito per il bene di kosen-rufu» (Preghiera e azione, Esperia, pag. 57)

Quando nasce in noi il desiderio di aiutare tante persone a diventare felici e di insegnare loro la pratica buddista, la nostra preghiera arriva a includere anche la felicità degli altri e possiamo fare nostro l’immenso stato vitale dei Bodhisattva della Terra. Questo è anche il motivo per cui preghiamo per la realizzazione degli obiettivi di attività nella Soka Gakkai.
Determinando fermamente di risolvere i nostri problemi per mostrare una meravigliosa prova concreta del potere della Legge mistica, potremo superare le sofferenze e realizzare i nostri desideri.
Basando la nostra vita sulla preghiera al Gohonzon è dunque importante mantenere la promessa di realizzare kosen-rufu e agire concretamente per riuscirci. In questo modo possiamo essere certi che tutti nostri obiettivi si concretizzeranno anche oltre le nostre aspettative.

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