Messaggio in occasione del 30° anniversario della fondazione de Il Nuovo Rinascimento
di Daisaku Ikeda
Le mie più vive congratulazioni per il trentesimo anniversario della fondazione della rivista Il Nuovo Rinascimento.
Esprimo dal profondo del cuore il mio rispetto sincero, e applaudo agli sforzi di tutti coloro che hanno sempre sostenuto questa rivista di kosen-rufu, dai redattori, ai collaboratori, ai corrispondenti. Tale impegno portato avanti dietro le quinte è stato visto da Nichiren Daishonin e dunque non vi è alcun dubbio che la fortuna e i benefici che ne derivano avvolgeranno non solo la vostra vita, ma anche quelle delle vostre famiglie e delle generazioni a venire, proprio come è scritto nel Gosho.
Numerosissimi amici colpiti dal terremoto e dallo tsunami dello scorso anno mi hanno raccontato che hanno fatto del quotidiano Seikyo Shimbun il nutrimento del loro cuore e che, grazie a questo giornale, hanno continuato a tenere acceso il voto di rinascere e lo spirito di non rassegnarsi. Inoltre, nonostante fossero loro stessi vittime del disastro, hanno continuato a distribuire il quotidiano convinti che in questo modo avrebbero portato una luce di speranza a tutti coloro che stavano affrontando la dura realtà delle zone disastrate. Anche se i cumuli di macerie erano ancora alti e i trasporti non funzionavano del tutto, hanno continuato a consegnare il giornale incoraggiando tutti coloro che incontravano. Non dimenticherò mai questi numerosi figli del Budda, così nobili.
Anche se le nazioni e le lingue sono diverse, possiamo affermare che tutte le riviste e le pubblicazioni della Legge mistica svolgono il ruolo di “inviati del Budda” che, al livello profondo della vita, rafforzano i legami tra maestro e discepolo e tra compagni di fede.
Come testimoniato in numerose nazioni, se le riviste migliorano nella qualità, si arricchiscono di contenuti, continuano a svilupparsi e sono amate e utilizzate da tutti, allora anche l’organizzazione della SGI continua ad avanzare in armonia e piena di vitalità.
Nel Gosho Nichiren Daishonin scrive: «Colui che ascolta anche una sola frase o un solo verso del sutra e lo imprime indelebilmente nel suo cuore è come una nave capace di attraversare il grande mare di nascita e morte» (Una nave per attraversare il mare della sofferenza, RSND, 1, 29). Tutti noi attraverso le riviste possiamo approfondire ulteriormente la comprensione della filosofia buddista, condividere le attività e le esperienze dei compagni di fede e rinnovare quotidianamente la decisione di avanzare verso la realizzazione della nostra rivoluzione umana e di kosen-rufu. La vita è come una grande traversata in mare, molto movimentata; utilizzando la rivista come bussola di navigazione che guida verso la speranza e la felicità, invito tutti voi in Italia a fare ancor più tesoro della vostra rivista e a costruire condizioni vitali grandiose e indistruttibili affinché possiate tutti, senza eccezione, vivere delle esistenze colme di vittorie, fortuna e benefici.
Concludo il mio messaggio di augurio per il trentesimo anniversario de Il Nuovo Rinascimento esprimendo le mie preghiere sincere per la salute e l’infinita felicità di tutti i compagni di fede in Italia e per l’ulteriore sviluppo della Soka Gakkai italiana.
Daisaku Ikeda
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Noi c’eravamo
Ebbene sì, noi c’eravamo. Quante cose sono successe in questi trent’anni, tanti eventi che hanno segnato la crescita del movimento di kosen-rufu in Italia. Tanti incontri, molte campagne promosse e tante feste, per i successi realizzati e per decidere insieme di lottare con forza ancora maggiore. Le abbiamo ripercorse sfogliando le pagine del Nuovo Rinascimento con il desiderio di essere ancora più presenti e attenti a testimoniare l’impegno e i risultati dei membri italiani, cittadini d’Europa e del mondo, per far cambiare la realtà in cui vivono, per far sì che il mondo di saha, questa “terra impura”, piena di problemi, riveli il suo vero volto profondo e dimostri di poter essere davvero la pura terra del Budda
di Marialuisa Cellerino
Nel 1982, prosecuzione ideale dei fogli ciclostilati a tarda notte nelle case per diffondere i primi materiali di studio buddista e le prime notizie del nascente movimento di kosen-rufu, nasce Il Nuovo Rinascimento.
E l’anno dopo, il 1983 è pronto per raccontare la posa della prima pietra degli alloggi a Trets e il festival culturale alla presenza del presidente Ikeda.
Nel 1984 a Firenze si tiene la prima riunione nazionale della Divisione giovani.
Nel 1985 ecco la prima pubblicazione in cui Ikeda fa conoscere il suo messaggio umanistico al grande pubblico italiano, e non solo a chi si interessa di Buddismo, in un dialogo con Aurelio Peccei, Campanello d’allarme per il XXI secolo.
Il 1986, insieme alla nascita del nostro “fratello” dedicato allo studio, il bimestrale Duemilauno (ora Buddismo e Società), vede l’acquisto della Villa di Bellagio, grazie a una donazione del presidente Ikeda e dei membri italiani che indicono una raccolta speciale di fondi. Col tenace lavoro di una miriade di volontari accorsi da tutta Italia la villa diventa, passo dopo passo, l’attuale Centro culturale italiano di Firenze, insomma il primo Centro sul suolo italiano.
Nel Centro culturale di Firenze, nel 1988, viene aperto il “Joju Gohonzon per la realizzazione di kosen-rufu in Italia”.
Daisaku Ikeda era venuto varie volte in Europa a incoraggiare i membri che cominciavano a essere presenti in ogni paese. E dopo le visite del 1987, 1989 e 1991 finalmente approda in Italia nel 1992 per l’inaugurazione ufficiale del Centro culturale italiano, con una bellissima festa a Firenze; in quell’occasione riceve il Fiorino d’Oro dal sindaco della città.
Passano solo due anni e nel 1994 Ikeda è di nuovo a Firenze, per incontrarsi con i membri giunti da varie parti d’Italia e d’Europa nel giardino del Centro culturale, dove viene allestito un grande spettacolo; poi a Bologna dove, dopo aver salutato i bolognesi nel loro Centro, si reca nell’università più antica del mondo per tenere una lezione magistrale su Leonardo da Vinci. Quindi al Teatro Lirico di Milano assiste al Festival mondiale per la pace “Ali”, realizzato dai giovani italiani.
Nei primi anni novanta le discrepanze tra la Soka Gakkai e il clero della Nichiren Shoshu avevano raggiunto il culmine e l’8 novembre del 1991 viene recapitato alla Soka Gakkai un “Ordine di scioglimento” firmato dall’allora patriarca Nikken. Il 29 novembre dello stesso anno la Nichiren Shoshu scomunica la Soka Gakkai impedendo di fatto ai membri di tutto il mondo di visitare il tempio principale dove è custodito ancora oggi il Dai-Gohonzon e interrompe la consegna dei Gohonzon individuali.
Inizia una fase di grande apertura verso la società italiana e internazionale con una serie di conferenze dal titolo Cittadini del mondo nel 1995, in cui i giovani buddisti si impegnano a coinvolgere nel dialogo vari esponenti del mondo della politica e della cultura; poi, nel 1996, l’inaugurazione a Roma della mostra La città dei diritti umani, che circolerà in varie città d’Italia e che segnerà l’inizio delle mostre sui grandi temi promosse nelle città di tutto il paese. Nel 1997 la Divisione giovani realizza la sua prima riunione europea e lo studioso per la pace e diritti umani Johan Galtung visita l’Italia per tenere una serie di conferenze organizzate dalla SGI italiana (che nel 1998 diventa ente religioso e assume l’attuale nome Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai). Per inciso, nello stesso anno anche la Divisione uomini realizza la prima riunione nazionale.
E siamo al 2000, anno in cui l’Istituto Buddista diventa ente religioso riconosciuto dallo stato italiano e si celebra il settantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai. In quello stesso anno i membri italiani, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, realizzano la raccolta di un milione di firme da presentare all’ONU per la moratoria della pena di morte nel mondo.
Le pagine del giornale non bastano più a testimoniare le tante iniziative e le continue attività del membri italiani e nel 2001 Il Nuovo Rinascimento diventa quindicinale. Nel 2004 l’ex presidente dell’Unione sovietica Michail Gorbaciov, artefice del processo di democratizzazione di quel paese e premio Nobel per la pace, a Firenze per ricevere il Sigillo della Pace dal sindaco della città, incontra presso il Centro culturale i membri della Divisione giovani. Anche a Daisaku Ikeda la città di Firenze conferisce il Sigillo della Pace che viene ritirato a suo nome dal figlio Hiromasa Ikeda nel 2007, in un gremito Salone dei Cinquecento incapace di contenere l’entusiasmo dei membri che affollano Piazza della Signoria per assistere in diretta alla cerimonia sul grande schermo.
Nel frattempo in molte città, grandi e piccole, si realizzano mostre, visitate da migliaia di persone, nate dall’impegno dei membri per diffondere una cultura di pace e di rispetto umano: “Costruttori di pace”, nel gennaio 2003 sulle figure di Gandhi, M.L. King e D. Ikeda, mostra ideata dal Morehouse College negli Stati Uniti; “I semi del cambiamento” nel marzo 2004, mostra documentaria e fotografica basata sulla Carta della Terra. Nel 2006, a testimonianza dell’attività dei membri italiani che attraverso il loro impegno civile hanno fatto conoscere l’insegnamento del maestro, Daisaku Ikeda riceve dal Presidente della Repubblica il titolo di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.
La mostra “Senzatomica: trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari” viene inaugurata il 26 marzo 2011 a Firenze. Per i valori che promuove, Senzatomica riceve una medaglia dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
E infine l’ultima tappa di questo viaggio nel tempo: il cinquantesimo anniversario di kosen-rufu in Europa (2011), da cui ripartire per un dialogo sempre più fitto e costante fra i membri dell’Istituto Buddista e fra questi e la società che Il Nuovo Rinascimento continuerà umilmente a raccontare…
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Caro Nuovo Rinascimento…
Caro Nuovo Rinascimento, e come faccio a non ringraziarti? Tu per me sei una finestra aperta sul mondo: mi dai, infatti, la possibilità di avere un contatto diretto con il mio maestro e i suoi costanti incoraggiamenti, che utilizzo sempre per crescere nella sfera personale e anche come spunto da cui partire per le riunioni di discussione.
Daniela Laconi, Cagliari
Il Nuovo Rinascimento è per me il filo diretto con il mio maestro. Consiglio a tutti di abbonarsi a questa rivista per poter seguire le guide di sensei. Per me responsabile di settore è molto importante, perché le sue parole mi spingono a impegnarmi sempre di più nel prendermi cura dei gruppi e di conseguenza dei membri.
Stefano, Baratili (OR)
Il Nuovo Rinascimento è un punto di riferimento. Per il mio gruppo “Indaco” è l’ispiratore di ogni nostro incontro e ogni membro e principiante ha l’abbonamento. In particolare, per me, NR ha significato il risveglio. Ho 48 anni e la passione per la fotografia che non avevo mai approfondito fino a dieci anni fa, quando ho iniziato a praticare e a leggere Il Nuovo Rinascimento. Le foto di sensei erano per me così emozionanti che ho ripensato alla mia passione. Ho ripreso a fare foto e per ringraziare il giornale ho cominciato a inviarle sperando che alcune potessero servire ad aiutare la lettura degli articoli, già da soli incoraggianti e pieni di calore. L’emozione che ho provato vedendole pubblicate mi ha allargato il cuore e tuttora continuo a fare foto e a inviarne, sempre come segno di ringraziamento.
Elena Tiberi, Grosseto
Vi ringrazio tutti per lo splendido lavoro che avete svolto sinora e che continuate a fare. Per me, che vivo in un paesino dell’Appennino sannita superisolato e dove ho praticato da sola per otto anni, tutte le volte che ricevevo i vostri giornali mi si allungava la vita e mi si accendeva la speranza. Perciò grazie.
Lucia D’Urso
Una rivista della gente, per la gente, con la gente. Una rivista che parla di noi, del nostro cammino, di come kosen-rufu vive nel nostro cuore, nelle famiglie, nelle comunità. Che racconta di maestro e discepolo, della Soka Gakkai, e delle mille iniziative che i membri realizzano in ogni parte del mondo, che ci incoraggia a capire che il futuro sarà dei giovani, e ci incoraggia a fare nostro, fino in fondo, ciò che Ikeda ci insegna giorno dopo giorno. Un Nuovo Rinascimento del dialogo e del racconto, delle gioie e delle battaglie. Le nostre.
Vittorio Peluzzi, Sansepolcro (AR)