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Omaggio alla Conferenza dei poeti del Mar Mediterraneo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:11

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    Omaggio alla Conferenza dei poeti del Mar Mediterraneo

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    Il navigatore che il mondo intorno
    per la prima volta percorse,
    partendo da ovest, disse:
    «La Terra è rotonda!».
    «Dovunque si vada intorno alla Terra,
    ci sono esseri umani!».

    Disse un altro grande navigatore:
    «La Terra è piccola! Non così grande!
    Questo è l’inganno che la gente crede».

    Da allora, l’Occidente tutto ha corso.
    La Terra è diventata ancor più stretta,
    il mondo esplode demograficamente,
    ferito è il nostro pianeta.

    Pure,
    sempre rotonda e azzurra sta la Terra
    e dovunque si vada, vivono gli esseri umani.

    Prima ancor di quell’epoca passata
    di grandi navigazioni, un giardino
    ricco, della civiltà al sole nata
    del Mar Mediterraneo,
    catena collegata degli scambi
    commerciali tra est e ovest
    che Goethe attrae,
    la Sicilia, isola bella.

    Fiori che accolto avrebbero il poeta:
    con i colori vari dell’oleandro,
    bianco del gelsomino,
    rosso dell’ibisco,
    rosa della bouganvillea.
    Come sboccianti a profusione i fiori,
    le diverse civiltà a luci varie
    ornarono il XII secolo della Sicilia.

    Nel corso del tempo i re e le regine
    dai normanni ai francesi e agli spagnoli
    transitavano;
    ed arabi a dirigere la corte;
    tra la popolazione, greci ed arabi
    donne cristiane col volto velato;
    le chiese sorte accanto alle moschee.

    I più famosi libri bizantini,
    arabi, di scienza e filosofia,
    dall’Oriente venuti, in latino si tradussero,
    introdotti nel mondo occidentale
    da Palermo, capitale siciliana.
    Nel “buio” Medioevo occidentale
    accesero le luci,
    erano il sole del Rinascimento italiano.

    Ora, i poeti di Oriente e Occidente
    si riuniscono a Palermo,
    città antica e culla fra poche altre
    con Atene, Roma e Firenze
    della civiltà occidentale;
    in Sicilia, eccoci:
    l’isola sognata, dove perfetta
    si tentò una forma di umana vita:
    conviver tra diverse civiltà.

    Le due civiltà, orientale e occidentale,
    dai tempi antichi davano e rubavano
    all’altra e dall’altra;
    a volte sorridendo e a volte odiando;
    e luce si facevano, e cadevano.
    Fine, al ripetersi di tutto questo
    poniamo.

    Nell’essere umano e in Dio l’Occidente
    ha creduto
    i due si sono uniti e contrastati;
    con luci ed ombre ogni cosa ha dipinto
    questo dualismo.

    L’Oriente ha scelto l’uomo e l’universo
    e questi si son fusi l’un con l’altro,
    entrambi favoriti in tale unione.

    Con nostalgia ricordo
    il dottor Toynbee che dall’Occidente
    disse a me che venivo dall’Oriente:
    «Più in là, sullo sfondo dell’universo
    a cui l’uomo deve unirsi si trova
    un’entità spirituale finale
    che chiamo forse “l’amore”». Risposi:
    «Questa è la Legge della vita dentro ogni fenomeno».
    Annuì decisamente sorridendo.

    Due civiltà:
    “rivelazione di Dio in Occidente”,
    e “percezione interiore” in Oriente;
    due anime differenti
    che affrontan l’universo e la natura.

    Ma, un membro dell’Académie Française,
    René Huyghe, mi disse:
    «Son due vie differenti
    ma vanno entrambe a una stessa meta».
    Sono con lui d’accordo
    che “la stessa meta” stia
    nel volo senza fine dello spirito.
    “Da vita a vita parlarsi”, per questo
    può risplendere un uomo come un uomo.
    Così una civiltà:
    se non accumula “parole ad altri”
    su “parole ad altri”
    niente maturazione niente pace.

    Da un paese
    dove i due estremi d’Oriente e Occidente
    si incontrano,
    io,
    da est a ovest e da sud a nord
    ho attraversato diverse civiltà.
    Poi
    scavando il fondo d’ogni civiltà
    sotto ogni strato di cultura e dèi,
    sempre la stessa luce che risplende:
    l’”universalità”, principio umano.

    Credo che la ricerca sull’essere umano
    sia la base della civiltà,
    perciò
    solo le “parole ad altri” di ricerca
    sull’umanità son l’arcobaleno che unisce.

    Ad ogni civiltà faccio le stesse
    domande;
    domande all’essere umano, che vanno oltre l’individuo.

    «Cos’è l’essere umano?»
    «Da dove viene e dove va?»
    «Cosa significa vivere bene?»
    «Cosa è importante per l’essere umano?»
    «Come può sopravvivere l’umanità?»

    Tra Cristianesimo e spirito greco
    in unione,
    il Rinascimento dell’Occidente
    era nello splendore di Venere
    dalle onde del Mediterraneo
    nata, dea ed essere umano.
    Il Rinascimento del XXI secolo
    è il prisma del concetto di valore
    che la luce dell’uomo contiene,
    da ovest e da est,
    da nord e da sud,
    che splende nelle varie civiltà.

    Chi, tra le civiltà, getterà un ponte?

    Lo scrittore Stefan Zweig disse:
    «Tolstoj aveva cento occhi».

    Chi contiene la massima scrittura
    sacra del Budda, il Sutra del Loto,
    grazie al suo beneficio,
    “ottocento occhi” e “milleduecento orecchie”
    si dice che possiede;
    e oltre i fenomeni manifesti
    essi
    ascoltano le voci senza suono
    di tutti,
    le loro vite latenti distinguono.

    E “milleduecento lingue” si dice
    che possiede, e “milleduecento menti”;
    nel profondo gioiscon le persone
    a queste voci e suoni
    ed ascoltando un verso o una poesia
    significati infiniti si colgono.

    La verità che insegna questo sutra
    è la grande capacità dell’individuo,
    la grande creatività di un artista
    soprattutto,
    l’immaginazione grande di un poeta.

    La Terra del XXI secolo
    all’inizio, rotonda e azzurra è ancora;
    ecco, adesso, ancora
    una grande avventura della mente,
    lo spirito verso nuove scoperte
    dell’umanità.

    E qui, in un punto del Mediterraneo,
    storica e lontana terra di Sicilia,
    ecco i segni dell’avvento del Buddismo.

    Oh poeti!
    Dalla riva del Mediterraneo
    sul canto infinito del mare,
    mandate nel mondo, vi chiedo,
    le splendide note della civiltà
    che voi cantate!

    Poeti!
    Voi sicuramente sentite
    e cantate,
    il silenzio di preghiera dell’essere umano,
    gioia e dolore della vita tutta,
    i passi del futuro più lontano
    e il ritmo mistico che l’universo suona.

    Poeti!
    Nel vostro abbraccio
    ecco le stelle nel cielo sorridono,
    tra loro i fiori della civiltà
    annuiscon sulla terra
    e tutto quanto è uomo si abbraccia,
    perché la stella azzurra mai non venga
    macchiata con sangue e cenere,
    non venga mai distrutta
    e splenda nella luce della pace in eterno.

    27 maggio 2000

    (già pubblicata su DuemilaUno, n. 82, pag. 4)

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