Quando ho iniziato a praticare il Buddismo uscivo da una situazione sentimentale dolorosa e attribuivo l’insuccesso della mia vita privata al lavoro che mi toglieva tutte le forze. Ero davvero infelice.
Nel 2017 ho ricevuto il Gohonzon e ho sperimentato una profonda trasformazione. Poco dopo ho avuto una promozione importante sul lavoro, ma non l’ho percepito un beneficio perché ciò avrebbe tolto ancora più tempo alla mia vita personale…
Una mattina del 2018 mi sono svegliata paralizzata, non riuscivo a muovermi. Ero sola e molto spaventata. La solitudine dovuta alla lontananza della mia famiglia, rimasta in Russia, è esplosa. Come prima cosa ho iniziato recitare Daimoku e mi sono calmata. Poi sono riuscita a riprendere il movimento e a chiedere aiuto. In seguito, facendo degli accertamenti ho scoperto di avere un adenoma ipofisario e per questo motivo avevo continui inspiegabili sbalzi umorali. L’unica cosa che potevo fare era recitare ore di Daimoku.
In quel periodo mi è stato proposto il fare attività nello staff Corallo, formato dalle donne che si dedicano alla protezione e all’accoglienza nei nostri Centri culturali. Sapevo che la pratica per gli altri ha un potere enorme di trasformare la vita e ho subito colto l’occasione con l’obiettivo di trovare la cura giusta per me. Decisi di esserci assolutamente per il mio primo turno Corallo, nonostante grandi ostacoli come la febbre e una paralisi della schiena. Sostenuta dai compagni di fede ho recitato tantissimo Daimoku. Riuscii a fare il turno e successivamente andai in ospedale per una lunga serie di analisi, che sorprendentemente feci tutte in un giorno, quando di solito ci sono liste di attesa lunghissime. Ciò contribuì a farmi trovare una cura adatta. Non riuscivo quasi a crederci!
Ho continuato a fare attività Corallo con l’obiettivo di guarire. Poiché mi dedicavo agli altri avevo uno stato vitale alto, tanta forza ed energia. Tuttavia il lavoro continuava a logorarmi, anche per via dei tanti chilometri che dovevo percorrere in auto, e aspiravo a licenziarmi. Così nel 2018, in vista dell’attività per il 18 novembre, giorno della fondazione della Soka Gakkai, mi posi l’obiettivo di cambiare lavoro. Ma proprio a quella riunione mi fu regalato un biglietto con un incoraggiamento del maestro Ikeda che diceva:
«Scava sotto i tuoi piedi, lì troverai la sorgente» (La mappa della felicità, Esperia, 19 settembre)
Sulla base di questo incoraggiamento decisi di rimanere nella mia azienda. Allo stesso tempo continuai a recitare molto Daimoku per percepire la vera natura della mia vita. Mi resi conto che sentivo la mancanza del mondo creativo nel quale ero cresciuta: l’arte era stata una componente importante della mia vita che stavo soffocando da troppi anni ed emerse il desiderio di dare finalmente spazio a questa parte di me.
Pochi mesi dopo si manifestò un grande beneficio: ottenni un trasferimento a Venezia, con l’assegnazione dell’appartamento aziendale nel cuore della città d’arte per eccellenza! Mi recavo al lavoro con una passeggiata di cinque minuti.
Nel frattempo, dopo quattro mesi di cura, mi venne confermato che la dose iniziale minima del farmaco era più che sufficiente per me, e dopo altri sei mesi è stata diminuita ulteriormente. Mi sentivo veramente in salute e piena di forza!
A Venezia mi è stata affidata la responsabilità di un gruppo nel quale, a oggi, abbiamo consegnato dodici Gohonzon.
La mia vita ha continuato a migliorare sotto tanti aspetti: la mia carriera lavorativa è avanzata ulteriormente con l’apertura di altri punti vendita e la possibilità di lavorare in un team meraviglioso; ho inoltre scoperto di avere una grande passione in particolare per la pittura e ho potuto approfondire lo studio di antichi procedimenti pittorici nel Circolo artistico di Venezia. Mai avrei potuto immaginare questi sviluppi!
Convinta che Venezia fosse il luogo della mia missione per kosen-rufu e della mia realizzazione artistica e professionale, ho chiesto all’azienda un prolungamento in sede che però mi è stato negato: il 1 aprile del 2023 avrei dovuto affrontare un ennesimo trasloco lasciando quella casa che ospitava le riunioni del gruppo e del settore.
Ho affrontato anche questa difficoltà con tanto Daimoku e tanta attività, sulla base del voto di dedicare la mia vita a kosen-rufu.
Dopo qualche giorno sono stata richiamata per prolungare il mio contratto a Venezia. Avrei potuto proseguire con lo studio della pittura! E a settembre ho inaugurato la mia prima mostra personale in una galleria d’arte.
Restava un aspetto che faceva riaffiorare la mia antica voglia di scappare dal mio lavoro: l’impegno che mi era richiesto lasciava troppo poco spazio al resto della mia vita. Nichiren Daishonin scrive:
«Se la mente degli esseri viventi è impura, anche la loro terra è impura, ma se la loro mente è pura, lo è anche la loro terra; non ci sono terre pure e terre impure di per sé: la differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente» (RSND, 1, 3)
Ho perseverato rafforzando la mia determinazione e, recentemente, dopo essere stata molto lodata dal mio capo, è arrivata una prova concreta incredibile: gli orari di lavoro dell’intera azienda sono diventati flessibili e tutti potremo avere molto più tempo libero!
Mi sembra un sogno e invece è la prova di cosa significa dedicarsi a kosen-rufu e far parte della Soka Gakkai! In particolare ringrazio profondamente per le opportunità offertemi dall’attività Corallo. Ho vinto non solo per me stessa ma per tutti i miei colleghi. Ecco la “sorgente” di cui parla Sensei!
È davvero vitale avere un maestro nella vita e mettere obiettivi chiari che comprendono la propria felicità e anche quella di tante altre persone. Ho rilanciato tanti nuovi obiettivi, tra cui studiare all’Accademia di Belle Arti e accompagnare due giovani a ricevere il Gohonzon entro la fine dell’anno. Sicuramente vincerò, insieme a tutti voi!
