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Pennellate di speranza - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:17

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    Pennellate di speranza

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    A poco più di un anno dalla nascita della Divisione futuro in Umbria, i ragazzi e le ragazze si sono incontrati per condividere i primi passi nella loro pratica buddista.
    Grazie al sostegno dei responsabili l’attività umbra, fatta anche di piccole trasferte per permettere ai giovani che abitano nelle zone meno centrali di stare insieme agli altri, sta contribuendo a creare una preziosa rete di legami umani in tutta la regione. «Il cuore del nostro impegno ci raccontano è trasmettere ai giovani la fiducia nel fatto che, proprio così come sono, possono illuminare la società. Ci stiamo impegnando nel dare ritmo all’attività facendo sì che i ragazzi scelgano in autonomia come e quale argomento affrontare o la frase di Gosho da approfondire. Quello che ci aspettiamo da questo allenamento è che possano sperimentare e sentire che le loro scelte hanno la forza di influenzare la famiglia, gli amici e tutto l’ambiente».
    «Come giovani che avete abbracciato la Legge mistica – scrive Ikeda in un dialogo pubblicato sul nuovo libro dedicato alla Divisione futuro (Il mondo vi attende, pag. 40) -, voi siete brillanti pittori di speranza, grandi artisti nel creare la felicità. Quello che immaginate, potete realizzarlo».

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    Per conoscere il Gosho

    «Prego prima di ogni altra cosa di poter guidare verso la verità il sovrano e gli altri che mi hanno perseguitato. Dirò al Budda di tutti i discepoli che mi hanno aiutato e, prima della mia morte, trasmetterò i grandi benefici, frutto della mia pratica, ai miei genitori che mi hanno dato la vita» (Dal Gosho Sulla profezia del Budda, RSND, 1, 357)

    Anna: Questa frase mi fa pensare all’atteggiamento di Nichiren che anche in mezzo alle difficoltà non prova rancore verso nessuno, anzi si dimostra compassionevole e prega per la felicità di tutti. Vede la situazione difficile come un’occasione per far emergere la propria fede. Credo che Nichiren ritenesse importante pregare per la felicità di chi lo perseguitava, perché sapeva che era la cosa più giusta da fare. Affidarsi: a questo mi fa pensare questa frase di Gosho.

    Clara: Nichiren desiderava ringraziare i suoi genitori per avergli dato la vita. Bello questo spirito di gratitudine, serve per fare la propria rivoluzione umana.

    Anna: Uno dei princìpi che ci trasmette Nichiren è che la nostra felicità e quella degli altri vanno insieme, come i binari di un treno. Dobbiamo essere compassionevoli invece di essere egoisti e pensare solo ai nostri problemi, perché recitando per la felicità degli altri rea­lizziamo anche la nostra.

    Clara: Insieme ai miei amici mi sento parte del futuro. Sento che le persone che sono al mio fianco oggi, anche se domani il mondo sarà diverso, saranno sempre vicine a me. Penso spesso al fatto che, se voglio cambiare il mondo, devo prima cambiare me stessa e che se voglio cambiare me stessa devo trasformare il mio cuore.

    Anna: Se facciamo come ha fatto Nichiren e recitiamo per le persone che ci sono accanto, anche per chi ci fa soffrire, pensando che anche loro sono perfettamente dotate di Buddità, possiamo trasformare il nostro cuore e diventare tutti felici.

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    Sul sentiero del miglioramento
    di Daisku Ikeda, tratto da Il mondo vi attende, IBISG, pag. 37

    Mirai Journal
    : Qualunque sia il percorso che un giovane sceglie, la cosa importante è che esso ci permetta di svilupparci e migliorare noi stessi, non è vero?

    Daisaku Ikeda: Mi piacerebbe condividere con voi le parole del poeta austriaco Rainer Maria Rilke, contemporaneo di Makiguchi: «La vita ha ragione, in ogni caso» e «Tutto ciò che ti rende migliore di quanto sei nei tuoi momenti migliori, è giusto». Queste parole possono essere un po’ difficili da capire, ma contengono un messaggio molto profondo: il poeta ci spinge ad andare oltre le nostre capacità, seguendo il percorso della nostra crescita personale. Anche se le cose non vanno esattamente come sperate, sia negli esami di ammissione che nella ricerca di un lavoro, se decidete di trasformare la vostra situazione in un’opportunità di crescita siete sulla strada giusta e alla fine vincerete. Finché manterrete lo spirito di migliorare voi stessi, non sbaglierete mai strada, perciò non avete nulla da temere.

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    Le nostre storie
    Comincio io
    Anna, 17 anni

    Anche se vivo a Terni sono nata a Napoli. Dopo la separazione dei miei genitori il rapporto con mio padre si è complicato anche perché è tornato a vivere nella sua città natale.
    La nostra relazione non era mai stata magnifica perché entrambi avevamo un carattere chiuso e timido e quindi aspettavamo che fosse sempre l’altro a fare il primo passo.
    Dopo aver cominciato a recitare Nam-myoho-renge-kyo, ho capito che dovevo essere io a fare questo primo passo.
    Nonostante i miei sforzi però le cose non sono migliorate e all’inizio pensavo che ciò dipendesse da lui, dal suo distacco che non mi sembrava rimarginabile. Pensavo di aver fatto tutto il possibile, ma mi sbagliavo.
    Me ne resi conto qualche tempo dopo, quando mio padre venne a trovarmi. Avevo recitato con tutto il mio cuore per passare felicemente un po’ di tempo insieme, ma in quei giorni il nostro rapporto era ancora lontano da come lo volevo. Recitai ancora di più per avere una risposta positiva e perché cambiasse, ma invece della soluzione che mi aspettavo, mi disse che secondo il suo parere a me importava poco di lui…
    Lì per lì rimasi malissimo e molto delusa per quella risposta, ma, qualche giorno dopo, i miei compagni di fede mi incoraggiarono dicendomi che dovevo essere contenta perché finalmente avevo capito come potevo rimediare e migliorare il nostro rapporto. Così ho cominciato a chiamarlo più spesso o a chiedere a mia mamma di passarmelo quando si sentivano per telefono. Una delle ultime volte sono riuscita a dirgli che ho capito che è il momento di cambiare il nostro rapporto e che questo dipende da me.
    Grazie a questa esperienza ho sperimentato che se nelle relazioni ci sono sofferenze e incomprensioni non bisogna spaventarsi. Adesso, anche se mi sforzo, non pretendo che anche l’altra persona debba per forza fare qualcosa, ma continuo a migliorarmi io.

    Le nostre storie
    Nessun rimpianto
    Roberto, 19 anni

    Prima di iniziare a praticare la mia vita era pura illusione di felicità. A sedici anni ho deciso di abbandonare la scuola e ho iniziato a lavorare con mia madre, titolare di una pescheria. Da subito però le cose non sono andate bene: litigavamo spesso e non riuscivo a sentirmi a mio agio. Soffrivo e, anche se non sapevo ancora come, desideravo cambiare. Un giorno un mio amico mi parlò del Buddismo. Una delle frasi che mi fece riflettere fin da subito fu: «Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente» (RSND, 1, 252). Incoraggiato da queste parole, chiesi qual era il modo corretto di praticare e così iniziai a recitare Daimoku, a imparare Gongyo e a studiare gli scritti del presidente Ikeda. Più mi sforzavo nella pratica e più mi sentivo meglio.
    Mi sono impegnato nel migliorare me stesso, a cominciare dalle piccole cose che prima non facevo, come rifarmi il letto o prepararmi la colazione. Grazie a questo allenamento quotidiano, dopo poco tempo ho deciso di ricevere il Gohonzon, di fare attività soka-han al Centro culturale e ho parlato della pratica a mio cugino che, incoraggiato dal mio cambiamento ha deciso di praticare e a dicembre dello scorso anno ha ricevuto il Gohonzon. Le esperienze che ho realizzato mi hanno permesso di capire il giusto atteggiamento da avere nei confronti degli altri, soprattutto verso i miei genitori.
    Anche nel lavoro le cose sono molto diverse. Prima di praticare ero sempre pronto a sottolineare a mia madre tutto quello che secondo me doveva fare meglio, ma adesso ho capito che devo sforzarmi io per primo nel sentire il suo valore, sia come persona sia nel suo modo di lavorare anche se diverso dal mio e soprattutto incoraggiarla.
    Oltre ad aver migliorato il nostro rapporto, sono riuscito a sviluppare un atteggiamento positivo verso gli altri, che mi sta aiutando anche nel mio nuovo lavoro: ho realizzato il sogno di avere un camion tutto mio per vendere il pesce, così da poter lavorare girando la mia città e incontrare ogni giorno tante persone.
    Inoltre ho deciso di iscrivermi nuovamente alle scuole serali: sono ancora molto giovane e voglio impegnarmi per non avere rimpianti nel futuro!

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