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Ostacoli del cuore - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

12 dicembre 2025 Ore 12:16

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Ostacoli del cuore

Luigia “Gina” Ciccarelli, Altopascio (LU)

Cominciai subito a praticare. Come primo beneficio, riuscii a chiudere una relazione con un uomo che, oltre a non rispettarmi, mi sfruttava anche economicamente

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Cominciai subito a praticare. Come primo beneficio, riuscii a chiudere una relazione con un uomo che, oltre a non rispettarmi, mi sfruttava anche economicamente

Vengo da un’infanzia dolorosa e da un matrimonio difficile conclusosi con una separazione. Tutte le donne della mia famiglia sono state segnate da violenze familiari, e così è stato anche per me. Nel 1986 il mio ex marito morì, lasciandomi in una difficile situazione economica e con una figlia di nove anni. Da quando avevo deciso di separarmi i rapporti con la mia famiglia erano diventati pessimi perché non approvavano la mia scelta. Caddi in depressione e iniziai ad assumere psicofarmaci. Anche con mia figlia Veronica la situazione non era facile. Nonostante le iniziali difficoltà e la mia timidezza, quando nel 1995 Tina mi parlò di Buddismo cominciai subito a praticare. Come primo beneficio, riuscii a chiudere una relazione con un uomo che, oltre a non rispettarmi, mi sfruttava anche economicamente. Poi decisi di trasformare il rapporto che più mi faceva soffrire: quello con mia madre. Recitando Daimoku iniziò a sciogliersi la rabbia nei suoi confronti e provai tanta gratitudine per questa donna rimasta vedova a trentasei anni con cinque figli da crescere. Anche io e mia figlia iniziammo a parlare e a capirci. Decisi di curare la mia depressione; trovai un bravo medico e una psicologa che mi aiutarono ad affrontare i numerosi traumi vissuti: la morte di mio padre, la violenza in famiglia, la separazione. Con la pratica buddista e la terapia iniziai a stare meglio e con tanta gioia ricevetti il Gohonzon. Aprii la nostra casa per le riunioni: accoglievo ogni persona con un sorriso e lo stesso faceva anche mia figlia. L’attività per gli altri fatta in quegli anni è stata davvero fondamentale per vincere la depressione.
Dopo sei anni di pratica mi posi l’obiettivo di riappacificarmi con mio fratello e grazie a una circostanza familiare ebbi l’occasione di poter parlare con lui e arrivare al suo cuore. Inoltre io e mia sorella, che non ci parlavamo da oltre dodici anni, abbiamo fatto chiarezza sul passato e pianto di gioia insieme.
Sono operaia in una lavanderia industriale e negli ultimi anni ho sostenuto una dura battaglia per me e le mie colleghe. La ditta in cui lavoravo da trent’anni era in crisi e per me e altri sette dipendenti si prospettava il rischio di licenziamento. Avevamo avuto una riduzione di orario, ma io non mi sono arresa: ho continuato a recitare Daimoku con forza e siamo stati tutti riassunti a tempo indeterminato. In quel periodo incontrai anche un uomo; gli parlai del Buddismo e ricevette il Gohonzon. Ci sostenevamo a vicenda, ero felice e innamorata ma dopo due anni improvvisamente mi lasciò. Il dolore fu immenso. Per superare questa sofferenza mi sono affidata al Gohonzon, all’attività per gli altri e sono stata sostenuta da tutte le mie compagne di fede. I consigli sulla fede e il Daimoku mi hanno aiutato a sentire che anche in questa relazione avevo calpestato la dignità della mia esistenza: mi stavo annullando nel voler risolvere tutti i suoi problemi. Questa separazione mi ha consentito di crescere nella fede e la rabbia verso quest’uomo si è trasformata in compassione.
Tutte le mattine, quando inizio a recitare Daimoku è come se aprissi la mia vita. Grazie al Buddismo e ai compagni di fede ora posso dire di aver riunito tutta la mia famiglia e di avere un rapporto stupendo sia con mia madre che con mia figlia… e sto imparando ad amarmi così come sono.

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