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"One Europe with sensei" sbarca in Giappone - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:21

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“One Europe with sensei” sbarca in Giappone

Dal 30 novembre al 5 dicembre quattordici giovani da tutta Europa hanno partecipato a un corso organizzato dalla SGI a Tokyo. Al rientro Silvia Larese, Tae Takahashi e Daniele Santi si sono scambiati le loro impressioni

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Dal 30 novembre al 5 dicembre quattordici giovani da tutta Europa hanno partecipato a un corso organizzato dalla SGI a Tokyo. Al rientro Silvia Larese, Tae Takahashi e Daniele Santi si sono scambiati le loro impressioni

DANIELE: Poco prima di imbarcarmi ho provato una sensazione forte, una tensione ricca di emozioni che mi ha accompagnato per tutto il viaggio. Sicuro che avrei incontrato sensei, anche se non fisicamente, il mio cuore si è riempito di gioia. Innumerevoli domande viaggiavano con me e il mio bagaglio. Cosa sto portando al mio maestro? Cosa imparerò? I punti interrogativi sono scoppiati come bolle di sapone nel momento in cui il direttore generale della SGI, Yoshitaka Oba, ha iniziato a leggere il messaggio di benvenuto da parte del presidente Ikeda e di sua moglie. «Grazie alla vostra profonda preghiera e all’ammirevole impegno profuso nel progresso di kosen-rufu e nella crescita di persone di valore, abbiamo potuto realizzare grandi vittorie in tutte le battaglie di quest’anno. Vi ringrazio dal profondo del cuore. Facendo di questo corso una nuova partenza, ancora più di prima, ardenti di speranza e con rinnovata determinazione, diamo il via a un nuovo gioioso periodo di progresso verso il prossimo “Anno dello sviluppo della Soka Gakkai dei giovani” e verso il 2013, l’anno in cui si completerà la nuova sede generale della Soka Gakkai, che avrà un ruolo centrale nel movimento di kosen-rufu». Ho percepito la premura del mio maestro e la profonda gratitudine che ho sentito mi ha portato a determinare di “rendere piacevole e significativo il soggiorno creando ogni giorno dei ricordi meravigliosi”, come sensei ci aveva scritto. Questa era la sua speranza e non ero intenzionato a deluderlo.

TAE: Sono partita con la determinazione di fare della non dualità tra mae­stro e discepolo il centro fondamentale della mia vita e il punto di partenza di ogni risultato. Questa decisione è nata dal desiderio di rispondere al mio maestro, Daisaku Ikeda, e ripagare la gratitudine che sento rispetto al suo straordinario impegno per la felicità di tutti.

SILVIA: Provo una gratitudine immensa per aver partecipato a questo corso. È il terzo corso in Giappone a cui ho preso parte ma, a differenza delle altre volte, ho sentito in me una maggiore consapevolezza e di conseguenza una felicità molto più solida. Ho ricevuto molto dagli incontri, tutti genui­namente informali, con i massimi responsabili. In primis ho percepito lo sforzo di non fare sentire differenze tra loro e noi. Shigeo Hasegawa, vice direttore generale della Soka Gakkai giapponese, ha ribadito più volte che l’unica differenza tra le persone sta nell’aver preso coscienza o meno della propria nobile missione, missione che possiede ­ogni individuo. La sua esortazione a prendere coscienza è arrivata nel profondo del mio cuore generando una gioia senza pari e una rinnovata determinazione.

TAE: È vero! Anche a me il corso ha offerto l’opportunità di percepire nuovamente l’impegno dei responsabili della SGI e la sincera dedizione dei membri giapponesi che abbiamo conosciuto. Questi incontri mi hanno incoraggiata a continuare a battermi per avanzare nella mia rivoluzione umana. Per di più, forse proprio vista l’impossibilità di incontrare fisicamente il presidente Ikeda, la sua semplice e autentica umanità mi ha spronata a rinnovare la decisione di realizzare i miei obiettivi a ogni costo.

SILVIA: L’incontro con la responsabile generale delle giovani donne, Yumiko Kumazawa, è stata l’ennesima conferma che i legami delle “sorelle Kayo-kai” di tutto il mondo non conoscono il tempo e lo spazio: quando ci siamo viste mi sembravano trascorsi pochi minuti dal nostro incontro dello scorso anno. La Kumazawa ha condiviso con noi la decisione delle giovani donne di tutto il Giappone di studiare più che mai: in occasione del sessantesimo anniversario della pubblicazione degli scritti di Nichiren Daishonin hanno deciso di approfondire il Gosho. Durante la cena, ha ripetuto più volte quanto sensei sottolinei l’importanza dello studio del Gosho e dell’attività di shakubuku come le basi per diventare campioni di felicità. Spero che questo sia di grande ispirazione anche per tutte le giovani donne italiane.

TAE: Kumazawa ci ha raccontato i difficili momenti iniziali della sua responsabilità nazionale. Si sentiva incapace di fronte a questa grande sfida. Recitando seriamente Daimoku percepì lo sforzo impiegato dal presidente Ikeda nelle innumerevoli lotte portate avanti, spesso in solitudine. Una consapevolezza che la portò a nutrire il desiderio di condividere la stessa lotta per la realizzazione di kosen-rufu con sensei, evitando così che le sue debolezze prendessero il sopravvento. Il suo messaggio è stato chiaro e mi è arrivato diretto al cuore.

SILVIA: Ancora una volta rifletto sulla fortuna di praticare con il maestro ­Ikeda in vita e gli sono davvero grata perché ci insegna a prenderci cura delle persone: nonostante non l’abbiamo incontrato, ci è sempre stato vicino con messaggi incoraggianti e di gratitudine, tanto Daimoku per la nostra vittoria assoluta e anche qualche dolcetto… Sento profondamente che fino a quando il legame con il maestro è saldo e incontaminato, non ho nulla da temere: è meraviglioso. La mia promessa è quella di proteggere questo grande tesoro, tutto il resto sarà carburante per la mia rivoluzione umana.

TAE: Non voglio perdere tempo concentrandomi su quello che la mia testa reputa possibile o impossibile da realizzare. Portando il mio maestro nel cuore, ho deciso di concentrare le preghiere sulla trasformazione della mia vita per vincere e mostrare la prova concreta.

DANIELE: Ho la sensazione di non aver compreso completamente il significato di questo viaggio ma continuo a rileggere i messaggi che ci ha inviato il presidente Ikeda. L’infinita fiducia che trasmette mi porta ogni giorno ad affrontare le sfide con un coraggio che non credevo di avere. «Io e voi siamo sempre insieme nello spirito. Continuerò a pregare con tutto il cuore affinché, in quanto miei diretti discepoli, possiate aprire nuove strade per voi stessi e diventiate grandi persone. Pregherò inoltre affinché riusciate a costruire solide fondamenta in modo che la Soka Gakkai Internazionale possa prosperare per l’eternità, e continuerò a proteggervi durante la vostra crescita a ogni passo».

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