31 paesi, 500 partecipanti al corso di studio tenuto in Lombardia da Hidetoshi Fukuda. Oltre ai temi di approfondimento, la consapevolezza che l’Europa «è chiamata a cambiare la storia, costruendo un’unità senza precedenti insieme a sensei»
Il dodicesimo corso europeo di studio che si è tenuto a Milano dal 24 al 27 luglio «brilla come una grande tradizione», ha scritto Daisaku Ikeda nel messaggio che ha inviato per l’occasione. All’interno di questa tradizione, tuttavia, si è trattato davvero del primo corso della nuova era. La presenza preponderante dei giovani provenienti da trentuno paesi, la loro passione, la consapevolezza e l’intensità con cui hanno partecipato al corso sono state la dimostrazione che sono pronti a realizzare il compito che sensei ha affidato loro, come scrive nel messaggio: «La realizzazione di kosen-rufu nel ventunesimo secolo dipenderà dalle azioni promosse dalla Divisione giovani della SGI Europa. La pace sulla Terra e la prosperità futura verranno costruite attraverso la solidarietà dei membri della Divisione giovani europea».
In particolare, la partecipazione di giovani provenienti da paesi che sono attualmente o sono stati recentemente in conflitto fra loro, impegnati nella recitazione del Daimoku insieme proprio per trasformare tali ostilità, ha incoraggiato tutti a credere con maggiore fermezza che questa è la strada per costruire un’epoca pacifica.
Dare concretezza allo studio del Buddismo
Il corso è stato tenuto dal vice responsabile nazionale della Divisione giovani giapponese e vice segretario del Dipartimento di studio della Soka Gakkai, Hidetoshi Fukuda, in armonia con lo spirito della nuova era. Gli argomenti trattati sono stati tre: la missione dei Bodhisattva della Terra, il voto rispetto alla relazione di non dualità fra maestro e discepolo e la filosofia basata sulla dignità della vita per la costruzione della pace. Alle lezioni hanno fatto seguito due ampie sessioni di domanda e risposta.
Le lezioni di Fukuda sono state caratterizzate dall’estrema concretezza con la quale ogni frase di Gosho e ogni citazione di Ikeda venivano riportate nel contesto della vita quotidiana e diventavano precisi incoraggiamenti a mettere in pratica la fede. Ad esempio, nella lezione relativa al voto, egli ha raccontato l’episodio in cui Shariputra, impegnato nella pratica dell’offerta, donò il proprio occhio al brahmano, che lo gettò a terra e lo calpestò. Shariputra allora pensò che una persona così non poteva essere salvata e si dedicò esclusivamente alla propria Illuminazione. Questo episodio, in relazione alla realtà in cui viviamo, ci insegna che dobbiamo continuare a credere nella Buddità delle persone qualunque azione compiano, senza mai abbandonarle.
Fukuda ha raccontato diversi aneddoti relativi alla sua esperienza come discepolo, tra cui un episodio particolarmente significativo per lui che ha avuto luogo vent’anni fa, quando Ikeda era sottoposto a una fortissima pressione da parte dei mass media giapponesi. Nonostante ciò, sensei ogni giorno faceva ginnastica con i giovani. Una mattina, nonostante il freddo invernale e l’influenza, si presentò puntuale e, al termine degli esercizi, si tolse il cappellino e si inchinò verso di loro. Fukuda ha raccontato di essere rimasto profondamente toccato da un gesto che condensava, nella sua semplicità, il desiderio di incoraggiare a qualunque costo i giovani, preziosi responsabili del futuro. Ha aggiunto che chi è stato coinvolto nel training con sensei in quel periodo ha continuato a lottare e a impegnarsi fino a oggi, coltivando al meglio le proprie capacità.
Più volte durante il corso è stato ricordato che proprio cento anni fa ha avuto inizio la Prima guerra mondiale, laboratorio di nuovi mezzi di distruzione, i quali purtroppo sono stati poi ampliati e resi sempre più devastanti nel corso del secondo conflitto mondiale. L’Europa è stata protagonista delle guerre del secolo scorso e ora è chiamata a cambiare la storia, costruendo un’unità senza precedenti insieme a sensei e propagando un umanesimo universale basato sul Buddismo di Nichiren Daishonin.
Ikeda riesce a toccare il cuore delle persone perché nutre una fiducia assoluta nel potenziale di ogni interlocutore, stimolandolo a fare emergere i suoi pregi. Anche noi, come suoi discepoli, abbiamo scelto questa via per realizzare la pace. Costruire la pace richiede molto tempo e perseveranza, perché occorre toccare il cuore di ogni persona. Mentre la guerra è un’attività antichissima, la Soka Gakkai esiste da appena ottantaquattro anni e la Soka Gakkai Internazionale da trentanove, quindi la lotta per la pace è appena iniziata. Per stabilire la pace occorre una solida filosofia di rispetto per la vita, che dobbiamo approfondire e trasmettere alle generazioni future.
Il valore delle riunioni di discussione
Fukuda ha invitato i giovani a prendere la guida del movimento di kosen-rufu basandosi su una visione della realtà fondata sulla saggezza contenuta nel Sutra del Loto e a diventare protagonisti della nuova era trasformando l’atmosfera delle riunioni di discussione, che sono l’attività fondamentale per la pace.
Molte organizzazioni si dedicano ad attività pacifiste, ma spesso agiscono per un breve periodo, compaiono e scompaiono come meteore. Il nostro movimento ha invece solide fondamenta, perché si basa su una filosofia della vita universale e agisce con continuità nell’incoraggiare ogni singola persona. Le nostre attività vanno a beneficio del futuro, producendo risultati per i prossimi diecimila anni.
Fukuda ha raccontato di aver compreso pienamente il valore delle riunioni di discussione quando si è recato nel Tohoku tre anni fa come giornalista del Seikyo Shimbun a seguito dello tsunami. Dopo aver descritto le conseguenze dell’onda anomala che ha provocato ventimila morti sull’ambiente e sulle persone, ha detto che i superstiti si sono riuniti nelle città distrutte per incoraggiarsi l’un l’altro. Nella riunione a cui lui ha partecipato, tutti piangevano nel raccontare come erano sopravvissuti. Al termine, però, il responsabile uomini ha incoraggiato i presenti con queste parole: «Abbiamo perso tutto, ma non saremo mai sconfitti. I tesori del cuore non saranno distrutti dalle calamità e dai disastri». In seguito l’intera zona si è rivitalizzata grazie alla forza e alla saggezza delle persone che si sono incontrate alle riunioni di discussione.
Possiamo trovare una fonte inesauribile di incoraggiamenti studiando il modo in cui sensei ha lottato per la pace attraverso la propagazione del Buddismo. Egli è una straordinaria fonte di ispirazione, calore e umanità. Studiando e mettendo in pratica le sue guide possiamo vivere insieme a lui ogni momento della nostra vita, trasmettendo così ai giovani la grandezza del suo impegno.
Il presidente Ikeda è sicuro che ogni persona, nel profondo del suo cuore, desideri la pace, perciò egli cerca di dialogare con chiunque basandosi su questo presupposto. Sceglierlo come maestro significa percorrere questa stessa via, che nel Buddismo ha come simbolo il Bodhisattva Mai Sprezzante. Dobbiamo quindi impegnarci a rispettare gli altri, ciò in cui credono, la maniera in cui vivono. Anche se non riusciamo a farlo sempre, non scoraggiamoci. Prendiamo la decisione, nobile e meravigliosa, di vivere così.
Affrontare la vita con speranza e ottimismo
Fukuda ha ricordato più volte che il Buddismo insegna a vivere con speranza e ottimismo, ad affrontare ogni aspetto della vita cogliendone il lato positivo. Ad esempio, il principio di “assumere volontariamente il karma appropriato” ci aiuta a trasformare lotte e dolori della vita in un grande valore. Attraverso questo principio possiamo vivere in modo costruttivo e affrontare le circostanze difficili non come una condanna o un destino immutabile, ma come protagonisti della nostra vita. Perciò Fukuda ci ha aiutati anche a comprendere che non esistono buoni o cattivi amici, come presenze assolutamente positive o negative, ma che si tratta di funzioni della vita che possono avere un esito costruttivo o distruttivo a seconda della fede che si sviluppa nell’affrontare le circostanze della vita.
In questo quadro dobbiamo essere assolutamente certi che ogni preghiera avrà una risposta, quindi affrontare delusioni e frustrazioni ci aiuta a fare esperienze significative, che poi ci permettono di incoraggiare gli altri: «La massima condizione vitale di felicità si esprime quando attraversiamo difficoltà e persecuzioni serbando nel cuore un grande voto». Il voto è la promessa di realizzare kosen-rufu con il nostro maestro, senza mai retrocedere qualunque cosa accada, è la manifestazione concreta e quotidiana di una decisione spontanea che si rafforza ogni giorno, alimentandosi di nuove sfide e trasformandole in esperienze con cui incoraggiare i compagni di fede. Fukuda ci ha anche esortati a non praticare “con espressione di patimento o gravità”, ma di essere allegri e gioiosi.
Egli ha ribadito che nel Buddismo non esiste il concetto di sacrificare la propria vita e che ognuno di noi è un tesoro dell’universo, con una missione speciale e unica. Qualunque problema o difficoltà affrontiamo, diventa una fonte di valore per la nostra vita: nella pratica del Buddismo ogni azione è un fattore positivo, che accresce la nostra buona fortuna.
Il corso si è concluso con il caloroso invito rivolto a Fukuda di ritornare in Europa i prossimi due anni per completare il primo ciclo di studio europeo della durata di tre anni della nuova era.