Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Ogni riunione, un'occasione speciale - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:14

    534

    Stampa

    Ogni riunione, un’occasione speciale

    Attraverso una serie di domande rivolte al direttore generale Tamotsu Nakajima, si evidenziano le caratteristiche principali delle riunioni di discussione che sono «un’occasione per approfondire la fede»

    Dimensione del testo AA

    Attraverso una serie di domande rivolte al direttore generale Tamotsu Nakajima, si evidenziano le caratteristiche principali delle riunioni di discussione che sono «un’occasione per approfondire la fede»

    Perché è importante partecipare alla riunione di discussione?

    Partecipare allo zadankai è fondamentale. Se una persona non partecipa si isola e non impara da nessuno. Le riunioni di discussione sono un’occasione per approfondire la fede. Certo da solo posso leggere i libri, ma in questo modo scelgo sempre ciò che mi piace, non faccio alcuno sforzo di rompere le mie tendenze, mentre confrontandomi con gli altri, apprezzando le differenze, rispettando le opinioni diverse dalla mia, io stesso posso migliorare e mantenere un atteggiamento corretto nella pratica. Nichiren Daishonin scrive: «Vi siete intrattenuto con un amico nella stanza delle orchidee e vi siete raddrizzato come l’artemisia che cresce fra la canapa» (RSND, 1, 24). I nostri compagni di fede sono “amici nella stanza delle orchidee” che ci influenzano positivamente: questa è la funzione del sangha (comunità di credenti).
    In una recente puntata de La nuova rivoluzione umana il presidente Ikeda afferma: «Da soli, senza stimoli a crescere nella fede o senza l’incoraggiamento dei nostri compagni, è estremamente difficile compiere una grande crescita o superare le dure prove della vita. Questa è la ragione per cui continuiamo ad attribuire una grande importanza ai consigli personali e a un movimento basato sul dialogo attraverso cui incoraggiamo le persone intorno a noi. […] Praticando da soli si otterranno solo scarsi progressi e miglioramenti. Si tenderà ad avere una visione personale e ristretta delle cose, e la pratica porterà a risultati inconcludenti» (www.ilvolocontinuo.it, capitolo “Giustizia”, p.ta 65).
    Una volta entrata nell’organizzazione, una persona deve poter utilizzare questa pratica al meglio ed è fondamentale che il responsabile, o chi le ha fatto shakubuku, trasmetta bene la pratica corretta, in modo che possa avere benefici. Fare Gongyo, Daimoku, shakubuku, partecipare all’offerta, abbonarsi alle riviste per approfondire lo studio, ogni cosa serve per la felicità individuale. Se non spieghiamo ogni cosa fin dall’inizio, manchiamo di compassione. Il punto è quanta cura abbiamo di ogni persona.

    Qual è il compito del responsabile di gruppo?

    Il compito del responsabile di gruppo è curare ogni singola persona: andarla a trovare a casa, insegnarle a fare Gongyo, recitare Daimoku con lei, incoraggiarla a partecipare alla riunione successiva. Si può leggere insieme una frase di Gosho o una guida di sensei adatta ad aiutarla, a seconda del problema che sta affrontando. Questo sforzo costante di trovare la cosa giusta per incoraggiare ogni membro del suo gruppo porterà un grande beneficio anche a lui. Tutto ciò che facciamo per la felicità dei membri torna a noi.
    Il presidente Ikeda scrive nella Nuova rivoluzione umana: «Esorto tutti voi responsabili a decidere profondamente di fare dei vostri compagni di fede delle persone di valore, più ancora di voi stessi. Per realizzare questo dovete rispettare dal profondo del cuore ogni singola persona, farne tesoro, comprenderla, proteggerla e lodarla. Desidero che non dimentichiate mai, neanche durante il sonno, che l’atteggiamento basilare nella fede, il più importante, è quello di dedicarsi fino in fondo a ogni singola persona» (NR, 529, 16).
    Quando ero giovane, il mio responsabile mi chiedeva di accompagnarlo a trovare i membri, a recitare Daimoku con loro. Io ho iniziato così, ancora non ero responsabile, ma lui mi portava ogni sera a casa di qualcuno: «Come va? Come stai? Come va lo studio, come è andata la riunione…?».
    Il telefono allora non c’era e questo era l’unico modo di comunicare. A volte quella persona non era in casa, quindi si lasciava un messaggio e si provava da un’altra. Spesso rincasavamo a piedi, perché l’autobus non passava più. Io ho imparato così, facendo insieme a lui. Poi un giorno mi ha detto che aveva un impegno e mi ha chiesto di andare al posto suo. Quando in seguito sono diventato responsabile, ho seguito il suo esempio. Portavo sempre un membro con me a trovare le persone. In questo modo, quando si divide il gruppo si sa già chi ha creato legami con chi, e il futuro responsabile si è già allenato a sostenere le persone.
    Quando un genitore è malato ci preoccupiamo per lui, ci prendiamo cura della sua salute… La stessa cosa vale per le persone del gruppo, bisogna riflettere bene per capire come aiutarle. Un responsabile, fin dal mattino quando si alza, sta pensando ai membri? Quella persona come sta, che problema sta affrontando, come va con il lavoro… Come responsabili, il nostro Daimoku è tutto rivolto alla felicità dei membri. Un responsabile che prega per la felicità dei membri, per i loro problemi, sicuramente diventa umile, e in questo modo lui stesso riceve benefici.

    Come si prepara la riunione di discussione?

    L’obiettivo è far partecipare più persone possibile e farle andar via contente, in modo che tornino la volta successiva, magari con i loro amici… Le persone nuove fanno il primo passo decidendo di partecipare, ma dipende da noi se trovano un ambiente accogliente, belle esperienze, se si sentono invogliate a praticare il Buddismo e a ritornare. Le persone vengono colpite soprattutto dall’atmosfera che trovano, dal calore umano, dalla gentilezza di chi le accoglie. Non è tanto quello che si dice, quanto l’atmosfera che c’è, e questo dipende dal Daimoku che abbiamo recitato. Ci sono tante cose che si possono fare per mettere le persone a proprio agio, anche nel modo di preparare la casa. Quando due persone arrivano insieme, ad esempio, accade spesso di concentrarsi su una sola delle due, ma nessuno dovrebbe sentirsi trascurato.
    Le persone sono diverse, c’è chi studia, chi lavora, ma tutti dovrebbero uscire pieni di gioia, pensando: «Che bella riunione, questa pratica può aiutare anche i miei amici».
    Sicuramente durante la preparazione si decide un argomento, ma l’obiettivo fondamentale è che la riunione sia bella, gioiosa, che le persone stiano bene; per fare questo bisogna recitare Daimoku.
    Un responsabile di gruppo deve innanzitutto avere chiaro chi sono i componenti del suo gruppo. Allo zadankai partecipano i membri, i responsabili di gruppo e i responsabili di diverso livello, secondo i casi. È importante utilizzare bene il contributo di ognuno. Prima di tutto il responsabile di gruppo deve domandarsi: chi verrà alla riunione? Se sa che ci sarà un responsabile di centro, di capitolo o di settore, è importante coinvolgerlo per la riuscita della riunione.
    Inoltre bisogna sapere chi verrà, che problemi sta affrontando, e ragionare in base ai partecipanti per individuare l’argomento più adatto alle varie situazioni. È importante che chi guida la riunione riesca a capire le situazioni e sappia cogliere le diverse esigenze.
    Per il responsabile di gruppo spesso è difficile rispondere; se per esempio c’è qualcuno che ha fatto un’esperienza su quell’argomento, è bene far parlare lui. Se vengono poste delle domande di cui non conosciamo la risposta è meglio dire: «Possiamo approfondire meglio la prossima volta?».
    I responsabili dovrebbero essere sempre pronti a dare qualcosa in più, cercare di studiare e approfondire in modo che le persone rimangano soddisfatte. Comunque, alla base di tutto c’è sempre il Daimoku.

    Qual è il ruolo dei diversi responsabili che partecipano alla riunione? Chi guida Gongyo, il responsabile di gruppo o chi ha una responsabilità più “alta”?

    Non c’è una regola, dipende dai casi, guida Gongyo chi si assume la responsabilità di condurre la riunione. Normalmente è già stabilito prima, perché i responsabili di settore, capitolo o centro si sono già interessati, organizzandosi insieme al responsabile di gruppo nei giorni precedenti. Conoscono già l’argomento e avranno deciso insieme chi di loro condurrà la riunione, mentre il compito del responsabile di gruppo è soprattutto quello di contattare e far partecipare più persone. Se un responsabile viene già da un po’ di tempo in quel gruppo, è tutto più facile perché conosce i membri e i loro problemi.
    Chi conduce la riunione ha una funzione di “moderatore”, deve soprattutto coinvolgere gli altri e valorizzare il contributo di ognuno. Una persona che interviene, anche con poche parole, accumula fortuna nella sua vita! Tutti i membri sono bravissimi, molto più di quello che pensiamo: a volte non lo sappiamo perché gli abbiamo chiesto solo il nome! Un responsabile non deve mai fare tutto da solo, sarebbe arroganza: i compiti vanno divisi perché ci sono tante persone più brave di noi. Se c’è qualcuno che una cosa la fa bene, meglio lasciarla fare a lui. È importante che ognuno abbia la possibilità di manifestare il suo talento, coinvolgendolo. In questo modo si può creare un gruppo bellissimo.
    Se il responsabile migliora, anche il gruppo migliora. Se non migliora il responsabile, il gruppo indietreggia.
    Bisogna ascoltare tutti. Il responsabile è uno solo, i membri sono tanti e pensano in molti modi diversi. Se non ascolti gli altri resti ancorato al tuo modo di pensare parziale e limitato.

    L’inizio e la fine della riunione devono rispettare un orario stabilito?

    Per quanto riguarda l’orario dello zadankai, è importante chiudere non oltre le 21.30. Se la riunione è iniziata con Gongyo alle 20, si può anche decidere di chiudere tra le 21.15 e le 21.30, dal momento che Gongyo da qualche anno è più breve. Comunque è importante iniziare Gongyo nell’orario stabilito:. aspettare chi è in ritardo sarebbe una mancanza di rispetto verso chi si è sforzato di arrivare puntuale.

    A cosa serve la statistica di gruppo?

    Serve per conoscere la “salute” del gruppo, per vedere la situazione momento per momento, e soprattutto per vederne l’andamento; ci consente di mettere in luce ogni persona, sia i membri sia i nuovi arrivati.
    Quella persona continua a venire o non viene più? E da quanto non viene più? Quando non viene alla riunione bisogna preoccuparsi per lei. Se sappiamo il motivo, se c’è un legame, non c’è problema. Ma se è assente più volte e noi non ne sappiamo il motivo, non si può lasciar correre, bisogna chiamarla, preoccuparsi: «Mi dispiace, che tu non sia venuta oggi…», raccontarle come è andata la riunione, farle venire la voglia di tornare. La statistica di gruppo serve per aiutare e sostenere ognuno, non per contare il numero. Certo, se non ci interessiamo alle persone neppure il foglio della statistica servirà…
    Il presidente Ikeda scrive: «La mia attenzione è rivolta non soltanto a coloro che sono presenti alle riunioni, dove provano gioia e rinnovano le loro decisioni, ma ancor di più a coloro che pur desiderandolo non possono parteciparvi. Il mio desiderio è potermi rivolgere a loro per incoraggiarli con ogni mezzo. Per un responsabile è fondamentale impegnarsi a offrire sostegno e incoraggiamento proprio a coloro che di solito è più difficile incontrare di persona. Se i responsabili si limitano a partecipare alle riunioni, finiranno col tener conto solo di coloro che sono presenti e porteranno avanti le attività di conseguenza. La missione di un responsabile è far crescere tutti come persone di valore, soprattutto coloro che non si trovano sotto i riflettori, osservando attentamente non tanto ciò che si vede sopra la superficie dell’acqua, quanto piuttosto ciò che si muove sotto» (NR, 529, 17).

    Per un ulteriore approfondimento vedi anche:
    “L’attività più importante” (intervista a Tamotsu Nakajima, NR, 341, 5)

    ©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata