Alla prima riunione dei responsabili della Divisione giovani, nel settembre 2007, il presidente Ikeda ha annunciato l’inizio del secondo atto di kosen-rufu nel mondo.
Sono convinta che questo secondo atto comincia dalla decisione di ognuno di creare un grande cambiamento a partire da se stessi e una profonda armonia con le altre persone. Vuol dire prima di tutto maturare nella fede, cioè costruire una fede più solida e sviluppare una maggiore consapevolezza della nostra missione, decidendo di alzarsi da soli per realizzare il voto del Budda di rendere felice ogni persona.
Inoltre per ciascuno di noi, discepoli del presidente Ikeda, è fondamentale creare un legame più forte e diretto con il nostro maestro: questa è la chiave per progredire ulteriormente, sia nella nostra vita che nell’attività buddista.
Lo scorso anno, in occasione del conferimento della laurea honoris causa dall’Università di Palermo e del Sigillo della Pace dalla città di Firenze, sensei ci ha dedicato questa poesia:
In Italia
è sorta una nuova alba:
bagliori di nuove
vittorie e benefici.
“Nuova alba” significa far sorgere il sole da dentro di noi, risvegliando il sole della Buddità nelle nostre vite attraverso la recitazione del Daimoku. Non c’è niente al di fuori di noi che possa darci vitalità ed energia: in realtà tutto dipende dalla forza della nostra preghiera. Quando recitiamo Daimoku dovremmo avere la sicurezza di potercela fare senza alcun dubbio, qualunque sia il problema da affrontare, e decidere: «Io ho il Gohonzon, ce la farò assolutamente!». Questo tipo di convinzione ci porterà a fare grandi passi avanti nella nostra rivoluzione umana.
Qualunque cosa accada manteniamo la fiducia di poter trasformare ogni avversità e manifestiamo tutte le nostre capacità e il nostro valore, utilizzando al cento per cento l’infinito potere del Gohonzon. Come scrive il presidente Ikeda: «Adesso abbiamo l’opportunità di sfondare il muro dei nostri limiti. Tiriamo fuori una forza nuova e facciamo sì che nuove persone possano conoscere il Buddismo».
In questa nuova fase del nostro movimento è necessario propagare sempre di più l’insegnamento del Daishonin, mostrando agli altri la prova concreta della pratica buddista. La cosa più importante è come utilizziamo il Buddismo nella nostra vita, per migliorare noi stessi ogni giorno di più e aiutare gli altri a diventare felici.
Vivendo in questo modo saremo naturalmente pieni di gratitudine verso il Gohonzon e riusciremo a vedere in modo positivo ciò che accade. Tutti i fenomeni acquistano valore recitando Nam-myoho-renge-kyo. Uno dei significati di myo è “rivitalizzare”; ciò vuol dire che assolutamente nulla viene sprecato nel mondo della Legge mistica e tutto si può trasformare.
Vorrei concludere con le parole di Kaneko Ikeda: «Il mio più caro desiderio è che facciate splendere il sole della vittoria nella vostra vita e che diffondiate speranza e ispirazione a tutte le persone attorno a voi. Possiate anche far sbocciare bellissimi fiori di armonia e felicità ovunque andiate, nell’unità di “diversi corpi, stessa mente”, una meravigliosa solidarietà, modello per il mondo intero».