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Ovunque ci troviamo possiamo creare un giardino di felicità e vittoria - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:09

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Ovunque ci troviamo possiamo creare un giardino di felicità e vittoria

Antonello Voto, Salerno

Antonello ha condiviso la sua esperienza durante il Corso nazionale uomini: grazie alla fede è riuscito a superare le difficoltà economiche e la sua società ha ottenuto importanti riconoscimenti

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Avevo ventitré anni quando mio padre ebbe un ictus invalidante e mi trovai dalla sera alla mattina ad assumermi la responsabilità economica della mia famiglia, a gestire un’attività lavorativa molto più grande di me, ma soprattutto ad affrontare spaventato una pesantissima situazione economica, di cui ero completamente ignaro e di cui non vedevo via d’uscita.
Di lì a poco incontrai Lucia – mia attuale moglie – che mi parlò del Buddismo e, nonostante il mio scetticismo, partecipai al primo zadankai. L’impatto non fu piacevole: vedere tante persone inginocchiate a pregare davanti a una pergamena mi sembrò una follia.
Non avevo tempo libero o perlomeno pensavo di non averne ma poi, dopo un anno di indecisione, iniziai a praticare per risolvere i miei problemi economici e lavorativi.
Per i primi tre anni la situazione non cambiò ma continuai grazie a piccole esperienze quotidiane. Inoltre mi accorsi che pian piano il mio punto di vista cambiava rispetto alle difficili situazioni che vivevo.  
All’inizio non riuscivo ad accettare che tutto dipendesse da me: che colpa avevo io di ciò che accadeva? Ma grazie allo studio dei princìpi buddisti mi resi conto che era proprio così, tutto dipendeva davvero da me! Mi fu affidata la responsabilità di settore uomini e grazie a quell’occasione iniziai a fare attività in modo diverso, non più concentrato su me stesso e sui miei problemi, ma aprendo la mia vita e scoprendo il desiderio di dedicarmi alla felicità degli altri, in cui era compresa anche la mia.
Nel 1995 Lucia e io decidemmo di sposarci e nonostante le difficoltà economiche non fossero risolte, riuscimmo a ristrutturare la nostra prima casa, un appartamento popolare di quarantacinque metri quadri con una stanza dedicata al Gohonzon per ospitare tutte le attività possibili. Presto divenne un piccolo centro per kosen-rufu dove le persone potevano recitare Daimoku a qualsiasi ora. Nello stesso anno creammo anche una nuova società di costruzioni e iniziò un percorso di crescita personale.
In trent’anni di pratica buddista ho vissuto momenti molto belli ma anche momenti di sconforto, di oscurità, in cui vivevo passivamente le situazioni e non riuscivo a determinare di risolvere. Un principio buddista mi ha sempre aiutato: honnin-myo, “ripartire da ora”. Significa che indipendentemente da ciò che è stato finora, il futuro può essere del tutto diverso e proprio nei momenti in cui non vedo via d’uscita, posso spezzare le catene del karma e ricominciare.
Ad aprile 2017, con Lucia siamo andati in Giappone. Partecipammo alla cerimonia di Gongyo al Kosen rufu Daisedo, vivendo giorni bellissimi e rientrando in Italia con la forte determinazione di essere protagonisti attivi del grande progetto di kosen-rufu: volevo realizzare qualcosa di importante. Da diversi anni avevamo in progetto di completare dei lavori a casa e realizzare una sala per le attività della Soka Gakkai, ma eravamo sempre rimasti fermi per motivi economici. Ci pensai molto prima di lanciare la sfida; ne parlai con mia moglie e insieme, pur non avendo i soldi, condividemmo il nostro obiettivo: per il 18 novembre 2018 avremmo inaugurato una sala che potesse ospitare almeno quaranta persone. Nonostante la paura dichiarai ai compagni di fede questo obiettivo, l’unico dell’anno, ma ero certo che contenesse tutti gli altri ugualmente importanti per la mia vita.
Da lì a poco, incredibilmente si concretizzò la copertura economica per eseguire tutti i lavori, ma per le avverse condizioni meteo iniziarono solo a maggio. Sei mesi erano davvero pochi, il lavoro da fare era tanto ma il desiderio era sempre più grande; ogni momento era dedicato al progetto.
Il 18 novembre 2018, giorno della Soka Gakkai e quinto anniversario dell’apertura del Kosen Rufu Daisedo, la sala era pronta e venne inaugurata con due riunioni commemorative di settore. Pensavamo solo di offrire una sala aperta per le attività, senza immaginare che potesse essere così armoniosa e accogliente. Da lì a poco, con grande gioia divenne il primo Centro culturale privato della Campania.
Dall’apertura della sala e per gli anni successivi, c’è stato un continuo evolversi di situazioni: erano anni che insieme a mia moglie scrivevamo gli stessi obiettivi che non riuscivamo a concretizzare, rinnovandoli di anno in anno, poi tutti si sono concretizzati, tanti e importanti, ribaltando completamente la situazione economica, fino ad arrivare all’ultimo inatteso riconoscimento. Il quotidiano Il Sole 24 Ore ha inserito la nostra società di costruzioni tra 8000 imprese candidate, al 97° posto tra le aziende italiane come “Leader della crescita per l’anno 2023” con il maggior incremento di fatturato nel triennio 2018/2021, ovvero dopo l’inaugurazione della sala, in piena pandemia! Inoltre pochi giorni fa,  il 20 marzo,abbiamo ricevuto un altro riconoscimento, “Stelle del Sud Italia 2024”, posizionando la nostra società al 162° posto delle imprese del Sud Italia che “hanno creato valore non solo economico ma anche sociale, puntando sull’occupazione giovanile e sugli investimenti in processi innovativi”.
Certo, chi mi conosce oggi vede una bella famiglia, una bella casa e una buona posizione economica… ma tutto è frutto della mia rivoluzione umana in questi anni durante i quali mi sono sempre sforzato con costanza nel Daimoku e nell’attività, trasformando le mie tendenze negative e cercando di vivere coerentemente con l’insegnamento buddista.
E per il futuro? Continuerò a impegnarmi nella pratica buddista per il cambiamento della società partendo sempre da me stesso, cercando di creare valore in ogni luogo e momento della mia vita quotidiana.
Il maestro Ikeda afferma che quando ci dedichiamo alla Legge mistica con la convinzione che là dove ci troviamo è il luogo della nostra missione, quel luogo diventa il palcoscenico della nostra rivoluzione umana e possiamo creare un giardino di felicità e vittoria.
Concludo esprimendo la mia profonda gratitudine verso la nostra organizzazione e tutte le persone che mi sono sempre state vicine in questi anni, in particolare mia moglie Lucia e la mia famiglia, che mi hanno sempre sostenuto nei momenti di difficoltà.

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