Durante il corso europeo, tenutosi a gennaio al Centro culturale europeo di Trets, sono state rivolte varie domande a Yoshitaka Oba, direttore generale della Sgi, a Kayoko Asano e Noriko Oguma, rispettivamente responsabile e vice delle Divisioni donne e giovani donne della Sgi
Quale atteggiamento dovrebbero avere i responsabili nel portare avanti il movimento di kosen-rufu in Europa?
«Sapete cosa diceva sempre il presidente Toda ai responsabili? – ha detto recentemente Daisaku Ikeda ai rappresentanti europei – “Distinguetevi per la vostra sincerità”. E anche: “Ricordate sempre che nei cuori delle persone possono verificarsi cambiamenti impensabili, se dalle vostre azioni traspare una profonda compassione nei confronti della loro vita. Innanzi tutto è essenziale mostrare grande cortesia e pazienza nei rapporti con gli altri”. […] “Se non rispettate chi lotta per kosen-rufu, vi allontanerete dalla vera fede, e l’organizzazione che guidate non vedrà progressi”. Vi esorto a custodire nel cuore questo messaggio. Il mondo del Buddismo di Nichiren Daishonin è quello in cui rispettiamo i nostri compagni di fede come dei Budda e lodiamo sinceramente il loro impegno verso kosen-rufu. Se i responsabili si comporteranno sempre così, la nostra organizzazione crescerà sviluppandosi senza limiti» (Il Nuovo Rinascimento, n. 346, pag. 5).
Quando fui nominato responsabile, il presidente Ikeda mi disse: «Non devi mai essere arrogante, devi decidere di essere umile. Quando incontri i membri apprezzali costantemente per i loro sforzi e vedrai che ti ascolteranno». Lo sviluppo di kosen-rufu e la propagazione della Legge mistica nel nostro paese dipendono da ognuno di noi; come afferma il Daishonin: «Affido a te la propagazione del Buddismo nella tua provincia. Poiché i semi della Buddità germogliano in risposta alla giusta influenza, si deve esporre l’unico veicolo» (La proprietà del riso, SND, 7, 237).
Sensei esprime una grande gioia per il raggiungimento di settantamila Bodhisattva della Terra in Europa. In realtà a oggi i membri europei sono settantasettemila. Ciò significa che ogni persona si sta sforzando e la base di tutto è la riunione di discussione. Dice Ikeda: «In ogni paese, la nostra organizzazione ha scritto una splendida pagina di crescita vittoriosa, basandosi sulle piccole riunioni di discussione. […] Non c’è bisogno di avere fretta, basta avanzare costantemente, anche un solo passo alla volta». In uno dei suoi scritti Nichiren Daishonin dichiarava: «E quando, dapprima una sola persona, poi due, poi mille, diecimila, centomila e quindi tutto il popolo da un capo all’altro del paese, reciterà Daimoku, benefici insperati si accumuleranno sulla tua persona. Tali benefici saranno come le gocce di rugiada che si fondono a formare il grande oceano o i granelli di polvere che si accumulano per divenire il monte Sumeru» (Lettera a Myomitsu Shonin, SND, 7, 192).
Un altro punto importante è comprendere che non stabiliamo degli obiettivi numerici per “raggiungere un numero”: lo scopo numerico è secondario. Ad esempio sensei a Osaka realizzò oltre undicimila nuovi aderenti; non aveva stabilito questo numero, ma tutti i giorni incontrava i membri, leggeva il Gosho con loro, andava a trovarli, incoraggiava più persone possibile e la crescita numerica fu l’effetto di queste azioni concrete. Vorrei proporre un “motto” per gli europei: invece che cento passi in avanti, facciamo fare un passo in avanti a cento persone. Credo che la cosa più importante sia far sì che ogni singola persona si risvegli alla sua missione di dialogare con gli altri e fare shakubuku.
Pensando al futuro, qual è il modo migliore per crescere successori per lo sviluppo del movimento di kosen-rufu?
«I membri della Divisione giovani – ha detto Daisaku Ikeda – sono determinanti. La prima volta che ho incontrato il presidente Toda avevo diciannove anni. Mi faceva sentire come se fossi un diamante prezioso, e fu quello spirito sincero che mi fece decidere di alzarmi in prima persona per realizzare kosen-rufu. Il ruolo dei responsabili è di lavorare per il bene dei giovani, non di sfruttarli o approfittarsene. È importante rispettare e dare la massima attenzione ai giovani, sui quali ricadrà la responsabilità del futuro, e in particolare ai membri della Divisione giovani donne. Ciò è fondamentale se vogliamo che i giovani realizzino le loro illimitate potenzialità» (Il Nuovo Rinascimento, n. 346, pag. 4).
È fondamentale dare fiducia ai giovani perché tirino fuori il loro potenziale. Il futuro è nelle loro mani, perciò facciamo tutto il possibile per sostenerli e incoraggiarli. Il presidente Ikeda si sta dedicando in particolare allo sviluppo delle giovani donne. Alla riunione dei responsabili di centro del 6 gennaio 2006 ha affermato: «Finalmente è arrivata l’epoca delle giovani donne. […] Sono la forza motrice che guida le loro famiglie e i loro cari in direzione della felicità e della prosperità. Conquistano l’ammirazione di chi le circonda ed espandono la cerchia di fiducia e comprensione per il nostro movimento. La Soka Gakkai è cresciuta moltissimo grazie alla fede pura e risoluta delle donne, non dimentichiamolo mai. Nessuno deve mai guardare con superiorità o discriminare le donne. Mi auguro che anche tutti i nostri responsabili maschi recitino fortemente per la salute, la protezione e la felicità dei membri della Divisione giovani donne, perché se sosteniamo e incoraggiamo la loro crescita, anche lo sviluppo futuro della Gakkai sarà garantito. Rafforzare la Divisione giovani donne significa rafforzare la Soka Gakkai: questa è una ricetta infallibile».
Ikeda dice che la missione delle donne e giovani donne sarà sempre più importante per il futuro, perché loro hanno la forza e il potenziale di determinare il destino non solo di una nazione, ma di tutto il mondo. I responsabili non devono mai essere arroganti verso di loro né permettere che qualcuno abbia un atteggiamento arrogante nei loro confronti. Anche in Giappone ci sono uomini che guardano dall’alto in basso le donne: parlano bene, ma si comportano male. Dove gli uomini sono arroganti non c’è crescita. Non dimentichiamo che sensei ci chiede di lodare e apprezzare sempre gli sforzi dei nostri compagni di fede: questo è lo spirito di Nichiren Daishonin.
Tutti si impegnano a rispettare le opinioni dei giovani a parole, ma poi nei fatti non lo fanno. Cosa si deve fare per farsi ascoltare?
Anche quando ero giovane io, gli adulti non mi ascoltavano. Quando non si viene ascoltati è importante ripetere più volte le proprie opinioni e decidere di non diventare come loro. Quando Ikeda si lamentò col presidente Toda dell’atteggiamento arrogante di certi responsabili, questi gli rispose di costruire una Soka Gakkai come piaceva a lui. Un’altra cosa è importante: nel portare avanti l’attività buddista non bisogna litigare, perciò quando non venite ascoltati continuate a fare proposte sempre migliori e costruttive. Nella nostra organizzazione ci sono tanti tipi diversi di persone, per questo è importante creare un’atmosfera in cui tutti possano esprimere ciò che pensano.
Come si può trasmettere il valore del legame fra maestro e discepolo alle generazioni future?
Voi non avete conosciuto direttamente il presidente Toda, ma avete studiato il suo insegnamento tramite il presidente Ikeda. Adesso noi stiamo ricevendo direttamente da Ikeda il suo insegnamento: il nostro compito è trasmetterlo alle generazioni future. Ikeda ha concretizzato gli insegnamenti di Toda e grazie a questo la Soka Gakkai ha avuto una grande crescita: questa è la via di maestro e discepolo. Toda è stato allenato dal presidente Makiguchi e ha propagato la Legge mistica mettendo in pratica il suo insegnamento. Makiguchi, Toda e Ikeda, trasmettendo e mettendo in pratica i principi buddisti, hanno realizzato un grande sviluppo. Realizzare concretamente quest’unità di maestro e discepolo non è difficile: basta studiare la Nuova rivoluzione umana, i discorsi di Ikeda ecc. metterli in pratica e trasmetterne i principi alle altre persone. Non bisogna pensare che lui sia speciale o diverso da noi, facciamo tesoro dei suoi insegnamenti, incidiamoli nella nostra vita e trasmettiamo agli altri ciò che abbiamo imparato. In futuro tante persone non avranno occasione di conoscerlo personalmente, perciò ognuno di noi avrà il compito di trasmettere il suo insegnamento alle prossime generazioni.
Il presidente Ikeda afferma che questi cinque anni da qui fino al 2010 “equivalgono” a cento anni. Cosa significa?
Nel 2010 cadrà l’ottantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, questi cinque anni dunque saranno basilari per lo sviluppo di kosen-rufu. Ora Ikeda ha settantotto anni e si è prefisso l’obiettivo di costruire solide basi per kosen-rufu nel mondo entro il compimento di ottanta anni. Noi stiamo pregando perché viva a lungo, ma dobbiamo utilizzare questo tempo in cui il nostro maestro sta così bene per costruire le fondamenta di kosen-rufu nel mondo.
Ogni giorno imparo tanto osservando la sua lotta. Sta utilizzando al massimo il suo tempo: incoraggia molte persone, pensa sempre a come allenare e prendersi cura di ogni singolo membro, si preoccupa di tutti, recita Daimoku per chi sta male. Sta portando avanti kosen-rufu proprio come è descritto nel Gosho: «Rafforzate la vostra fede giorno dopo giorno e mese dopo mese. Se vi rilassate anche solo un po’, i demoni prenderanno il sopravvento» (Le persecuzioni che colpiscono il Budda, SND, 4, 188).
La determinazione di sensei è che il valore dei prossimi cinque anni sia pari a quello di cento anni. Dallo scorso anno ha iniziato a lavorare molto presto la mattina; già prima delle otto ha letto tutto il Seikyo Shimbun e invia incoraggiamenti ai membri. Sta realizzando in prima persona l’obiettivo di “cinque anni equivalgono a cento anni”. Sforziamoci anche noi di vivere con la stessa determinazione.